Sviluppato da Titan Forge Games in sinergia con Hi Rez Studios e pubblicato da questi ultimi, Smite 2 è il sequel diretto di Smite. Per chi non lo sapesse, si tratta di un MOBA d’azione in terza persona con un cast di personaggi rappresentato da divinità. Dopo aver realizzato l’anteprima del primo Alpha Test (che puoi recuperare qui), siamo tornati su PlayStation 5 in vista del secondo Alpha Test. Pronto a scoprire il nostro parere?
Smite 2 si evolve lentamente e timidamente
Nella nostra prima anteprima, abbiamo già parlato di come la strategia di Hi Rez Studios sia decisamente diversa da quella attuata dagli altri big dei free-to-play quali Overwatch. Nel dettaglio, ci riferiamo alla volontà di voler mantenere in vita entrambi i capitoli col potenziale rischio che si fagocitino a vicenda. In realtà, in questo secondo test, iniziamo a intravedere in modo più chiaro le ragioni di questa scelta: Smite 2 guarda di più ai competitor.
Ma procediamo con ordine. Prima di tutto, il secondo Alpha Test, qui in analisi, si è tenuto dal 30 maggio fino al 1 giugno 2024 e ci ha riportato sui server di Smite 2 con poche aspettative. In effetti, complice il poco tempo trascorso, di novità rilevanti non ne abbiamo notate. In compenso, rispetto al primo appuntamento, siamo riusciti ad affrontare meglio le aree di gioco constatando che gli sviluppatori stanno effettivamente mettendo mano ai server.
Chi ha letto la nostra prima anteprima, saprà che precedentemente il tempo per entrare in battaglia superava la mezz’ora e in questo secondo appuntamento, nonostante la folla d’utenza, i tempi si sono leggermente ridotti restando però ancora inusuali e poco accettabili. Siamo però consapevoli di ben due cose che ci teniamo ad evidenziare ancora una volta: stiamo parlando di un alpha test e di un periodo di prova limitato e quindi prevedibilmente affollato e instabile.
Nuove perplessità
Se la modalità di gioco e il roster sono rimasti invariati rispetto alla prima prova, abbiamo notato dei leggeri ritocchi alle animazioni, ora ancora più fluide e credibili. Abbiamo però anche notato una deriva decisamente più strategica del titolo stesso. Questo va dalla personalizzazione dell’eroe al sistema di abilità. Quasi un volersi distaccare dal capitolo originario (con risultati tutti ancora da vedere) a favore di competitor ben più noti nel mondo dei free-to-play e dei MOBA in particolar modo.
Insomma, ci sono più similitudini con League of Legends di quanto il primo Smite mostrava di avere. Ma, ancora una volta, ci aspettiamo innumerevoli cambiamenti. Confidiamo anche in uno snellimento del negozio se non in un suo completo riordino onde evitare di smarrirsi in inutili navigazioni.
Tornando però sullo stato generale del titolo, con ben pochi cambiamenti il dubbio che ci rimane è: come sarà la versione finale di Smite 2? Allo stato attuale, oltre l’impatto estetico su cui non rileviamo particolari criticità, il gameplay, i server e i menù stessi presentano più di una criticità e il rischio di ritrovarci un PayDay 3 che viene annientato da PayDay 2… è dietro l’angolo.