Tra Harvest Moon, Stardew Valley e My Time At Portia, sembrerebbe che il mercato degli RPG di simulazione di vita sia ormai saturo, e titoli simili sempre nuovi spuntano da un giorno all’altro, cercando di costruire sul successo dei pilastri del genere. A questa lista si può aggiungere Serin Fate, che trae ispirazione da questi videogame ma anche molti altri, tra cui Pokémon e Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars.
Sviluppato da Vethergen, l’unica persona dietro alla sua creazione, Serin Fate rimescola le carte in tavola nella sua categoria, utilizzando meccaniche che saranno familiari agli esperti del genere ma mantenute fresche dall’introduzione di elementi come la magia! Se ti interessa acquistare il titolo, è disponibile ora su Steam, ma fai attenzione perché per ora NON è disponibile in italiano. Senza ulteriori indugi, andiamo a conoscere il mondo di gioco!
Serin Fate: un universo magico e in pericolo
La Fate Stone è una pietra misteriosa che periodicamente garantisce poteri magici ad alcuni prescelti apparentemente casuali durante la cerimonia di iniziazione. La storia del titolo inizia proprio durante quest’ultima, con il nostro protagonista intento a parteciparvi. Lo creeremo scegliendo tra le tre razze disponibili, Serin, Val o Umano, armato di una delle due armi iniziali possibili: il bastone magico o la spada.
Ovviamente noi saremo tra questi prescelti e riceveremo poteri magici, ma appena ottenuti Zixis, un malvagio necromante, distruggerà la Fate Stone, frammentandola in tantissimi pezzi per poi fuggire. Il caos insorge nel Regno di Chimera, e i nuovi maghi, tra cui noi, si preparano a trovare i pezzi della preziosa pietra e sconfiggere il nemico.
Dal punto di vista della trama, Serin Fate non ha forse le idee più originali ma crea una struttura narrativa chiara e concisa per dare una direzione e uno scopo al protagonista che, comunque, passerà la maggior parte del tempo a collezionare bestiole, coltivare i campi e pescare. I personaggi sono tanti e i loro dialoghi sono mediocri, ma contribuiscono comunque ad immergerci in un universo vasto e già avviato.
Combattimento, esplorazione, catturare mostri, pescare o giardinaggio: c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Sono davvero tante le meccaniche che Serin Fate mette in campo, con cui gioca ed esplora, un’impresa impressionante soprattutto per un “team” di una sola persona. Nonostante esistano quest per spingerci in una certa direzione, è subito apparente che non abbiamo costrizioni di tempo o trama per fare quello che vogliamo. Vuoi combattere? Armati di famiglio (le Chimere) ed esplora il mondo! Vuoi coltivare? Trova le sementa, il terriccio e inizia a piantare, per poi raccogliere i frutti del tuo duro lavoro!
Qualsiasi sia la tua preferenza in termini di RPG, Serin Fate ha qualcosa da offrirti, e abbastanza contenuti da tenerti incollato allo schermo per molto, molto tempo. La magia invece è l’elemento “coagulante” di tutta l’esperienza. Ispirandosi ad un sistema simile a quello di Magicka, avremo 5 elementi (Natura, Tempesta, Sole, Lunare e Vuoto) da combinare per lanciare magie; ad esempio, la prima che troveremo servirà ad evocare un servitore che taglierà gli alberi al nostro posto.
Altre possono essere utilizzate per picconare, annaffiare i prati, velocizzare il raccolto, e molto altro ancora, una meccanica che permea l’intera esperienza di gioco e che supporta tutte le altre. Un altro aspetto interessante è quello di collezionare Chimere, i “Pokémon” di questo mondo. Steam afferma che esistono almeno 50 specie, ed ognuna è caratterizzata dalle proprie mosse e dal proprio elemento magico. Nei combattimenti, le Chimere parteciperanno al nostro fianco e livelleranno con noi, diventando più forti nel tempo.
Parlando di combattimento, questo avviene in tempo reale, ed è piuttosto basilare ma funziona. A nostra disposizione avremo la possibilità di attaccare o caricare un’attacco (magico o fisico che sia) e schivare o parare a seconda dell’arma scelta. Niente di complesso, e perlopiù legato alle statistiche, ma grazie alle Chimere non annoierà. Infine, l’esperienza in questo gioco è divisa in 4 categorie (raccogliere risorse, magia, combattimento e necromanzia) e in base a quello che faremo otterremo punti per riempire un albero delle abilità davvero esteso.
Una quantità impressionante di cose da fare per anche il più esigente dei giocatori, ma che purtroppo intimidirà gli utenti meno appassionati. Il tutorial del gioco è breve e non va molto nel dettaglio, e molte meccaniche minori, come il crafting, non sono spiegate per nulla e sono anzi poco intuitive. Chi ha giocato a titoli simili e ha voglia e pazienza di sperimentare potrà soprassedere sul problema, ma tutti gli altri faranno meglio riferirsi ad una guida di terze parti per non ritrovarsi frustrati.
Oltretutto, già dagli inizi è chiaro che Serin Fate non è un’esperienza necessariamente rilassante; sarà importante farmare risorse, trovare equipaggiamenti, prepararsi al meglio e morire più e più volte (perdendo anche una considerevole quantità di oggetti nell’inventario) prima di entrare nel loop del gioco, e iniziare ad accumulare punti esperienza difficili da ottenere.
Un titolo che appaga l’orecchio ma non cattura l’occhio: il reparto tecnico
L’OST del titolo è impeccabile, ispira nostalgia di generazioni videoludiche passate, brani a 16 bit che ti ricorderanno RPG classici di tempi ormai andati. Chiaramente chi ha creato questi pezzi sapeva quello che stava facendo, e se sei interessato puoi ascoltarli su questa playlist di Soundcloud.
È sempre un piacere poter confermare che un videogame per PC supporta il gamepad, ed è questo il caso anche per Serin Fate. Noi lo abbiamo giocato sia con uno della PS4 che con mouse e tastiera, e ci siamo trovati bene con entrambi. Una grossa pecca sono però i menu, difficoltosi da navigare con entrambi i supporti e poco intuitivi; considerando la quantità di materiali da raccogliere e oggetti da equipaggiare, non è un piccolo difetto, e speriamo che possa essere sistemato al più presto.
Infine, il vero tallone d’Achille del gioco: la grafica. C’è sicuramente una punta di senso di colpa nel criticare il lavoro di una sola persona, ma anche l’occhio vuole la sua parte, e Serin Fate ha provato e fallito a implementare quella pixel-art che è diventata sinonimo del suo genere. Se le sprite del paesaggio sono accettabili (e alcune anche molto belle), quelle dei personaggi non possono vantare la stessa cura, e i disegni di questi, in particolare, sono… discutibili.