Se c’è “Tactics” nel nome di un gioco, stiate certi che ne farò la recensione. Infatti, se provassimo a unire Slay The Spire e Final Fantasy Tactics quello che verrebbe fuori sarebbe Shuffle Tactics, ultima fatica di Club Sandwich. Un rogue-like deckbuilder con meccaniche RPG e combattimento tattico a turni, un titolo dalla direzione artistica molto ispirata e con un gameplay altrettanto ben congeniato. Abbiamo provato la demo e questa è la nostra anteprima!
Una storia di corruzione
Come accennato, Shuffle Tactics è un rogue like. La partita inizia con la scelta del personaggio, il quale deciderà il tipo di deck con cui inizieremo l’avventura, alla stregua di Slay the Spire. Una breve introduzione getterà le basi narrative di Shuffle Tactics: il regno di Asteria è minacciato dalla maledizione del Glimmer e toccherà a noi eroi sconfiggere il crudele Re Ogma e ristabilire l’ordine. Per scoprire ogni dettaglio della storia e dell’ambientazione potremo parlare e fare domande ai vari NPC che incontreremo nel corso della partita, ma nella demo questa opzione è stata disattivata e perciò non posso dare un giudizio sulla qualità della scrittura.

Per proseguire tra i livelli dovremo navigare in una mappa “a bivi” (come facevamo in Inscryption), così facendo tracceremo la nostra strada e cambieremo le tipologie di incontri che andremo a fare nel corso della partita. Queste scelte dovranno essere anche frutto di vari ragionamenti: abbiamo abbastanza soldi? Allora sarebbe meglio visitare lo shop. Abbiamo pochi potenziamenti? Meglio evitare gli scontri con gli élite, e via dicendo. Ogni area finirà con una boss fight che ci metterà a dura prova, perciò dovremo arrivare ben preparati allo scontro!
Shuffle Tactics: mischia e colpisci
Come si gioca a Shuffle Tactics? Principalmente uccidendo i nostri avversari in combattimenti estremamente tattici, ma non solo. Dovremo gestire i nostri compagni, gli amuleti e il nostro deck. Ma andiamo con ordine. Quando inizieremo uno scontro vedremo in alto sullo schermo l’obbiettivo da raggiungere, come ad esempio “uccidi tutti i nemici” oppure “distruggi il monolite”, solo così facendo porteremo la vittoria a casa. Il nostro personaggio si muoverà all’interno di una mappa molto ristretta, fatta a scacchiera. Potremo muoverci per quanti punti movimento abbiamo e potremo interagire con i nemici e la mappa stessa utilizzando le carte che avremo in mano.

Ogni carta ha un costo in PA (punti azione) e ce ne saranno di vari tipi: attacchi, potenziamenti, armature, movimenti extra, cure, etc. etc. Giocate le nostre carte, queste andranno nella pila degli scarti e al prossimo turno ne peleremo delle altre in un ciclo continuo. Proprio come in Slay the Spire, ogni personaggio presenta delle build ben definite che potremo costruire andando avanti nell’avventura, aggiungendo o togliendo carte dal nostro deck. Questo è il fattore principale che ci assicurerà la vittoria: se non avremo sinergie, oppure se avremo troppe carte nel mazzo sarà molto difficile scampare dai nemici, che, a mio avviso, hanno un’interessante intelligenza artificiale che li gestisce.

Oltre al mazzo in sé, avremo anche la possibilità di acquisire vari medaglioni che andranno equipaggiati alle carte stesse, potenziandone o aggiungendo effetti nuovi. Ad esempio, la mia carta “salto” era stata potenziata con una cura, così che ogni volta l’avessi usata il mio personaggio si sarebbe curato di 3 PF. Anche la scelta di inserire i medaglioni sulle carte può sembrare scontata, ma non lo è affatto. Una gradita aggiunta che stratifica ancora di più la natura strategica di Shuffle Tactics.
Pixel art mia amata
Spendiamo due parole anche sul comparto tecnico di Shuffle Tactics, che è veramente meraviglioso. Nel gioco è stata utilizzata una pixel art curata in ogni suo dettaglio, con uno stile riconoscibile e mai banale, sia nell’estetica dei personaggi, che in quella delle carte, che risultano facilmente ricordabili solamente dopo un’ora di gioco.

Oltre a questo, anche il sonoro e la colonna musicale non sono lasciati al caso e stiamo parlando solo della demo. Arrivati a questo punto, non possiamo fare altro che aspettare il gioco completo, e anche con un po’ di hype (almeno da parte mia!).