Non è la prima volta – e nemmeno la seconda – che scrivo una retrospettiva, né tantomeno la prima occasione in cui parlo di Super Smash Bros. Ultimate. Però, in questo momento di smaniosa attesa per il primo nome del secondo Fighters Pass, mi è sembrato quantomeno opportuno cogliere l’occasione per guardare indietro un’ultima volta, prima di riprendere la nostra salivazione.
Il motivo è presto detto: non appena sarà noto il primo personaggio del secondo Fighters Pass, sia esso Crash Bandicoot o Sora, a chi passerà per la testa di guardare in modo davvero obiettivo i primi cinque lottatori extra che si sono uniti a Super Smash Bros. Ultimate? Ora che non c’è nessun metro di paragone, è il momento migliore per riflettere su quanto visto finora.
Passerò in rassegna personaggi, arene e costumi Mii rilasciati con ogni aggiornamento significativo, ma partirò da Joker di Persona 5. Non includerò la Pianta Piranha per due motivi: il primo è che i ritardatari possono acquistarla come DLC separato dai vari Fighters Pass, e il secondo consiste nella sua inclusione come bonus di preordine per Super Smash Bros. Ultimate. Si comincia!
Super Smash Bros. Ultimate, pacchetto combattente #1: Joker da Persona 5
I DLC hanno davvero esordito col botto: Persona 5 – quello “vero”, non lo pseudo-seguito creato da Koei Tecmo – è tuttora ancorato alle console Sony, e pertanto l’idea di includere Joker ha sorpreso tutti ai Game Awards del 2018. Purtroppo, la dichiarazione dell’allora presidente di Nintendo of America Reginald “Reggie” Fils-Aimé – “è un assaggio di come faremo i DLC” – ha indirettamente contribuito alla pessima fama di cui “gode” Byleth.
Nessuno è rimasto impassibile: il rispetto che Masahiro Sakurai, direttore di Super Smash Bros. Ultimate, ha saputo costruirsi nel corso degli anni ha saputo attirare al gioco la presenza di un personaggio mai visto prima su console Nintendo, un onore di cui nemmeno Snake in Brawl poteva vantarsi.
I primi Metal Gear uscirono infatti anche su NES, Metal Gear Solid: Ghost Babel uscì su Game Boy Color e infine GameCube venne graziato dal remake Metal Gear Solid: The Twin Snakes. Persino Cloud poteva vantare, anni prima del debutto di Final Fantasy VII su Nintendo Switch, di avere Kingdom Hearts: Chain of Memories e Kingdom Hearts Re:coded come apparizioni Nintendo, ma Joker?
Star power a parte, Joker ha fatto suo un gameplay “a mo’ di fionda” che l’avrebbe fatto sentire a casa, ironicamente, nell’equivalente di Smash partorito da Sony, PlayStation All-Stars Battle Royale. Sferrando e subendo attacchi Joker può infatti evocare il suo Persona più noto, Arsene, con il quale può potenziare le sue mosse a dismisura. Come Smash Finale, Joker dispone dell’ormai iconico Attacco Totale.
Il mondo di provenienza di Joker viene rappresentato in Super Smash Bros. Ultimate tramite Mementos, la rappresentazione astrale della coscienza collettiva. L’arena è strutturata in modo semplice, ma vanta due notevoli attrattive: una gamma di ostacoli paragonabili allo scontro finale della modalità avventura La Stella Della Speranza, e le superbe musiche provenienti da Persona.
Con Joker sono arrivati anche i costumi Mii di svariate proprietà Sega. A tornare da Super Smash Bros. 4 abbiamo le uniformi di Tails e Knuckles per, rispettivamente, Fucilieri Mii e Lottatori Mii. Dalla serie Persona, invece, arrivano il berretto di Morgana e quello di Teddie per tutte le classi, nonché dei costumi per gli Spadaccini Mii basati sui protagonisti di Persona 3 e Persona 4.
A rendere ancora migliore l’aggiornamento del 17 aprile 2019 sono state le modalità aggiunte: oltre a un gradito editor di replay sono infatti giunte la possibilità di caricare online i contenuti creati e, cosa ancora più importante, l’editor degli scenari, migliorato sotto ogni punto di vista. In generale, questo è stato senza dubbio l’aggiornamento più ricco visto finora. Voto globale: 9,5/10.
