Lo SNES (Super Nintendo Entertainment System) meglio conosciuto con il nome di Super Nintendo è la console per videogiochi prodotta da Nintendo tra il 1990 e il 2003 che ha vinto la guerra delle console a 16 bit battendo tutti i rivali tra i quali, in primis, il temibile Sega Mega Drive. Erede del NES (Nintendo Entertainment System), console a 8 bit che tra il 1983 e il 1995 ha sbaragliato la concorrenza venendo definita da più parti come la miglior console videoludica di tutti i tempi, il Super Nintendo è stato lanciato per la prima volta sul mercato giapponese con il nome di Super Famicom il 21 novembre 1990; il 23 agosto 1991 è uscito invece sul mercato nord americano per approdare tra l’11 aprile 1992 e il 3 luglio 1992 sui mercati di Europa e Australia. La commercializzazione del Super Nintendo è durata quasi 13 anni visto che in Giappone è uscito definitivamente dal mercato il 25 settembre 2003 dopo aver venduto nel mondo 49,10 milioni di unità.
Un retaggio che dura tutt’oggi
Nonostante un inizio in sordina dovuto alla già larga diffusione a livello globale del Mega Drive, console di casa Sega commercializzata tra il 1988 e il 1997 contro la quale il Super Nintendo ha dovuto confrontarsi nel corso della sua vita, a cavallo tra gli anni ’90 e i primi 2000 il Super Nintendo ha conquistato un enorme successo di critica e di pubblico a livello mondiale tanto da diventare la console a 16 bit più venduta e diffusa della quarta generazione battendo la concorrenza del Sega Mega Drive: 49,10 milioni di unità vendute per il Super Nintendo contro i 29 milioni di unità per il Sega Mega Drive. Il Super Nintendo ha goduto di una certa popolarità anche durante l’epoca delle console a 32 bit grazie a una fedele e nutrita cerchia di appassionati, collezionisti e produttori indipendenti di videogiochi. Ancora oggi il Super Nintendo si trova nelle case di moltissimi amanti del retrogaming e non solo visto che nel 2017 Nintendo ha commercializzato una nuova versione del Super Nintendo ovvero il Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System al cui interno sono precaricati alcuni dei titoli più belli dell’epoca come Super Mario Kart, Donkey Kong Country, The Legend of Zelda: A Link to the Past e Final Fantasy III solo per citarne alcuni.
PlayStation: il lato oscuro dello SNES
Un uomo famoso una volta disse: “noi creiamo i nostri demoni“. Chi l’ha detto? Che cosa voglia dire? Non importa, io lo dico perché l’ha detto lui, perciò lui era famoso, e avendolo menzionato due uomini molto conosciuti, io non… Ricominciamo, prendiamo la cosa dall’inizio (Cit. Tony Stark in Iron Man 3). Cosa c’entra questo con la storia del Super Nintendo e soprattutto cosa c’entra la PlayStation con il Super Nintendo, vi starete chiedendo. Ebbene sappiate che se non fosse stata per una collaborazione finita male tra Nintendo e Sony la PlayStation probabilmente non avrebbe visto la luce o almeno non come la conosciamo oggi.
Super NES CD-ROM
Partiamo dall’inizio ovvero dalla fine degli anni ’80: in quegli anni le prime console a 16 bit come il PC Engine della NEC (conosciuto come TurboGrafx-16 nel Nord America) prodotto tra 1987 e il 1994 e il già citato Sega Mega Drive iniziavano inesorabilmente a superare in potenza di calcolo, prestazioni grafiche e di conseguenza quote di mercato il NES (Nintendo Entertainment System). Nintendo doveva quindi correre ai ripari ed estrarre dal cilindro una console che le permettesse di bissare l’epocale successo del NES: nelle prime fasi di progettazione del Super Nintendo la casa produttrice di Kyoto pensò di mettere a punto un lettore CD esterno per poter competere con le nuove console a 16 bit ma Nintendo non si era mai occupata fino ad all’ora di sviluppare espansioni e periferiche esterne alle proprie console che non fossero funzionali ai propri titoli e decise quindi nel 1988 di avviare delle trattative con Sony per lo sviluppo di un nuovo lettore CD esterno con il nome di Super NES CD-ROM.
L’accordo con Philips
Persona chiave di tutta questa storia è Ken Kutaragi che all’epoca fu messo a capo del progetto condiviso da Nintendo e Sony. L’idillio non durò per molto tempo poiché Nintendo cancellò il progetto Super NES CD-ROM dalla propria agenda rompendo i rapporti con Sony e, per di più, al CES del 1991 ufficializzò l’intesa con Philips per la produzione di un lettore CD compatibile con il nuovo formato CD-i. Accordo che non ebbe però ulteriori sviluppi.
