Durante l’imminente uscita di Ghostwire: Tokyo, prevista per il 25 marzo 2022, lo storico game developer Shinji Mikami ha rilasciato un’intervista a Famitsu (tradotta da VGC), la famosa rivista di informazione videoludica.
Mikami, famoso per essere stato il creatore della saga di Resident Evil, è stato infatti anche il produttore del recente Ghostwire: Tokyo. Insieme al suo team, Tango Gameworks, Shinji Mikami ha infatti lavorato sodo per cercare di restituire ai giocatori un action horror in prima persona il più possibile coinvolgente.
Le parole di Shinji Mikami sui titoli futuri
Tuttavia, nella recente intervista a Famitsu, Shinji Mikami ha svelato di non considerare Ghostwire: Tokyo un gioco horror. Il produttore ammette infatti che, per quanto possano accadere cose strane e inspiegabili, l’ultimo titolo di Tango Gameworks non provoca una vera sensazione di paura e terrore.
Secondo Mikami prevale insomma la componente action, e il produttore si sente soddisfatto di avere preso questa strada: “vorrei cambiare l’immagine del nostro studio. Al momento, siamo ancora visti come una software house che si occupa solamente di survival horror”.
Il padre di Resident Evil vorrebbe insomma sperimentare qualcosa di nuovo, mettendo in gioco la creatività del suo team in generi ancora inediti:
Siamo assolutamente fieri della reputazione che ci siamo costruiti; tuttavia, ci piacerebbe essere visti come uno studio che può creare una varietà maggiore di giochi. Abbiamo intenzione di rilasciare titoli sempre più diversi in futuro, a partire da Ghostwire: Tokyo.
In questo senso, a Shinji Mikami piacerebbe che il suo studio collaborasse anche a progetti su più piccola scala, in modo che il team possa imparare a sviluppare anche giochi molto diversi da quelli del passato. Il padre del survival horror vuole insomma mettersi in gioco, ritagliandosi un’identità sempre più versatile in un mercato che è sempre più agguerrito.
Collaborare a titoli indie sarebbe insomma il modo perfetto per percorrere strade diverse dal survival horror; secondo Mikami, “servizi come il Game Pass di Microsoft hanno permesso di creare sempre più giochi anche su piccola scala”.
Siamo insomma curiosi di vedere a cosa porteranno queste dichiarazioni di Mikami!