Skelly Selest è un roguelike dungeon crawler creato su GameMaker Studio. Gli elementi di combattimento melee e a distanza, assieme alla telecamera con visuale dall’alto, lo rendono simile a Enter The Gungeon e The Binding of Isaac. L’estetica composta quasi esclusivamente da scheletri ricorda invece lo sparatutto Devil Daggers. Sviluppato e pubblicato da Caiysware, autore del platform Straima e del bullet hell Straimium Immortaly, è uscito su Steam l’1 maggio 2018 al costo di €3,99. Grazie anche al feedback della community ha avuto continuo supporto dal creatore, il quale vi ha progressivamente aggiunto contenuti rendendolo via via migliore e più vario. Tramite la collaborazione con il publisher Digerati, il titolo arriverà il 21 maggio negli USA e il 22 in Europa su PlayStation 4, e il 24 maggio su Xbox One e Nintendo Switch (quest’ultima la versione in oggetto nella recensione), al prezzo di €9,99.
“Quando non ci sarà più posto all’inferno…”
… i morti cammineranno sulla Terra! E poi andranno verso il Paradiso, ovviamente. Skelly Selest ci mette nei panni di uno scheletro, parte dei purificatori dell’Ordine Selestiale (sì, non è un errore di punteggiatura). Il nostro compito è di avventurarci nelle profondità dell’Inferno e impedire alle anime dannate chiamate Hellion di conquistare il pianeta e dissacrare l’angelico reame. Il tutto verrà corredato di uno humor che ignora con somma gioia la quarta parete, condito da un inglese britannico vecchio stile (l’unica lingua disponibile nel gioco) a rendere gloriose e altisonanti anche le cose più assurde.
Un gameplay intuitivo, vario e coinvolgente
Avremo sempre la possibilità di accedere ad un tutorial, a cui ti consiglio vivamente di partecipare. La levetta sinistra ci fa muovere e con X e Y si scatta per schivare colpi o coprire maggiori distanze in fretta. Con B o ZL si usa un’ascia per assalire fisicamente gli avversari e A e ZR permettono di sparare. Saremo in grado di farlo in direzione degli 8 punti cardinali, diversamente da TBoI (su, giù, destra e sinistra) e ETG (360 gradi). Abbiamo un numero di default (aumentabili grazie a vari bonus) di 5 cuori e 5 proiettili. Questi ultimi vengono ripristinati tramite le uccisioni fisiche, costringendo il giocatore ad alternare i due diversi tipi di attacchi. Viene altresì trattata la questione del punteggio e del suo moltiplicatore: quanto più velocemente si ammazzano i nemici, tanto più si alza.
Le opzioni ci consentono di apportare ulteriori modifiche ai comandi: non è possibile riassegnare totalmente i tasti, ma si potrà ad esempio assegnare la levetta destra all’uso di ascia, pistola, scatto o mira. Quest’ultima opzione farà comparire un reticolo, che influenzerà la successiva decisione: lo si può far diventare la direzione della nostra schivata, oppure lasciare che sia determinata dal movimento della levetta sinistra. Anche il pulsante con cui si annullano le scelte nei menù è cambiabile.
Alla fine del tutorial ci verrà consigliato di di partecipare alla Lichemancer Hunt, una modalità roguelike dove su tutti i piani (piccole aree senza uscita) si affrontano ordate di demoni, al termine delle quali scenderemo al livello successivo. Tramite drop nemico o all’interno di forzieri si potranno ottenere cuori, pallottole, carte (che approfondirò in seguito) e doni sacri con effetti speciali. Ce ne sono di semplici, come aumento massimo di vita e munizioni o potenziamento degli attacchi fisici… ma possono saltarne fuori alcuni complessi, tipo rendere le uccisioni coi proiettili uguali a quelle fisiche: questo restituisce bossoli per ogni avversario morto, rendendo l’uso della pistola potenzialmente infinito. Il successo della partita dipende spesso da queste scelte. Nella transizione tra stage sarà possibile selezionare uno di tre dei sopracitati regali consacrati o finire in stanze segrete con dentro oggetti, mostri o eventi di varia natura. Ad esempio potremo incontrare un grosso demone fare il bagno in una vasca: gettarci dentro un bonus ottenuto lo porterà a darci dei tontoloni distratti, dicendo di riprendercelo… ma ci restituirà qualcosa di diverso!
Non so se fosse un bug o una feature intenzionale, ma qui ho trovato la prima, piccola stranezza del titolo: quando si subisce danno, qualsiasi animazione in cui fossimo impegnati (schivata, attacco e così via) viene troncata di colpo. La cosa all’inizio mi ha un po’ destabilizzato, ma poi ho smesso di farci caso.
