Il 10 agosto 2019 ricorre il ventunesimo anniversario dell’abbandono da parte di Sega della produzione della propria console di quinta generazione chiamata Sega Saturn. Il Sega Saturn debuttò in Giappone il 22 novembre 1994, fu commercializzato negli Stati Uniti e in Europa solamente l’anno successivo rispettivamente l’11 maggio 1995 e il l’8 luglio 1995; il 10 agosto 1998 Sega decise di decretare la fine della sua produzione. La storia di Sega Saturn è stata una storia breve, durata meno di quattro anni, e sfortunata in quanto il successo di pubblico e critica fu davvero limitato nei numeri oltre che nel tempo. La storia del Sega Saturn, nonostante tutto, ebbe un inizio ottimo anzi eccellente in quanto nella guerra delle console casalinghe di quinta generazione arrivò a conquistare la medaglia di bronzo, il terzo gradino del podio dietro a Nintendo 64 e PlayStation… Purtroppo dopo una fiammata iniziale la console di Sega deluse le aspettative. In questo articolo cercheremo di capire i motivi che decretarono l’insuccesso di Sega Saturn.
Predecessore e successore
Sega Saturn aveva un’eredità davvero pesante sulle spalle in quanto avrebbe dovuto sostituire una console storica e di grande successo commerciale come il Sega Mega Drive: laddove con il Mega Drive si chiudeva l’epoca delle console a 16 bit con giochi in 2D, con Sega Saturn avrebbe dovuto aprirsi l’epoca dei 32 bit e dei giochi in grafica 3D. La storia ci dice che le cose non andarono esattamente così: per tornare a essere competitiva in un mercato videoludico diventato spietato, Sega dovette lanciare nel novembre del 1998 la Dreamcast, una console di sesta generazione con architettura a 128 bit capace di gestire appieno l’imperante grafica 3D presente ormai in tutti i giochi di fine millennio.
Caratteristiche tecniche
Senza addentrarci in arzigogolati dettagli tecnici, vediamo le caratteristiche hardware e software principali di Sega Saturn le quali, in parte, ne hanno decretato lo storico insuccesso. All’epoca il vero avversario da battere non era tanto il Nintendo 64 bensì la PlayStation rivelatasi davvero inarrestabile. Rispetto alla console di casa Sony, il Sega Saturn poteva contare sulla capacità di generare un più alto numero di poligoni semplici caratteristica in forza della quale il Sega Saturn era potenzialmente in grado di offrire al giocatore una risoluzione d’immagine superiore rispetto a quella della PlayStation ma la console Sony era equipaggiata di una GPU (Graphic Processor Unit) ovvero di una scheda video dedicata alla sola gestione degli effetti grafici 3D, cosa che alla Saturn mancava. Questo dettaglio rendeva la PlayStation maggiormente performante nella resa finale dell’immagine soprattutto nella generazione di ambienti, strutture e personaggi in 3D.
Inoltre, il Sega Saturn era programmato in linguaggio assembly, un linguaggio più complesso e difficile da utilizzare rispetto al linguaggio C in cui era programmata Sony PlayStation. Alla complessità del linguaggio di programmazione si aggiungeva il fatto che i programmatori Sega dovevano gestire il funzionamento contemporaneo di due CPU (Central Processing Unit) ovvero di due microprocessori, uno dedicato al perfezionamento della grafica 2D e l’altro alla gestione della grafica tridimensionale. La gestione contemporanea di due CPU risultò essere un lavoro decisamente complesso e macchinoso.
Le ragioni dell’insuccesso 1: la grafica
L’avanzare della grafica 3D e l’avvento del CD-ROM come supporto imperante, convinse la Sega che un cambio di marcia era ormai necessario e che avrebbe dovuto sostituire in fretta il Sega Mega Drive dando ai giocatori una console più potente e moderna che rispondesse alle crescenti aspettative dei videogiocatori. L’approccio di Sega, ed ecco qui il primo tassello dell’insuccesso, non fu quello di progettare una console interamente dedicata e ottimizzata per la grafica 3D piuttosto di perfezionare il Sega Mega Drive e produrre una console che offrisse giochi in un perfetto 2D e che permettesse la conversione in un abbozzato 3D di alcuni titoli di successo come ad esempio Virtua Fighter, unico gioco che in effetti ricordo per Sega Saturn.
Le ragioni dell’insuccesso 2: le due CPU
Sul finire del 1993 la poca lungimiranza di Sega si palesò al mondo intero allorquando furono rese note le specifiche tecniche di Sony PlayStation: fu in quel preciso istante che Sega si rese conto del grave errore commesso e del fatto che il nuovo progetto, ancora legato al Mega Drive, fosse assolutamente inadeguato a competere con la nuova console di casa Sony. La competizione stimolò Sega che cercò di cambiare direzione e di dotare la nuova console di una grafica 3D che potesse tener testa a quella della PlayStation; nel fare ciò Sega presa una decisione in cui riposa la seconda ragione dell’insuccesso del Saturn: venne scelto di dotare la nuova console di due CPU. Le ragioni di questa scelta riposano sul fatto che una tale tecnologia sarebbe stata maggiormente economica e veloce da produrre rispetto al dover progettare un unico microprocessore capace di sviluppare una vera e propria grafica 3D e così facendo Sega prevedeva di anticipare l’uscita di Sony PlayStation diventando la prima console di quinta generazione e conquistare così il mercato.
Le ragioni dell’insuccesso 3: i titoli
Come abbiamo visto, la contemporanea presenza di due CPU creò una serie di problemi e difficoltà di programmazione tali per cui le software house indipendenti scelsero di sviluppare i propri titoli per Nintendo 64 e Sony PlayStation e non per Sega Saturn. Questa dinamica innescò il terzo elemento che portò il Sega Saturn all’insuccesso: oltre a Virtua Fighter Sega Saturn non aveva titoli degni di nota; basti pensare che al momento del lancio il Sega Saturn contava 3 titoli giocabili mentre Sony PlayStation, lanciata la settimana successiva, poteva contare su ben 12 titoli. Aggiungiamo che durante l’E3 del 1995 Nintendo annunciò l’uscita del Nintendo 64 che poteva contare su un titolo del calibro di Super Mario 64 considerato da molte parti come uno dei migliori videogiochi di sempre.
Epilogo
Ed è così che arriviamo al triste epilogo: il 10 agosto 1998, esattamente 21 anni fa, Sega bloccò la produzione del Sega Saturn che nel frattempo aveva venduto 9,5 milioni di unità contro i 30 milioni di Nintendo 64 e i 100 milioni di PlayStation. Una console finita nell’oblio, relegata nel dimenticatoio vittima di scelte tecniche e commerciali sbagliate figlie della poca lungimiranza di Sega incapace in quel frangente di tenere il passo con un mondo videoludico in veloce cambiamento.