Sviluppato da Inlet Pipe Productions e pubblicato in sinergia con Eastasiasoft, Shuttlecock-H è un malizioso dodge’em up bullet hell dove dovrai sopravvivere e raccogliere quanti più cuori possibili. Il tutto per approfondire la conoscenza di tre giovani fanciulle. Noi abbiamo superato ondate di proiettili su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Shuttlecock-H – tre storie, stesso scopo
Sì, Shuttlecock-H prova a raccontare una storia. Anzi, ne ha ben tre di storie, ma non aspettarti alcuna sorpresa di sorta, colpo di scena o altro. Le trame in Shuttlecock-H sono una cornice maliziosa per far svestire la fanciulla di turno e terminare il tutto con un “lieto fine piccante” che puoi ben immaginare.
Nonostante ciò, le tre ragazze sono differenti tanto fisicamente quanto nel loro mestiere. La prima è una ragazza che desidera semplicemente farsi una doccia. La seconda, invece, è un cliché abbastanza abusato: un’infermiera abbastanza piccante. L’ultima, altro cliché, si occupa di fare colloquio di lavoro. Tu devi fare il colloquio con lei e sarai messo a dura prova considerando che la ragazza tenderà a svestirsi gradualmente. Tutto qui, Shuttlecock-H non offre altri approfondimenti ma d’altronde non ne ha bisogno.
Lo scopo di questo titolo, come altri simili (Poker Pretty Girls Battle: Texas Hold’em ne è giusto un esempio e qui puoi trovare la nostra recensione) è semplicemente quello di svestire le fanciulle di turno e lasciarsi sorprendere dall’audacia degli sviluppatori.
E saremo onesti, con Shuttlecock-H gli sviluppatori osano abbastanza, non solo svestendo quasi completamente le fanciulle ma lasciandole esibire in fugaci sprite che lasciano poco spazio all’immaginazione (nonostante una bizzarra censura).
Una pioggia di crudeli proiettili
Ma veniamo al lato ludico di Shuttlecock-H che, come anticipato, è un dodge’em up bullet hell che, in termini pratici, significa che dovrai sopravvivere all’interno di un’arena delimitata controllando una piccola navicella. Dalla tua non hai armi, solo una sorta di “attrattore” che si ricarica automaticamente con lo scorrere dei secondi.
Niente scudi, niente power up, niente vite da raccogliere. Sei da solo con le tue tre vite. Finite quelle, dovrai ricominciare il livello dal principio. E lo diciamo subito, Shuttlecock-H è difficile e impegnativo. Il gameplay immediato e all’apparenza banale, riserva sorprese veramente ostiche e che potrebbero portare alla frustrazione chi è meno paziente.
In compenso, superare certi livelli regala un grado di soddisfazione abbastanza elevato. I livelli, di per sé, non sono tanti e non durano neanche molto se non fosse che oltre a sopravvivere devi raccogliere una serie di cuori che appariranno e scompariranno direttamente sullo schermo.
Schivare i proiettili e raccogliere tutti i cuori è difficile ma soddisfacente. Ogni livello ha un totale di 30 cuori. I cuori ti serviranno per sbloccare i livelli successivi e l’ultima ragazza del trio (che richiede ben 350 cuori complessivi). Raccogliere subito tutti i cuori al primo colpo è praticamente impossibile e quindi preparati a giocare e rigiocare più volte i vari livelli.
Come anticipato, l’unica mossa a tua disposizione è “l’attrattore” che, come da nome, attrae a sé i cuori sparsi per l’arena agevolandoti in caso di pericoli o eccessiva distanza. Dovrai imparare a dosare bene e a studiare tanto l’arena quanto il fuoco nemico.
I nemici sono esteticamente poveri ma funzionali. Ogni ragazza ha un proprio set di nemici che, a livello randomico appariranno su schermo esibendosi con la propria raffica di attacchi. Fondamentalmente, ogni livello è diviso in tre fasi, ogni fase ha i suoi nemici e dieci cuori da raccogliere.
C’è un po’ di tutto come nemici: dalle torrette a proiettili singoli a interi muri di luce che fendono lo spazio, passando per oggetti di varie forme e dimensioni che si muovono a modo loro. Imparare come si spostano, come sparano e quindi come evitarli, è essenziale per arrivare fino alla fine.
Ma se l’azione avviene nell’arena a sinistra, a destra avremo la ragazza di turno più o meno vestita a seconda del livello. Infatti, la giovane fanciulla non si svestirà nel corso del livello, limitandosi semplicemente a cambiare espressione in caso di nostro successo o fallimento. Le ragazze perderanno i vestiti e cambieranno posizione, procedendo nei vari livelli. Ogni livello, un indumento in meno, fino allo sprite animato piccante finale.
Come anticipato, Shuttlecock-H ha solo tre ragazze per una gallery di contenuti abbastanza povera che, unita a una longevità tendente a basso, rende il gioco un malizioso antipasto. E parlando di gallery, questa contiene tutte le immagini sbloccate (sprite animati inclusi). Potrai “vestire” le ragazze a tuo piacimento (anche se limitato ai loro vestiti presenti nelle campagne) e anche cambiarne l’espressione.
Grafica e sonoro
Graficamente, Shuttlecock-H fa l’essenziale. Il lato ludico mostra nemici che si ripetono ma che funzionano. Così come funziona l’oceano di proiettili che riempirà lo schermo. Nella media anche gli artwork delle tre fanciulle che non spiccano per originalità ma che provano a riscattarsi con il loro lato malizioso.
Il sonoro sorprende con tracce orecchiabili, mai invadenti e abbastanza varie. Le ragazze, invece, sono dotate di doppiaggio in lingua giapponese, abbastanza standard per quel poco che dicono. I sottotitoli, invece, sono in lingua inglese (assenti i sottotitoli in italiano) ma la mole di testo è molto poca abbastanza elementare.
Infine, da segnalare come Shuttlecock-H si sposi perfettamente con la modalità portatile, essendo ideale per partite mordi e fuggi e garantendo un livello di sfida appagante. Occhio solo a dove ci giocate, considerando che su schermo avrete sempre una delle tre ragazze maliziose pronte a giudicarvi.