Sludge Life è uno stranissimo gioco portato avanti da Devolver Digital dove vandalismo e graffiti la fanno da padroni. La prima volta che ne sentii parlare fu in un articolo in cui veniva spiegato perché questo titolo è stato bandito dall’Australia!
Senza aspettare un minuto l’ho subito provato ed il perché un paese abbia voluto vietarlo si è fatto subito chiaro. In questo distorto open world interpreterai un tagger di nome Ghost e, muovendoti in prima persona, sarai in grado di vandalizzare tutto ciò che vedi.
C’è una premessa importante da fare riguardo questo titolo: Sludge Life è fatto interamente in inglese, sia nel doppiaggio che nei sottotitoli, inoltre è vietato ai minori di 18 anni e a chi soffre di epilessia fotosensibile.
Cosa ci faccio in Sludge Life?
Lo scopo del gioco è farti vivere un’esperienza (non molto sobria) in un mondo dove domina la melma e, con la sensazione di essere perennemente sotto stupefacenti, ti ritroverai in mezzo a sporcizia, fogne e altri elementi disgustosi. Il menù di pausa, proposta nel desktop di un computer, presenta elementi bonus e caratteristiche uniche nel loro genere: ricorda di esplorare ogni app che sbloccherai.
Se prendiamo l’esperienza in generale, posso dire senza troppi dubbi che Sludge Life è molto simile a capolavori intellettuali come Goat Simulator o Postal: nel gioco di Devolver Games potrai muoverti in un open world dove agirai senza conseguenze e in piena libertà, il nonsense sarà il tuo pane quotidiano e, se riuscirai a scovare alcuni segreti ben nascosti, troverai i più strani easter egg.
L’avventura che si vive tramite Sludge Life ambienta l’utente in un mondo dove si possono riscontrare le stesse caratteristiche evidenti di zone malfamate, quartieri abbandonati e ghetti del mondo reale. La melma è una caratteristica fondamentale per il gioco, infatti gli edifici e tutto ciò che fa parte di questo mondo è totalmente immerso in questa sostanza putrida.
La visuale distorta, oltre che a nascondere l’aspetto carente della grafica, serve a dare quella sensazione di fatiscenza, ma anche di ebrezza, che il nostro personaggio prova in ogni minuto della sua esistenza. Il gameplay generale di Sludge Life lascia un po’ a desiderare, infatti oltre ad essere abbastanza impacciato e confuso nei comandi, l’effetto dato dal gioco è volontariamente impuntato nel far sentire il giocatore in uno stato confusionario.
Simulando l’effetto dell’ebbrezza dato da alcol e droga, il gioco limita la durata delle partite, provocando velocemente segni di spossatezza e rendendone impossibile la fruizione a chi soffre di disturbi come l’epilessia.
La difficile vita nella città della melma
Interagire con gli altri personaggi è probabilmente uno degli aspetti migliori di Sludge Life: fatta la premessa riguardante la lingua inglese, che totalizza il titolo sia nel doppiaggio che nei sottotitoli, troverai abitanti di tutte le forme e di tutti i tipi, con cui potrai intessere dei bizzarri quanto spesso insensati discorsi. In questo enorme pantano abitano un gran numero di creature, umanoidi e non, che vivono in maniera alquanto discutibile.
Tra gli abitanti troviamo figure stereotipo che però sono anche dei simboli evidenti di chi popola il ghetto: c’è chi si isola con la propria gang, chi abbandona la vita da strada per sfondare nel mondo del rap, chi finge di lavorare mettendo perennemente a rischio la salute o il benessere degli altri, chi si abbandona al mondo della droga rifugiandosi in una dimensione puramente surreale.
Da evidenziare gli altri tagger, infatti li troveremo nel corso della nostra avventura in locazioni spesso ardue da raggiungere che, oltre a sbloccare alcuni obiettivi, serviranno per fornirci alcuni dei quattro oggetti utili al completamento del gioco. Una caratteristica da non sottovalutare nel gioco è proprio quella degli oggetti, infatti qualsiasi elemento useremo verrà prontamente buttato a terra, evidenziando la natura consumistica degli strumenti forniti nella vita odierna, che siano essi di poco o di altissimo valore.
Scegli la tua strada: buono, cattivo o strano?
La trama portata avanti da Sludge Life presenta quindi diverse discussioni e denunce contro aspetti della società legati al consumismo ed a molto altro. La storia ha ben 3 finali diversi, uno più strano dell’altro, ma il gioco ruota molto di più su tutto ciò che forma questa diroccata città.
Gli edifici principali sono dei fatiscenti palazzi che richiamano molto le case popolari tipiche dei quartieri più malfamati del mondo, oltre a queste strutture troviamo cantieri, laboratori, campi da basket, container e tanti altri elementi usati come abitazioni di fortuna.
Grazie alle tue capacità atletiche potrai muoverti facendo un po’ di parkour, rendendo così Sludge Life un platform a tutti gli effetti. Il rischio di morire in caduta è alquanto raro, infatti l’altezza limite per la quale potresti non rialzarti più è davvero estrema.
Pur essendoci dei mob aggressivi nei tuoi confronti, come animali selvatici o poliziotti ciclopi, pochi di essi potranno riuscire ad ucciderti. La realtà in cui ti proietta il gioco è caratterizzata quindi da elementi degradanti, infatti l’intero ambiente trasmette al primo impatto una sensazione di sporcizia e tristezza.
Ma perché un videogame dovrebbe essere bannato? Cosa lo rende vietato?
Sludge Life permette al giocatore di vivere una vita da tagger, di conseguenza ti consentirà di infrangere la legge. Oltre alla classica bomboletta, con cui potrai fare i graffiti, davanti a te c’è un mondo di diverse opzioni con cui vandalizzare la patetica città in cui vivi: potrai rubare, emettere flatulenze, fumare dove non è permesso, urinare (non così liberamente come su Postal), bere, violare la proprietà privata e molto altro ancora.
I videogame di questo genere sono sempre stati visti in maniera negativa dalla società, prova ne è la censura di questo titolo in questione da parte del governo australiano. Sicuramente non ti consiglio di giocarlo solo per provare lo Zoom, fungo allucinogeno che una volta ingerito ti permetterà di volare e muoverti per il gioco come se fossi in modalità creativa, o per fotografare il gatto con due ani, o per gli altri elementi da intrattenimento fuori dalle regole, bensì perché in questo gioco potrai vivere l’esperienza stessa del ghetto.
Ecco perché questo gioco merita di essere provato
La denuncia alla società porta una versione non troppo estremizzata della realtà che spesso circonda le pareti più sicure di ogni città. I ghetti e le case popolari che li compongono sono una realtà evidente della società odierna, diffuse ormai in moltissime metropoli di tutte quante le regioni italiane, da cui spesso si evita qualsiasi opinione o confronto.
Sludge Life ti sbatte in faccia la realtà di un insieme coeso di feccia e scarti della società che, come animali umanoidi, tentano di sopravvivere, evadendo spesso dalla cruda esistenza tramite diversi mezzi, chi con le droghe, chi con l’arte. I taggers proposti nel titolo, di cui tu fai parte, esprimono la loro ribellione attraverso l’uso dei graffiti, una loro firma in quello che è la melma che corrompe e degrada la città.
Altra evidente denuncia è la presenza dell’azienda principale che, grazie al forte potere finanziario, ha ormai conquistato qualsiasi proprietà presente nella città-pantano. Una volta che ti immergerai nella melma di Sludge Life, capirai quindi la vita di strada e la difficoltà di chi vive come un reietto della società.