Eccoci con la seconda parte del nostro approfondimento su Skyrim e sui suoi quasi 13 anni di onrata carriera. Nella prima parte abbiamo visto com‘è stato accolto e abbiamo approfondito le caratteristiche dei personaggi e le loro razze, la trama, le abilità e le ambientazioni uniche. In questa seconda e ultima parte del nostro viaggio nella regione di Skyrim andremo ad approfondire ulteriormente le meccaniche di gioco del quinto capitolo della saga di The Elder Scrolls cercando di comprendere perché nel 2024 è ancora un titolo valido e, soprattutto, così tanto amato.
Skyrim e la moltitudine di cose da fare, dire e ricordare
Supponendo che non si voglia fare una run da “una corsa e via” ma che ci si voglia dedicare appieno al titolo, è inevitabile spendere ore e ore tra le terre di Skyrim. Questo lo si intuisce già non solo dalla creazione del personaggio, dall’esplorazione e dallo sviluppo delle abilità di cui abbiamo parlato nella prima parte del nostro approfondimento, ma anche dalla stessa meccanica del gioco.
Se l’avventura ti sembrerà semplice una volta incontrati i primi nemici, nel corso della storia ci penserai due volte e magari ti dedicherai a cercare qualche armatura migliore per resistere a una battaglia nemmeno troppo impegnativa. Si, perché ovviamente con il progredire della storia troverai ambienti con avversari di livello sempre più alto e dovrai necessariamente esserne all’altezza.
La meccanica di gioco
Durante il combattimento potrai sfruttare non solo le armi in tuo possesso ma anche la magia, purché ti sia esercitato abbastanza da far danni o da recuperare la tua salute. Oltre alla pratica, che non fa mai male, potrai apprendere le magie tramite dei tomi che troverai sul tuo percorso.
In realtà troverai tantissimi libri durante le tue scoperte, molti dei quali sono semplicemente delle piacevoli parentesi per fati comprendere meglio non solo il mondo di gioco ma anche la storia attorno a te. Ed ecco altre ore di gioco che volano seguendo i vari volumi di uno specifico racconto, sparsi per la regione intera.
Molto importanti sono anche i vestiti e le armature che sceglierai di indossare, che comporranno la tua armatura con relativo punteggio. Già dopo le prime ore di gioco potresti incappare in qualche arma incantata, che offre dei bonus se utilizzata o equipaggiata. Ebbene si, non solo potrai forgiare tu stesso le armi raccogliendo i materiali necessari, ma arriverai anche al punto da poterle incantare per riceverne bonus e potenziamenti. Ovviamente tutto ciò ha un peso che dovrai trascinarti dietro, superato il quale sarai lento nei movimenti.
Chiunque approcci Skyrim per la prima volta si trova inevitabilmente a raccogliere qualsiasi oggetto, magari nella speranza di venderlo al primo villaggio e racimolare qualche soldo. È del tutto normale, si chiama spirito di sopravvivenza e in un modo o nell’altro bisognerà pur mangiare qualcosa per recuperare le energie. Starà quindi a te scegliere con attenzione quali armi e armature ti serviranno per il viaggio così da rimanere leggero e poter camminare a passo svelto o, meglio ancora, correre.
Nel corso della tua storia potrai scegliere di essere affiancato da un compagno che, oltre ad aiutarti nei combattimenti, si prenderà carico anche dei tuoi oggetti più pesanti. Potrai infatti chiedergli di portare degli oggetti per te, cosa decisamente molto utile, ed equipaggiare su di lui/lei le armature migliori per proteggerlo o proteggerla al meglio durante i combattimenti.
Vado dove voglio, faccio quello che mi pare (o forse no?)
Il fatto che tu sia un guerriero che difende il continente non ti permette di fare ciò che vuoi quando vuoi. Uccidere delle persone, delle guardie o anche dei nemici nel corso di una quest avrà delle ripercussioni. Il vero problema si presenta quando in una pacifica e tranquilla cittadina che stai visitando appare un drago che se la prende con tutto e tutti. In questi casi è inevitabile ferire qualcuno tra civili e guardie, che però non ti giustificheranno nemmeno se ucciderai il pericoloso drago in questione.
Tra le cose peggiori che possono succederti, rischi di dire addio a una missione secondaria o di essere accerchiato dalle guardie che vorranno arrestarti. qui entrano in gioco le tue doti, se saprai corrompere i soldati potrai evitarti la cella, magari pagando una piccola “mazzetta”, altrimenti vivrai un’esperienza in gattabuia. Può succedere dai, non è nulla di così drammatico e anzi, in un simile titolo ti direi di sperimentarlo almeno una volta nella tua avventura. Ha decisamente il suo perché.
Strada facendo avrai la possibilità di unirti a una delle Gilde che ti garantiranno non solo benefici e protezione ma anche missioni secondarie. Non tutte sono propriamente legali, ma sta a e scegliere cosa fare della tua avventura. È possibile allearsi a cinque Gilde, ovvero i Compagni, dei semplici guerrieri, i Ladri (la legalità lascia a desiderare in questo caso), la Confraternita Oscura (una setta di assassini), l’Accademia di Winterhold (maghi) e l’Accademia dei Bardi.
La mappa e i luoghi nascosti
La mappa di Skyrim oltre a essere decisamente vasta, nasconde molti luoghi che saranno visibili solo una volta scoperti. Proprio qui risiede l’importanza di fare delle lunghe passeggiate per le terre sconfinate. Una volta scoperto un luogo sarà possibile raggiungerlo tramite i viaggi rapidi semplicemente cliccandoci sopra… ma ne vale davvero la pena quando si possono scoprire altri segreti strada facendo?