Nintendo Play Station
La storia è fatta di corsi e ricorsi e Nintendo decise di dare a Sony una seconda possibilità: le due compagnie trovarono un’intesa commerciale e in effetti venne completato il primo e unico prototipo di quello che era il Super NES CD-ROM marchiato niente meno che Nintendo Play Station. Prototipo che, notizia di pochissimi giorni fa, verrà venduto all’asta il 27 febbraio del 2020 a un prezzo di partenza astronomico pari a 1,2 milioni di dollari. Tornando agli anni ’90, dopo aver già distribuito i kit di sviluppo ai produttori di software e poco prima del lancio sul mercato Nintendo fece nuovamente marcia indietro decidendo di non commercializzare Nintendo Play Station.
Sony PlayStation
Sony, che aveva creduto nel progetto e che nel progetto PlayStation aveva investito molto, delusa da Nintendo e probabilmente arrabbiata con la stessa casa produttrice decise di proseguì da sola lo sviluppo del prodotto ideato per conto di Nintendo lasciando a capo del progetto quello stesso Ken Kutaragi che l’aveva seguito fin dall’inizio: il duro lavoro del Sig. Kutaragi alle dipendenze di Sony portò all’ideazione, allo sviluppo e alla commercializzazione della PlayStation marchiata Sony e, dal quel giorno, la storia videoludica cambiò per sempre e divenne quella che oggi conosciamo. Ebbene, per chiudere il cerchio, è proprio vero che noi creiamo i nostri demoni e Nintendo, nel corso della sua storia, ha creato il proprio.
Note
Solamente due note per far capire meglio la portata degli eventi fin qui raccontati: il CES (Consumer Electronics Show) oggi conosciuto come International Consumer Electronics Show è una delle più importanti fiere internazionali dell’elettronica allestita annualmente dalla Consumer Technology Association al Las Vegas Convention Center in Nevada a partire dal 1967 mentre Ken Kutaragi, nato a Tokyo l’8 agosto del 1950, entrò in Sony come semplice dipendente per dedicarsi al progetto del Super NES CD-ROM ma dopo il successo epocale ottenuto nel 1994 con la PlayStation, di cui è il principale artefice, Kutaragi divenne il presidente del settore Entertainment di Sony, carica mantenuta fino a dicembre del 2006. Attualmente Kutaragi è presidente onorario di Sony e viene chiamato dai propri fan con l’appellativo di “Papà PlayStation“.
L’uscita dello SNES sul mercato mondiale
Il Super Nintendo, erede del NES e nuova console a 16 bit tecnicamente all’avanguardia, è stato lanciato per la prima volta in Giappone con il nome di Super Famicom il 21 novembre 1990 insieme al gioco Super Mario World incluso nella confezione. Anche grazie al contributo dato dal titolo incluso nella confezione, il Super Nintendo riscosse immediatamente un successo incredibile visto che le 300.000 unità prodotte per il lancio vennero esaurite nel giro di qualche ora.
USA ed Europa
Il 13 agosto 1991 il Super Nintendo viene commercializzato anche negli USA ma su questo mercato la console non ha ottenuto fin da subito un buon successo: per recuperare il terreno perso nei confronti del Sega Mega Drive, arrivato con un paio d’anni di anticipo, Nintendo dovette permettere agli sviluppatori e agli editori di poter pubblicare lo stesso titolo sviluppato per SNES anche per le altre console senza dover attendere un tempo di esclusiva di due anni. In Europa il Super Nintendo è stato commercializzato l’11 aprile 1992 e anche qui il ritardo di 2 anni rispetto all’uscita del Sega Mega Drive ha costretto Nintendo a dover rincorrere la rivale Sega a suon d’imponenti campagne di marketing volte a mostrare la sua potenza grafica nonché a pubblicizzare il porting dell’allora famosissimo e tanto desiderato arcade Street Fighter II: The World Warrior. Come già detto all’inizio dell’articolo, il Super Nintendo non solo recupererà il terreno perso nei confronti del Sega Mega Drive ma lo supererà in termini di unità vendute uscendo vincitore dalla cosiddetta guerra delle console contro Sega. Non dimentichiamoci inoltre che titoli come Donkey Kong Country e Star Fox sono usciti quando ormai la quinta generazione di console, ovvero quelle a 32 bit quali Sony Playstation e Sega Saturn, stava facendo il suo ingresso nel panorama videoludico: tali titoli, che non a caso compaiono nella classifica dei dieci titoli più venduti per Super Nintendo (classifica di cui ci occuperemo più avanti), hanno permesso al Super Nintendo di far parlare di sé fino ai primi anni 2000.
Specifiche tecniche
Vediamo di seguito i dettagli tecnici dell’hardware del quale è composto il Super Nintendo.
CPU (Central Processing Unit)
Il Super Nintendo monta un processore Ricoh 5A22 a 16 bit con velocità di clock di 21 MHz. Questo processore è basato sul WDC 65C816 a 16 bit prodotto da Western Design Center a partire dal 1984. Si tratta di un processore dalle caratteristiche molto avanzate e dalla storia importante: Bill Mensch, fondatore della Western Design Center, fu contattato niente di meno che da Apple la quale gli chiedeva un processore da montare sull’Apple IIGS ovvero la nuova versione del personal computer Apple II che avrebbe dovuto avere una grafica e suoni di livello superiore rispetto ai modelli della serie già in produzione; il risultato fu il proprio il WDC 65C816 a 16 bit. Il Super Nintendo, quindi, monta in realtà un microprocessore capace di gestire la grafica, i suoni e le funzionalità di un home computer quale l’Apple IIGS prodotto tra il 1986 e il 1992.