Super Smash Bros. Ultimate, pacchetto combattente #2: Eroe da Dragon Quest
L’attesa di notizie sul secondo personaggio del Fighters Pass, per fortuna, durò fino all’E3 dello scorso anno. Lo stream di Nintendo ha infatti avuto inizio con un trailer in CGI che ha svelato “l’Eroe” di Dragon Quest XI. Il trailer – e, per estensione, Super Smash Bros. Ultimate stesso – si è rifiutato categoricamente di chiamarlo “il Lucente” per un motivo ben preciso: non si tratta dell’unico “Eroe”.
A metà trailer abbiamo infatti visto che, al Lucente di Dragon Quest XI, si sarebbero affiancati tre costumi alternativi: Erdrick da Dragon Quest III, Solo da Dragon Quest IV, e Eight da Dragon Quest VIII. Per accomunare differenti capitoli di una saga nello stesso personaggio, serviva un moveset che andasse incontro ad ognuno di essi. E l’Eroe ha acconsentito, optando per il “grande assente” tra le mosse di Cloud e Shulk: le magie.
Nessuno si aspettava che, dopo aver acconsentito all’uso di Cloud sia nel precedente capitolo che – gasp! – persino in Super Smash Bros. Ultimate, Square-Enix concedesse un secondo personaggio, ma nonostante i pronostici il miracolo è avvenuto. A rendere il tutto ancora migliore, dopo i due compromessi appena citati, l’Eroe finalmente incarna i giochi di ruolo con punti magia e incantesimi.
Ad accogliere l’Eroe abbiamo l’Altare di Yggdrasil da Dragon Quest XI: un’arena “errante” che fa tappa nelle più disparate location del gioco di ruolo da cui proviene. Il secondo “miracolo” risiede nei contenuti che l’Eroe porta con sé – dopo che Cloud ha portato in Super Smash Bros. Ultimate solo due costumi, due Spiriti e due brani, per ciascuno di questi contenuti il DLC offre di più.
I costumi Mii arrivati con l’Eroe provengono tutti da Dragon Quest: nella fattispecie si tratta del berretto da Slime, del costume per arti marziali per i Lottatori Mii e dei costumi di Erdrick (Dragon Quest I) e Veronica per gli Spadaccini Mii. Oltre a queste quattro aggiunte, sono tornate gratuitamente le modalità online Spettatore e Tornei. Davvero un aggiornamento niente male! Voto globale: 8,5/10.
Super Smash Bros. Ultimate, pacchetto combattente #3: Banjo e Kazooie da Banjo-Kazooie
La dose di fanservice presente in Super Smash Bros. Ultimate è innegabile, ma raramente (a parte Sonic in Brawl e Mega Man in Smash 4) la serie ha “rotto internet”, come si suol dire, come l’annuncio con cui Nintendo ha chiuso la stessa E3 2019 aperta dall’Eroe. Banjo e Kazooie, sotto molti aspetti, sono l’antitesi del personaggio di Dragon Quest: uno voluto in oriente, l’altro bramato in occidente.
A rendere particolarmente significativa l’aggiunta di Banjo e Kazooie è il detentore di copyright dei due personaggi: mentre il duo è nato su Nintendo 64 per mano di Rare, è sempre rimasto una proprietà della software house. Quando Microsoft ha rilevato Rare nei primi anni duemila, ha portato con sé anche le varie proprietà intellettuali come Conker, Perfect Dark e, appunto, anche Banjo-Kazooie.
In altre parole, abbiamo a che fare con un personaggio che a conti fatti appartiene alla concorrenza di Nintendo, tanto quanto Sony detiene i diritti di Kratos o Ratchet. Il fatto di vedere il nome di Microsoft apparire tra i detentori di copyright nella schermata del titolo di Super Smash Bros. Ultimate (per quanto una conclusione logica di un lungo periodo di collaborazione tra Nintendo e Microsoft) rimane tuttora surreale.
Ad ogni modo, il moveset di Banjo incorpora – com’era prevedibile – Kazooie nella stragrande maggioranza dei suoi attacchi. La peculiarità del personaggio risiede nello Scudo Alare (traduzione italiana inedita della mossa Wonderwing), che pur avendo un massimo di cinque munizioni per ogni vita rimane l’unico attacco di Super Smash Bros. Ultimate che dona al giocatore tre secondi di invincibilità.