Per rispondere a questa domanda ti basti pensare che i dungeon sparpagliati per le terre di Skyrim sono più di 150 e che su sentieri sperduti potresti trovare qualcuno che, bisognoso di aiuto, vuole affidarti una missione secondaria. Inoltre c’è da sottolineare che i cavalli sono delle creature davvero notevoli. Spesso riescono a scalare le montagne sfidando i limiti della fisica e la cavalcatura è un modo rapido per spostarsi e allo stesso tempo raccogliere le risorse primarie.
Ma non ci sono solo dungeon da scoprire. Oltre alle citta principali, tra cui Whiterun, la prima che incontrerai nel tuo viaggio, la regione è piena di cittadine e villaggi che vale la pena esplorare. sta al giocatore dunque, la scelta su come spostarsi al meglio in base al proprio stile di gioco.
Il vero coinvolgimento che dura da ben 13 anni
Per chi non ha mai avuto modo di approcciare a The Elder Scrolls V: Skyrim, quanto detto finora può apparire come la descrizione di un GDR superiore alla media, sicuramente un po’ attempato ma con delle buone opzioni di gioco.
Se per il 2011 un simile gioco rappresentava qualcosa di incredibile sia a livello grafico che di mappa, oggi quello stesso gioco continua a resistere non solo grazie ai DLC che, seppure usciti nei primi anni, hanno introdotto nuove meccaniche di gioco, ma anche grazie a una colonna sonora epica degna di un film e alle numerosissime mod, ufficiali e non, che arrivano a rendere Skyrim, un gioco del 2011, un gioco quasi next-gen. Inoltre, cosa da non sottovalutare, questo titolo vanta un doppiaggio italiano davvero di qualità.
La componente DLC
Con il senno del poi, forse i DLC di Skyrim sono usciti un po’ di fretta ma hanno comunque contribuito ad ampliare l’esperienza di gioco. Il primo DLC ad essere rilasciato è stato Dawnguard, nell’estate del 2012, che ha portato nell’avventura lo scontro tra Dawnguard, cacciatori di vampiri, e il clan Volkihar, una stirpe di vampiri. L’espansione ha portato non solo nuove armi, armature e oggetti ma anche nuove aree da esplorare e una nuova scelta: da che parte stare? Ovviamente le nostre scelte pregiudicheranno parti della storia, quindi è sempre bene ponderarle adeguatamente.
Successivamente, tra settembre e ottobre, è arrivato Heartfire, il secondo DLC che si incentra sulla possibilità di acquistare terreni, costruire case, adottare bambini e creare una famiglia.
Ovviamente sarà possibile avere direttamente in casa un’armeria e sale dedite all’alchimia per il potenziamento di armi e armature, ma anche arnie, cucine, stalle, alveari, campi coltivabili e serre per ottenere gli oggetti che normalmente cercheremmo in giro per la regione.
L’ultimo DLC rilasciato nel febbraio 2013 è Dragonborn, particolarmente apprezzato perché aggiunge la possibilità di cavalcare i draghi. Ma non si tratta solo di questo, c’è anche una componente aggiuntiva per la storia con una nuova sfida principale e una nuova area open world da esplorare, oltre a nuovi oggetti, armi, armature e nemici.
Anche l’orecchio vuole la sua parte, insieme all’occhio
Per molti di noi giocare un titolo (ben) doppiato in italiano è senza dubbio un’esperienza migliore. In Skyrim il doppiaggio richiama alcune delle più note voci di altre saghe videoludiche, nonostante il nostro personaggio sia l’unico a non proferire mai parola.
Ma la vera differenza la fa senza ombra di dubbio la colonna sonora, opera di Jeremy Soule. Già nel menù si può entrare in contatto con la main theme del gioco in tutta la sua epicità (che vi consiglio di ascoltare interamente e con un paio di cuffie), ma la particolarità sta non solo nel cambio di melodie durante i combattimenti e in base ai luoghi in cui si svolgono, ma anche e soprattutto nelle città. Ogni zona ha infatti la sua colonna sonora dedicata che si fonde perfettamente all’ambiente circostante.
Non a caso, per i 10 anni del gioco, è stato organizzato un concerto tenuto al teatro di Alexndra Palace dall’Orchestra Sinfonica di Londra e dal coro di London Voices, trasmesso in diretta sia su Youtube che su Twitch e seguitissimo , a dimostrazione di quanto la componente sonora contribuisca a rendere tutto più immersivo.
E se al giorno d’oggi Skyrim può sembrarti un gioco graficamente “scomodo” da giocare, oltre ad acquistare l’Anniversary Edition del 2021, completa dei DLC e graficamente migliorata, ti invito a dare un’occhiata alle migliaia di mod presenti online, alcune delle quali disponibili sul sito ufficiale di Bethesda, che sono in grado di rendere l’esperienza di gioco davvero impressionante.
Dunque arriviamo alla risposta a una domanda piuttosto scontata: dopo 13 anni vale (ancora) la pena giocare a Skyrim? A mio parere assolutamente si, per quanto io sia probabilmente di parte in quanto affezionata dal day one.
Si tratta di un’avventura che ha sempre molto da regalare, anche in caso di un’eventuale seconda o terza run. Oltre al fatto che è possibile prendere decisioni diverse nel corso della storia, vale la pena sicuramente sfruttare gli aggiornamenti grafici che lo rendono più adatto alla media dei videogiochi odierni. Poi magari, quando arriverà The Elder Scrolls VI, potremmo pensare di metterlo da parte. Forse. Io nel dubbio credo che lo avvierò nuovamente per godermi un po’ di quell’atmosfera unica.