I contenuti sono tantissimi. Giocando otterremo vari elmi e maschere il cui ruolo è puramente estetico, tra cui c’è persino il copricapo di Shovel Knight (ho sempre sognato di vederlo in versione scheletrica scannare demoni armato di ascia e pistola, voi no?). Oltre al protagonista predefinito avrai altri 7 personaggi da sbloccare in maniere diverse, ognuno con le proprie particolarità: uno usa solo l’ascia ma il suo valore d’attacco è doppio, un altro è limitato alla pistola ma ha proiettili infiniti, un altro ancora è potentissimo ma possiede un singolo punto vita, eccetera. Le molteplici modalità verranno rese accessibili man mano che proseguiamo: tra di loro figurano avventure roguelike a piani, un’arena con ordate infinite di nemici, un dungeon à la The Binding of Isaac con minimappa, una boss rush, un elenco di sfide particolarmente difficili (come ad esempio battere un certo boss senza subire danni) e Clashful Cards, un gioco simile a Triple Triad di Final Fantasy VIII.
Lo scopo di tale competizione è identico a quello da cui prende ispirazione. Bisogna ribaltare le carte avversarie tramite i numeri presenti su di esse: il più alto vince. Esistono altre regole basate sul colore delle cifre e sui soggetti raffigurati, ma ti esorto a scoprirle da te! C’è poi un’ulteriore differenza: dove Triple Triad si svolge su uno schema 3×3, quello di Skelly Selest utilizza una plancia di forma differente. Si partecipa usando i drop ottenuti negli stage… oppure si possono vincere carte all’interno della partita stessa. Qui ho scoperto l’ultimo bug del titolo: questa modalità tiene conto delle vittorie di seguito. Tuttavia, se si sta perdendo, mettere in pausa e ricominciare la gara in corso invece di terminarla non azzera il contatore. Ciò consente fondamentalmente di barare. Un difetto irrilevante, ma c’è.
Grafica e musicalità
Skelly Selest è veramente piacevole da guardare. La sua estetica in pixel art, condivisa coi titoli precedenti dell’autore, è colorata e vivida, piena di animazioni semplici ma efficaci. Nelle opzioni è possibile scegliere di avere permanentemente nel menù una pioggia di zucche di Halloween o renderla contestuale al periodo della festa in questione, cambiare l’aspetto dell’interfaccia, personalizzare i contorni di oggetti, stage e icone, applicare un effetto statico sullo schermo e varie altre cose. Tutto si può dire di questo gioco, tranne che pecchi di personalità. Tuttavia, devo fare un piccolo appunto: la gamma di colori dei livelli tende a condividere più o meno lo stesso colore dei nemici. Ciò rende leggermente difficoltoso vederli, specie all’inizio dove il colore rosso è ovunque.
Ai boss sono stati riservati i dettagli maggiori. Numero superiore di animazioni, attacchi luminosi e corposi, sequenze di morte bombastiche e piene di esplosioni… è innegabile, farli fuori è soddisfacente. Non ho condiviso la scelta di collocare la loro barra della vita sul lato sinistro dello schermo, dato che così è difficile vederla… ma comprendo perché sia stato fatto: metterla al centro l’avrebbe probabilmente resa oggetto di distrazione in mezzo a intralci e proiettili. Inoltre è proprio una piccolezza, qualcosa di soggettivo.
La soundtrack chiptune composta da Ozzed e Rolemusic è fantastica: comprende brani coinvolgenti e pieni di energia, ben sposandosi allo humor del gioco. Senza dubbio una delle mie cose preferite del titolo, un vero peccato che sia impossibile acquistarla. Gli effetti sonori fanno un buon lavoro, anche se devo muovere una leggera critica: all’interno dei livelli sono presenti ostacoli geografici e spesso non vengono accompagnati da cue musicali o il loro volume è piuttosto basso. Tale scelta potrebbe dipendere dal timore di confondere il giocatore in presenza di troppi suoni tutti insieme, ma andava messo in chiaro.
In conclusione
Consiglio questo titolo senza nemmeno pensarci. Esteticamente gradevole, simpatico, vario, con gran rigiocabilità e una soundtrack magnifica… sarebbe assurdo non farlo. I suoi difetti sono minimi, pressoché impercettibili. L’unica cosa che trovo veramente ingiustificabile è l’aumento di prezzo, quasi il triplo, per avere fondamentalmente lo stesso gioco. Se acquistarlo al costo di €3,99 un tale concerto di contenuti è accostabile a un furto legalizzato, prenderlo a €9,99 diventa l’opposto. Inoltre, esplorando i file della versione Steam è possibile accedere all’altrimenti irraggiungibile colonna sonora. Un vero peccato, che gli vale un voto più basso del 9 che avrei dato in assoluta tranquillità.