L’arena di Banjo non poteva che essere il Monte Spirale, che nella sua incarnazione di Smash adatta la libertà di movimento di un platformer tridimensionale a esplorazione libera (“collectathon”) facendo roteare lo scenario su sé stesso. Molti brani presi di peso da Banjo-Kazooie e Banjo-Tooie vengono riarrangiati per l’occasione, e il tema di Monte Spirale è stato curato dal suo compositore originale, Grant Kirkhope.
Kirkhope, sorprendentemente, pur essendo il primo compositore occidentale a collaborare con Smash non è nemmeno l’ultimo. A dimostrarlo è un volto noto che fa capolino tra i costumi Mii: Sans da Undertale. Con il costume di Sans per i Fucilieri Mii è infatti incluso un remix di MEGALOVANIA curato da Toby Fox in persona.
Oltre a questo, sono arrivati i costumi Mii ispirati al Team Rocket da Pokémon, il “ninja mistico” Goemon da Mystical Ninja Goemon di Konami, Proto Man dalla serie “classica” di Mega Man, e infine Zero dallo spinoff Mega Man X.
Con Banjo torna inoltre in Super Smash Bros. Ultimate l’ultima modalità finora introdotta tramite aggiornamenti, la Gara di Home-Run. Quest’ultima, oltre alla veste classica che ormai conosciamo, presenta ora due nuove varianti: una gradita versione co-op e una versione competitiva dove vince chi lancia il sacco più lontano. Tra importanza storica e contenuti, il voto globale di questo aggiornamento è 9/10.
Super Smash Bros. Ultimate, pacchetto combattente #4: Terry da Fatal Fury e The King Of Fighters
Ho trattato in modo esauriente l’arrivo di Terry da quando sono entrato a far parte di iCrewPlay, quindi cercherò di ripetermi il meno possibile. L’orfano Terry Bogard, protagonista di Fatal Fury e del crossover interno a SNK The King Of Fighters, per molti versi è l’equivalente di Super Smash Bros. Ultimate di ciò che Ryu è stato in Smash 4: un personaggio DLC di terze parti preso da un altro picchiaduro.
Terry riesce nella non facile impresa di essere ancora più tecnico dei cosiddetti “shoto”, vale a dire Ryu e Ken da Street Fighter. Le meccaniche da picchiaduro classico implementate nel moveset di Terry sono infatti state amplificate a dismisura rispetto ai due lottatori appena citati, grazie anche alla non trascurabile presenza di due mosse speciali laterali differenti: una caratteristica unica del personaggio.
Ad alzare il voto che stiamo per dare a questo penultimo DLC per il primo Fighters Pass di Super Smash Bros. Ultimate è la mole di contenuti che quest’ultimo porta con sé. L’arena Stadio di King of Fighters, di cui parleremo a breve, vanta non meno di cinquanta brani musicali concessi da SNK. Masahiro Sakurai, nella sua presentazione di Terry, ha dichiarato trionfalmente che questo dovrebbe ricompensare chi ha comprato il Pass a scatola chiusa.
Lo Stadio di King of Fighters, così come il personaggio che rappresenta, riesce a battere i contenuti di Street Fighter sul loro stesso terreno. Il Castello Suzaku di Ryu si rifà al luogo dove quest’ultimo è solito allenarsi e combattere, ma la nuova arena introdotta con Terry porta l’azione a terra, e grazie alla presenza di muri invisibili (ma distruttibili) ai lati del campo simula perfettamente “un picchiaduro vero”.
I venti cameo che appaiono sullo sfondo dello Stadio sono curati con precisione maniacale, ma i costumi Mii introdotti con Terry non sono certo da meno. Oltre al gradito ritorno di Akira e Jacky (Virtua Fighter) da Super Smash Bros. 4, infatti, in Super Smash Bros. Ultimate “debuttano” anche Nakoruru da Samurai Shodown e Ryo Sakazaki e Iori Yagami da The King of Fighters. Voto globale: 8,5/10.
Super Smash Bros. Ultimate, pacchetto combattente #5: Byleth da Fire Emblem: Three Houses
Cosa possiamo dire di Byleth che non sia già stato detto? Il protagonista di Fire Emblem: Three Houses, per quanto sia un ottimo personaggio, stona non poco con i quattro che l’hanno preceduto. Abbiamo già sviscerato i suoi lati negativi in “Bye, Byleth” e quelli positivi nel seguito “Bye, bye, leaks”, ma in generale il sapore che la sua inclusione lascia tra le labbra è decisamente agrodolce.
