C’era un tempo, nei lontani primi anni 2000, in cui internet non era ancora alla portata di tutti e il mezzo veniva utilizzato, perlopiù, per scaricare musica o film pirata da programmi di discutibile sicurezza. Immaginati più di 5 ore per poter ascoltare l’ultimo singolo di Gigi D’Agostino, per poi capire che non era proprio quello che stavi cercando.
Per ammazzare il tempo, in più, bisognava in qualche modo svagarsi ed è per questo che nacquero i primi videogiochi in flash player. Videogiochi molto discutibili, che probabilmente potevano giusto competere con i terribili Gig Tiger, ma che per chi ha visto la nascita e la crescita di internet, sono rimasti nel cuore.
Questo preambolo così nostalgico, per introdurti alla recensione di oggi, ovvero Shift Legacy Collection, ovvero la raccolta dei quattro giochi di Shift, creati da Anthony Lavelle e pubblicato da Armor Games Studios, che in quegli anni erano stati tantissimo apprezzati principalmente per la loro semplicità ed intelligenza. Avranno mantenuto il loro charme dopo tutti questi anni? Prosegui nella lettura e scopriamolo.
Shift Legacy Collection dal 2008 con furore
Che trama vorresti avere da un piccolo gioco in flash? Non erano stati creati per questo, ma più che altro come scaccia pensieri, nel mentre stavi aspettando di scaricare qualcosa, visto che la fibra ottica nel 2008 non esisteva proprio e si andava con delle ADSL a solo 20 MBps (nominali, se riuscivamo ad andare a 5 MBps era grasso che cola).
Come ti dicevo all’inizio, questa è una collection che comprende ben 4 giochi (che si differenziano molto poco uno dall’altro), ma nell’ultima entries lo sviluppatore è riuscito a mettere anche una trama molto basilare, ovvero esplora queste stanze per riuscire a trovare la tua famiglia. Ovviamente non ci saranno grossi colpi di scena e nemmeno grandi sviluppi, ma va bene così, Shift Legacy Collection serve solo per farti rivivere quei pomeriggi interi passati davanti ad un PC scrauso, dove la potenza delle macchine odierne non era nemmeno immaginabile.
Dei puzzle molto intelligenti
In tutti e quattro i capitoli di Shift l’obbiettivo sarà quello di comandare una figura umanoide, di cui alla fine vedrai solo la silhouette, in un mondo in bianco e nero. Per comandare il tuo personaggio siamo alla fiera della semplicità, ovvero WASD oppure le frecce direzionali. E il tasto Shift, da cui prende il nome? Quello serve a far capovolgere tutto e a dare una nuova prospettiva al livello (ma alla fine non servirà nemmeno come tasto, visto che potrai fare la stessa azione anche prendo giù oppure S).
L’obbiettivo sarà quello di andare da un punto A ad un punto B, ovviamente per arrivarci ci saranno ostacoli e puzzle da risolvere come ad esempio, prendi quella chiave e ti si apre un percorso oppure passa da una certa icona per poter far capovolgere di 90° il livello. Non solo, oltre al fatto di dover trovare chiavi o escamotage per passare da un livello all’altro, ci saranno degli spuntoni a contrastare il tuo cammino, toccali anche una sola volta e dovrai ripetere il livello daccapo.
I puzzle proposti, anche se alla base sono sempre gli stessi, sono molto intelligenti e ti costringeranno a spremerti le meningi e non poco. Infatti se all’inizio i livelli saranno semplicissimi, giusto per farti capire il mood e i comandi di base, ma mano che andrai avanti, questi si faranno sempre più complicati, arrivando a punti dove ti chiederai: “e adesso che faccio?”.
Ad esempio il prendere una chiave, prima di un’altra potrebbe non essere la strategia giusta, visto che questa potrebbe far scattare un meccanismo che ti verrà addosso e ti porterà a morte certa. Oppure aprire una certa via ti farà arrivare in una sezione piena di spuntoni che non possono essere oltrepassati, quindi che si fa? Si deve prima aprire un altro passaggio e solo successivamente quest’altro.
Non mi soffermerò molto sui singoli capitoli, visto che la base del gameplay è sempre lo stesso, eccezion fatta del quarto capitolo, il quale appare più strutturato, questo perché non andrai solo da un punto A ad un punto B, ma dovrai anche fare un po’ di backtracking. Infatti all’interno dello stesso livello potresti avere più porte e il titolo ti dirà in quale dovrai andare a finire.
Ma non è solo questo a cambiare, infatti andando avanti nei livelli dovrai comandare non un personaggio, ma ben due. Questo aggiunge un ulteriore grado di complessità al tutto, visto che dovrai coordinarti e capire come far arrivare i personaggi all’uscita.
All black and white
Graficamente Shift Legacy Collection è un gioco figlio del suo tempo, ma soprattutto del software su cui girava ovvero flash. Quindi linee molto nette in 2D, movimenti fluidi, quasi come se fosse un cartone animato e qui c’è la scelta stilistica di lasciare tutto in bianco e nero. Seppur molto semplicistica, questa ha un senso anche a livello di gameplay, visto che da uno stacco netto ai due piani di livello e non ti farà mai confondere sul dove ti trovi.
L’unica variazione sul colore sarà quando morirai, visto che vedrai delle goccioline rosso sangue zampillare dappertutto. La colonna sonora è interessante, visto che riesce a catturare molto bene l’atmosfera del titolo, peccato che dopo un po’ questa possa diventare un po’ ripetitiva, visto che a conti fatti si tratta sempre della stessa traccia ripetuta in loop. Tuttavia c’è da ammettere che mentre penserai ad una via di fuga, cercando di spremere le tue meningi, la colonna sonora ti passerà totalmente in secondo piano e dopo poco non ci penserai più.