Non è un mistero che il day one di Sekiro Shadows Die Twice, il nuovo gioco di From Software, sia stato rotto in certi paesi. Potendo mettere le mani su alcune copie, chi fa parte di quella categoria di persone che preferisce piratare i giochi, piuttosto che comprarli, al di là di ragioni etiche e dell’effettiva qualità del titolo, ha scoperto che il gioco non utilizza il popolare sistema antipirateria Denuvo e ha potuto piratarlo a poche ore dall’uscita, forse persino prima. Dunque, chi ha un PC performante può già giocare al nuovo titolo From senza spendere un centesimo, sembrerebbe.
Ma cos’è Denuvo specificamente? E’ una tecnologia anti-manomissione usata per la protezione DRM (Digital Rights Management, o gestione per i diritti digitali), risaputamente efficace e, sebbene alcune compagnie la stiano abbandonando, tuttora molto utilizzata. Ha creato settimane, a volte anche mesi, di attesa e lavoro per i pirati informatici che desideravano accedere ai dati di determinati prodotti che lo utilizzano.
Un esempio piuttosto famoso riguarda Assassin’s Creed Origins, che fu craccato dopo ben un anno dalla sua data d’uscita. Tuttavia, questo metodo antipirateria ha causato in passato non pochi problemi, sia in ambito di performance sulle macchine dove gira, sia in ambito di controversia: c’è chi lo ha paragonato ad un malware anche se in realtà non lo è, è stato oggetto di critiche piuttosto aspre per i problemi di prestazione dovuti alla sua presenza, sia dai fan sia dai programmatori dei giochi stessi (Katsuhiro Harada, il produttore della famosissima serie di videogiochi Tekken, lamentava le complicazioni che esso causava all’esperienza di gioco in Tekken 7) e persino case produttrici che prima lo usavano e adesso se ne stanno progressivamente liberando, tra cui proprio Ubisoft (presente in Assassin’s Creed Origins, rimosso da Assassin’s Creed Odyssey) e SEGA (presente in Sonic Mania, rimosso da Shenmue I & II).
Molti pirati informatici hanno criticato aspramente la politica dei DRM, definendola come la morte della pirateria (anche se il problema è molto più complesso perchè non esistono giochi non piratabili e tutte le clausole di utilizzo dei giochi con sistemi come Denuvo all’interno finiscono per creare problemi solo al consumatore finale, ironicamente) ma esistono compagnie che, piuttosto che utilizzare il DRM, preferiscono punire creativamente i pirati. Alcuni esempi divertenti: in Game Dev Tycoon, lo studio virtuale del videogiocatore pirata, proprio a causa di eccessiva pirateria contro i suoi prodotti, sarebbe finito in bancarotta; Pokemon Rosso Fuoco e Verde Foglia conteneva un personaggio che, se la copia del gioco era piratata, aggiungeva al suo normale dialogo un messaggio che diceva “Se questo gioco ti piace, compralo o muori”… e la stessa From Software, nel primo Dark Souls, se piratato, inserì degli invasori di livello altissimo che ovviamente uccidevano senza sforzo il giocatore, impedendogli di proseguire.
Vari studi, tra cui la famosa CD Projekt RED, creatrice della trilogia The Witcher e dell’attesissimo Cyberpunk 2077, ha apertamente dichiarato che il suo approccio amichevole e privo di programmi come Denuvo ha convinto la propria fanbase a non piratare i suoi giochi. Questa politica ha portato lo studio alla creazione di Good Old Games, che ha una chiara e piuttosto… esplicita… posizione a sfavore di queste politiche, preferendo la fiducia nella propria fanbase, mantenendo tutti i giochi al suo interno privi di protezione del copyright.
Presumibilmente, la positiva reputazione di From Software permetterà a Sekiro: Shadows Die Twice di vendere comunque molte copie, specie se la sua qualità eccellerà come quella di Bloodborne e Dark Souls, ma solo il tempo ci dirà se il fatto che ora sia piratabile sarà o meno un impatto negativo per i suoi potenziali profitti.
Sekiro: Shadows Die Twice è già disponibile su Xbox One, PlayStation 4 e PC.