Per farla breve, potremmo dire che vedere Byleth tra i primi personaggi del primo Fighters Pass o nel secondo di cui ancora sappiamo [troppo] poco sarebbe stato più facile da accettare; in realtà, qualunque contesto sarebbe stato poco lusinghiero nei suoi confronti. Vedere un personaggio first-party dallo scopo apertamente promozionale era la paura di chiunque abbia comprato il Pass a scatola chiusa, e Byleth incarna pienamente il timore.
Per evitare di dilungarci oltre in questa discussione, ci limitiamo a mostrare un confronto delle reazioni ai personaggi prese dal punto vendita newyorchese della Grande N, Nintendo NY. Contrariamente al boato che ha accolto Joker, Eroe, Banjo e Terry, nel caso di Byleth ci sono stati istanti di silenzio in cui l’audio del trailer era persino udibile chiaramente.
Il moveset di Byleth mira apertamente a correggere una critica spesso rivolta ai personaggi di Fire Emblem nella serie Super Smash Bros.: si tratta quasi sempre solo di schermidori. Il controverso eroe vanta invece lance, asce ed archi, sebbene molte mosse siano così sproporzionatamente forti da rendere il personaggio una pausa pubblicitaria ambulante che interrompe il gameplay come uno spot in un gioco per cellulari.
Discorso diverso per il Monastero di Garreg Mach, che ci propone un gradevole tour in svariate location prese di peso da Fire Emblem: Three Houses. Non è propriamente comparabile all’Altare di Yggdrasil, con il quale possiamo ammirare il mondo di un intero gioco, ma risulta indubbiamente tanto di buon gusto quanto il gioco da cui proviene.
Molto probabilmente, la scelta di ricorrere a Byleth – fortemente voluto da Nintendo stessa, più che da Sakurai – come ultimo personaggio del primo Fighters Pass era mirata ad incoraggiare l’acquisto del secondo. Vista la titubanza espressa da molti giocatori nei confronti di un secondo acquisto a scatola chiusa, però, a noi questa risulta essersi rivelata un’arma a doppio taglio.
Nonostante i musi lunghi, però, a risollevare il morale delle truppe hanno pensato i costumi Mii che, come quelli rilasciati con Banjo, vantano un nuovo ospite d’eccezione. Oltre al ritorno di Mega Man X e MegaMan.EXE da Super Smash Bros. 4, infatti, Ubisoft ci regala il costume da Altair di Assassin’s Creed e la maschera dei Rabbids, mentre da Microsoft arriva un costume preso da nientemeno che Cuphead.
Quest’ultimo porta con sé il brano Floral Fury, diventando il secondo caso di rappresentanza indie comprensiva di musica tra i costumi Mii. Masahiro Sakurai sembra amare particolarmente Cuphead (sentimento reciproco), a giudicare dai suoi tweet in merito; ce ne ha dato prova l’ultimo evento degli Spiriti, “Che s…tazza!”, che contrariamente a quanto supponevamo implementa i DLC per chi li ha acquistati.
Generalmente, una volta superata la delusione iniziale, le buone intenzioni riversate in Byleth sono evidenti. Non è certamente un personaggio per cui è valso la pena di fare una notte insonne a vuoto, ma il ghiaccio sottile che la reazione dei fan ha messo sotto i piedi di Nintendo aiuterà il secondo Fighters Pass di Super Smash Bros. Ultimate a non incappare negli stessi errori. Voto globale: 7/10.
Considerazioni conclusive per il primo Fighters Pass di Super Smash Bros. Ultimate
A parte le eventuali cantonate del caso, il primo Fighters Pass ha dimostrato che Super Smash Bros. Ultimate è più che mai intenzionato a superare il predecessore anche dal punto di vista dei DLC. Ricordo infatti che i personaggi aggiuntivi di Super Smash Bros. 4 erano sette, tre dei quali (Mewtwo, Lucas, Roy) erano veterani tagliati; stavolta abbiamo tra le mani undici personaggi inediti.
Cinque di questi nuovi volti sono ora noti; ne mancano altri sei. I prossimi sfidanti varranno la pena di pagare trenta euro senza sapere cosa stiamo comprando? Solo il tempo potrà dirlo. Di certo, però, i personaggi usciti finora – soprattutto i primi quattro – sono valsi la fiducia che abbiamo riposto in questo salto nel buio. Con un bell’8/10, passo la palla a te, Nintendo: stupiscici ancora!