Shadow of Rome è un titolo che forse ad alcuni non dirà nulla, ma chi l’ha provato se lo ricorderà sicuramente benissimo. Il gioco è ambientato nell’antica Roma, nei giorni in cui Giulio Cesare fu assassinato dalle famose 33 accoltellate il 15 marzo del 44 a.C. I protagonisti dell’opera sono il generale Agrippa ed il giovane e futuro imperatore Ottaviano. All’epoca fu accolto generalmente in maniera positiva e alcuni giocatori vorrebbero tanto un remake, scopriamo assieme il perchè.
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Shadow of Rome: un’introduzione per chi non lo conosce
Shadow of Rome fu sviluppato da Capcom e pubblicato in esclusiva su PlayStation 2 nel lontano 2005. Il gioco ha unito due generi in un’unica formula, ovvero l’azione nei panni del generale e poi gladiatore Agrippa e lo stealth nei panni del giovane nipote di Cesare e futuro imperatore Ottaviano.
La storia di Shadow of Rome è collegata da un unico obiettivo: scoprire chi ha ucciso Giulio Cesare. Ottaviano e Agrippa sono amici sin da prima delle vicende narrate, ma si ritroveranno a scoprire la verità in due modi totalmente diversi. Il gioco ha molti elementi positivi a livello di trama e non solo: tradimenti, colpi di scena, vendetta, differenti boss e nozioni storiche più o meno corrette. A questo dobbiamo aggiungere l’elemento più divertente del titolo: il combat system.
In Shadow of Rome si combatte molte volte con Agrippa in arene di gladiatori, contro altri nemici controllati dall’IA, si utilizzano armi che si romperanno dopo un certo numero di colpi e si interagisce con elementi dell’arena che possono aiutare a far fuori gli altri contendenti.
Nei panni di Ottaviano le sessioni stealth non sono banali, il più delle volte si morirà cercando di capire in che modo superare le guardie, quali vestiti indossare (o rubare), chi stordire e quali stanze attraversare.
Shadow of Rome: motivi per un remake?
Come accennato poco fa, Shadow of Rome vanta un combat system davvero cruento, molto originale e dettagliato rispetto ad altri titoli che si ispirano ad i tragici scontri tra gladiatori. Nel gioco si possono tagliare arti, spezzare braccia, dividere in due i corpi, schiacciare nemici con delle presse ed utilizzare gli stessi arti staccati come armi nelle battaglie.
Generalmente i titoli ispirati all’antica Roma e agli scontri tra gladiatori propongono sfide uno contro uno, Shadow of Rome invece punta a match tutti contro tutti, altri di squadra e persino le corse con le bighe.
Sto menzionando la parte d’azione che si svolge con Agrippa perchè tra le due è sicuramente quella che più ha colpito i giocatori del titolo di Capcom, tutti i dettagli sopra forniti se ulteriormente sviluppati potrebbero portare un ottimo remake nelle mani dello sviluppatore giapponese.
Una delle pecche, non condivise da tutti, riguarda l’intelligenza artificiale che in determinati momenti è davvero prevedibile, opinione che personalmente non ritengo essere vera del tutto. Il gioco concede inoltre la possibilità di rigiocare determinati livelli ambientati nelle arene per migliorare il proprio punteggio, un elemento che potrebbe essere sfruttato su un eventuale remake collegando il titolo online con una community di giocatori.
Uno dei motivi più grossi per un remake di Shadow of Rome è il finale aperto: senza farti troppi spoiler, siamo a conoscenza del fatto che ci sia Cleopatra dietro alcune delle vicende che avvengono durante il gioco, personaggio che non viene mai esplicitamente nominato ma che viene citato con un semplice “signora” da due delle sue serve. Per questo motivo, Capcom avrebbe anche un ulteriore spunto per proseguire la storia di Agrippa e Ottaviano, anche se quest’ultimo potrebbe non aver più il ruolo investigativo consolidato durante il gioco originale.
Sono passati più di 15 anni e di un seguito o un progetto a riguardo non abbiamo nemmeno “l’ombra”, ma data la moda dei remake di Capcom stessa degli ultimi anni, forse potremo sperare in qualcosa. A proposito di remake, sembra che Diablo 2 possa essere il lavorazione presso lo studio di Vicarious Visions.
Gran bel gioco! Forse, più che un remake, sarebbe meglio un’edizione remastered ben fatta (e multi-piattaforma!…)
Vero! Le cut scenes erano ottime sia narrativamente sia esteticamente. E anche la grafica delle fasi di gioco si difendeva bene. Non credo sarebbe difficile svecchiarla con una remastered edition, con tanto di miglioramenti e novità in termini di missioni e gameplay. Con un buon lavoro di restauro il gioco tornerebbe attualissimo e su quella base si aprirebbe la via ad un sequel… Perché no!?
Non credo vedremo né l’una né l’altro.
Un remake semplicemente non avrebbe senso, un sequel è probabilmente fuori tempo massimo
magari remake..
Anch’io preferisco il concetto di remaster a quello di remake, per quanto riguarda il recupero di videogiochi del passato.
Il remake lo vedo come un rifacimento troppo radicale, che snatura il gioco originale: ricostruire l’intero gioco con un motore grafico completamente nuovo, musiche diverse, doppiatori diversi… di fatto è come creare un’altra esperienza, che difficilmente restituirà l’atmosfera e le emozioni del gioco originale.
Il remaster, invece, è un lavoro filologico, di amore per l’opera così come era stata concepita in origine.
In effetti una parola chiave è proprio restauro: si possono risolvere vecchi bug, migliorare grafica e gameplay (senza stravolgerli), e si può arricchire la trama con nuovi capitoli. Ma la struttura essenziale del gioco rimane intatta.
Dopotutto, è per quest’ultima che proviamo quella piacevole nostalgia che ci fa esclamare “Oh, Shadow of Rome…!”