Ad essere onesti, i giochi del genere visual novel non mi hanno mai particolarmente attirato, senza un vero e proprio motivo. Ho sempre pensato che fossero diretti più a lettori che videogiocatori. Questo fino a quando non mi è passato fra le mani da recensire Shuyan Saga, una particolare formula che mescola gli elementi classici delle visual novel a quelli dei picchiaduro 3D; si, hai capito bene, visual novel e picchiaduro.
Sviluppato da Lofty Sky Entertainment, Shuyan Saga ci trasporta in un universo fantasy basato molto sulle tradizioni e arti marziali cinesi, dove nei panni della principessa Shuyan, ci imbarcheremo in un viaggio che le cambierà la vita. Con la coraggiosissima scelta di mescolare due generi che sono agli antipodi, il titolo cercherà di coinvolgerci e farci sentire proprio parte di quel meraviglioso universo che racconta. Vediamo un po’ se questa scelta ha ripagato il coraggio.
Shuyan Saga: un racconto fra miti e leggende
Questo ispiratissimo titolo, ci trasporta in una mondo fantasy di miti e leggende, soprattutto dell’antica Cina, nel quale vestiremo i panni di Shuyan, principessa del regno dal temperamento forte e a volte impulsivo. Dopo uno degli allenamenti con il suo maestro, la principessa, dopo aver ricevuto una delle solite ramanzine per non essere ancora matura caratterialmente, si dirige nella piazza della cittadina ai piedi del palazzo reale, insieme ad alcuni suoi amici d’infanzia.
Qui si sta svolgendo un torneo di arti marziali al quale non riesce a rinunciare e, una volta iniziato a combattere a testa bassa, si ritrova coinvolta in quello che è un tentativo dell’esercito nemico di invadere il regno.
Nella piazza ormai regna il caos, la gente scappa da ogni parte, il nemico è ovunque e una volta notata la principessa, fa di tutto per catturarla. Combattendo insieme ad alcuni alleati, Shuyan insieme al suo maestro, si dirige al palazzo reale per soccorrere la sua famiglia e… e per ora basta così, il resto fatevelo raccontare da questa splendida visual novel.
Shuyan Saga: l’arte incontra il gamplay
Al contrario di molte visual novel, Shuyan Saga viene raccontato magistralmente da tavolozze disegnate e colorate in modo stupendo che riescono nella missione di farci immedesimare in quello che sta accadendo, semplicemente guardando dei (magnifici) disegni immobili.
Dovrebbe già bastare solo questo per capire di che livello qualitativo sia dotato il titolo; fin da subito mi sono trovato immerso in questo fantastico mondo, accompagnando Shuyan nella sua imprevedibile storia, solamente guardando e rimanendo rapito dalla bellezza dei disegni che per la cronaca sono oltre 1400 tavolozze.
Ad aggiungere coinvolgimento alla narrazione di Shuyan Saga ci pensa un comparto audio di altissimo livello qualitativo, con un doppiaggio perfetto in ogni occasione e musiche di sottofondo che riescono a donare una vita propria ad ogni immagine. Un dettaglio per niente piccolo del doppiaggio riguarda proprio la voce di Shuyan, donata da Kristin Laura Kreuk l’attrice canadese che ha interpretato Lana Lang nella serie tv Samllville.
Come ogni visual novel degna di questo titolo, anche in Shuyan Saga ci toccherà prendere delle decisioni che muteranno in maniera drastica il corso della storia. In alcune immagini, durante particolari eventi ma non solo, compariranno delle opzioni fra le quali dovremo sceglierne una in breve tempo, pena la scelta casuale dell’azione da eseguire o la risposta da dare.
Questo darà un certo ritmo alla narrazione e farà si che la nostra soglia di attenzione rimanga sempre alta, perché le scelte saranno molte e i colpi di scena non mancheranno.
Passiamo adesso alla parte action di Shuyan Saga; Shuyan è una praticante di arti marziali anche molto forte, e quando la situazione lo richiederà, non esiterà neanche un istante a ingaggiare i nemici. Il gioco avrà due tipi di combattimento, uno con visuale dall’alto e il focus mode, il quale ci permetterà di ingaggiare frontalmente un nemico alla volta con visuale ravvicinata.
Durante i combattimenti dall’alto, avremo meno opzioni a nostra disposizione e saranno per lo più il poterci spostare sulla mappa, una serie di attacchi e una capriola che servirà sia come manovra evasiva che per coprire più velocemente gli spazi sul campo di battaglia.
Storia ben diversa nel focus mode, dove il gioco si farà più tecnico e vario. In questa modalità infatti, ingaggeremo in uno scontro uno contro ino il nostro avversario e il cambiamento fondamentale con i combattimenti dall’alto sarà che qui le combo verranno eseguite manualmente: potremo infatti mirare col mouse alla parte superiore o inferiore del nostro avversario per concatenare gli attacchi e sfoggiare devastanti combo.
In Shuyan Saga avremo a nostra disposizione anche la parata con il tasto destro del mouse che, se eseguito col giusto tempismo, non ci farà subire danni, mentre al contrario ridurrà quelli ricevuti dal colpo. Un’altra abilità della quale disporremo sarà la schivata, che si effettuerà cliccando col tasto sinistro e spostando il mouse velocemente in una direzione. A dire la verità queste meccanica mi è risultata un po’ legnosa, ma forse sono solo io.
Vincendo scontri guadagneremo punti esperienza che miglioreranno le statistiche di Shuyan e ci faranno apprendere nuove abilità da utilizzare nei combattimenti futuri.
Punto di vista tecnico
Come già sottolineato prima, Shuyan Saga graficamente è sia artistico che poetico, ma questo vale solo per la parte disegnata del gioco. I modelli poligonali dei combattenti sia dall’alto che nel focus mode, potevano e dovevano essere fatti meglio e stonano veramente molto con il resto che Shuyan Saga ci mostra.
Il sonoro è davvero curato sotto ogni aspetto; musiche, effetti sonori e doppiaggio si mescolano in modo straordinario a quello che le immagini ci fanno vedere. Il gameplay è molto divertente e non risulta punitivo, grazie soprattutto al poter scegliere fra 3 livelli di difficoltà; peccato per la meccanica della schivata che risulta un po’ legnosa.