Sviluppato da Titan Forge Games in sinergia con Hi Rez Studios e pubblicato da questi ultimi, Smite 2 è il sequel diretto di Smite, un MOBA d’azione in terza persona con un cast letteralmente divino che ha deciso di fare il grande passo come altri suoi colleghi del calibro di Overwatch. Noi abbiamo partecipato al primo alpha Test e questa è la nostra anteprima vissuta su PlayStation 5.
Smite 2: un passo avanti ma molto timido
Prima di procedere con l’anteprima, è bene fare alcune osservazioni sulla strategia eseguita da Hi Rez Studios in merito al loro MOBA, uno dei pochi sopravvissuti nel tempo e che, ancora oggi, ha una community vasta e fedele. Consapevole di ciò, gli sviluppatori hanno deciso di creare sì un sequel ma di non seguire i passi fatti dai titoli più grandi.
Se Overwatch, infatti, ha imposto il sequel in modo netto e senza possibilità di tornare indietro, inglobando e annullando il capitolo originale, Hi Rez Studios punta a tenere in vita entrambi i titoli. Il motivo è abbastanza ovvio ed è di natura prevalentemente tecnica. Smite 2 cambia il motore grafico passando all’Unreal Engine 5 dal precedente Unreal Engine 3 e, infatti, tra gli elementi che spiccano di più nell’Alpha Test sono, appunto, la grafica e le animazioni.
Nonostante Smite 2 sia un titolo parallelo a Smite, c’è da evidenziare che, di base, non sono state riscontrate modifiche ludiche sostanziali. Di base: sono lo stesso titolo. Pad alla mano, ci troviamo ancora dinanzi a un MOBA in terza persona cooperativo a team 5vs5 incentrato sulla scelta degli eroi che, a differenza di Gigantic (recentemente tornato negli store e di cui abbiamo anche fatto la recensione della PlayStation 5), si ripara dietro un’identità discretamente forte.
Un roster divino
A cosa si deve tale identità? Al fatto che i personaggi selezionabili sono le divinità: da Zeus ad Anubis, passando per Bacco e tanti, tanti altri. E proprio sui personaggi, l’Alpha Test ci ha in parte deluso, mostrando un roster molto limitato (solo 14 personaggi) e anche graficamente incompleto. Alcune schede erano totalmente bianche senza quindi la grafica caricata.
In compenso, ogni eroe è ben diverso dagli altri, con abilità proprie e offrendo un impatto generalmente unico e in linea con l’immaginario divino di appartenenza. E in effetti, proprio i personaggi vanno a sfoggiare il meglio di questo Smite 2, mostrando animazioni uniche e fluide anche se abbiamo notato una sorta di effetto a rallentatore nell’esecuzione degli attacchi.
Piccola nota: sappiamo benissimo che il roster disponibile attualmente è solo un antipasto dell’antipasto. Smite è famoso anche per la mole di eroi e siamo decisamente tranquilli su questo versante, certi dei continui futuri aggiornamenti previsti dagli sviluppatori. E approfittiamo di tale nota per ricordare che la versione provata era un’Alpha temporanea.
Solo un fugace assaggio
Nel dettaglio, l’alpha test è durato dal 2 al 4 maggio (non per niente si è chiamata Alpha Weekend Playtest) e, oltre a un roster limitato, aveva anche una sola modalità a disposizione: Conquest (di cui puoi recuperare ogni dettagli nel nostro approfondimento). Anche qui, siamo certi che non mancheranno le altre modalità che hanno reso popolare il capitolo originale come la sempre più richiesta modalità Arena.
Purtroppo dobbiamo segnalare che abbiamo avuto diverse difficoltà nell’approcciarci a Smite 2. Nel dettaglio, iniziare una partita è risultato incredibilmente frustrante. Consapevoli che durante un alpha test, ossia il primissimo momento di test di un titolo, la prima cosa che viene meno sono i server, eppure ritrovarci ad attendere una media di 20-30 minuti per iniziare una partita è stato sfiancante.
Ancora peggio era assistere all’azzeramento del timer d’attesa o ancora, ritrovarsi in partita ma depotenziati da una squadra numericamente inferiore. Insomma, è stato complicato fare una partita “completa”. Gli sviluppatori sono stati però abbastanza reattivi e tramite canali social ufficiali non hanno mancato di aggiornare gli utenti che segnalavano bug e problemi.
Questa prima incursione nel mondo di Smite 2 è risultato quindi essere un assaggio fugace e veloce. Un mero affacciarci in un mondo dal potenziale enorme ma anche con diverse criticità che andranno intercettate e migliorate quanto prima per garantire quanto meno un’ossatura solida per una fan base fremente e ancora numerosa.
Ludicamente l’opera di base è rimasta invariata se non per un lavoro di snellimento atto a tenere l’utente impegnato più sul campo di battaglia che tra i menù (la cui navigazione risulta non proprio pratica su console). La chiave di svolta, nonché punto strategico per dominare la partita, sono le abilità dei vari eroi che ci ricordano la natura da gioco d’azione, azione che esplode in modo ancora più scenico.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Smite 2 si mostra con un manto nuovo, più vivido e dettagliato. Il colpo d’occhio è notevole e i personaggi, merito anche delle animazioni più minuziose e curate, sono ben differenziati. Anche la mappa non è affatto male anche se strutturalmente non riesce a sorprendere. Molto buoni gli effetti di luce e ombra mentre il sonoro si attesta oltre la sufficienza, con buoni effetti.
Da segnalare, purtroppo, la rinnovata assenza della lingua italiana. Non sono presenti neanche i sottotitoli e, anche se la mole di testo a schermo non è chissà quanto corposa, è comunque una mancanza che fatichiamo a giustificare. Infine, da evidenziare come nel test non erano inclusi i tutorial (piccolo ostacolo per i neofiti) che dovrebbero però essere inclusi nelle fasi finali del titolo.