GPU (Graphics Processing Unit)
La potenza grafica del Super Nintendo è assicurata da 2 coprocessori grafici ovvero il Ricoh 5C77 e il Ricoh 5C78 capaci insieme di renderizzare fino a 128 sprite simultaneamente laddove il Sega Mega Drive, con il suo processore grafico Yamaha YM7101, è in grado di renderizzare solamente fino a 80 sprite simultaneamente. Questo significa che il Super Nintendo può contare su un maggior numero d’immagini presenti sullo schermo allo stesso momento per una grafica maggiormente dettagliata. Inoltre, laddove il Super Nintendo può contare su una tavolozza di 32.768 colori totali di cui 256 contemporaneamente presenti sullo schermo il Sega Mega Drive può visualizzare 64 colori simultaneamente su una tavolozza di soli 512 colori. Infine, anche per quanto riguarda la risoluzione dell’immagine il Super Nintendo è superiore al Sega Mega Drive laddove la risoluzione massima raggiungibile dalla prima console è di 512×478 pixel e quella raggiungibile dalla seconda è di 320×448 pixel. Il Super Nintendo, quindi, restituisce sullo schermo un’immagine più dettagliata, più nitida e più colorata rispetto alla sua rivale dell’epoca.
Memoria
Il Super Nintendo monta 128 Kbyte di memoria di cui 64 Kbyte VRAM dedicata al processore video e 64 Kbyte dedicati al processore audio. Anche in questo caso con i suoi 64 Kbyte di memoria il Sega Mega Drive è secondo al Super Nintendo.
Sonoro
Sony SPC700-8 bit a 8 canali stereo laddove il sonoro del Sega Mega Drive è a 6 canali.
Supporto
Cartucce elettroniche da 2 a 48 Mbit: un bel salto in avanti rispetto al NES le cui cartucce disponevano di una memoria massima di 4 Mbit.
Effetti grafici
Un hardware del genere permette al Super Nintendo una resa grafica davvero importante e permette soprattutto una serie di effetti grafici fino ad allora impensabili quali rotazione, scaling e trasparenza.
Rotazione
L’hardware del NES a 8 bit non permetteva di ottenere effetti grafici di rotazione fluidi poiché era necessario un elevato numero di animazioni una dopo l’altra costituite da un gran numero di frames, un po’ come i primi cartoni animati in cui l’immagine si componeva grazie allo scorrimento veloce di una serie di immagini fisse: questa soluzione utilizzava molta memoria video e impegnava l’hardware del NES in maniera seria con risultati non ottimali. Il Super Nintendo, invece, grazie al suo hardware avanzato può ruotare ogni singola immagine in tempo reale così che l’effetto di rotazione risulti estremamente fluido come, ad esempio, in Super Mario Kart.
Scaling
Lo scaling consiste in quel’effetto per cui gli oggetti sullo sfondo appaiono più piccoli e si ingrandiscono via via che si avvicinano al primo piano. Partendo da un’immagine di piccole dimensioni e ingrandendola i pixel della quale è formata diventano più grandi e l’immagine tende ad apparire pixellosa ovvero cubettosa. Più la definizione dell’immagine è alta meno quest’effetto negativo è evidente: d’altro canto per ottenere questo effetto grafico c’è bisogno di una considerevole memoria video. All’epoca del NES lo scaling poteva essere ottenuto solamente disegnando tante immagini quante le diverse grandezze dell’oggetto che si volevano riprodurre sullo schermo e di conseguenza lo scaling era un effetto difficile da ottenere e con risultati mediocri. Con il Super Nintendo, invece, lo scaling diviene un effetto grafico possibile e utilizzabile con ottimi risultati: un esempio di scaling si ha in Contra 3 laddove dove un aereo compare piccolo piccolo all’orizzonte e volando verso il giocatore si ingrandisce e sgancia bombe a ripetizione (si veda il video sottostante al minuto 3:23).
Trasparenza
Grazie alla potenza del suo hardware il Super Nintendo è in grado di produrre immagini semitrasparenti per ottenere effetti spettacolari come la rappresentazione di nuvole, laser, pioggia, fuoco o effetti d’acqua come ad esempio la nebbia che circonda la casa dei fantasmi in Super Mario World (si veda il minuto 0:15 del video qui sotto).
Chip aggiuntivi
Altra caratteristica tecnica che ha permesso al Super Nintendo di vincere la guerra delle console a 16 bit è la possibilità di prevedere all’interno delle cartucce di gioco dei chip aggiuntivi che vanno a supportare l’hardware della console per ottenere effetti grafici di scaling, trasparenza o rendering d’immagini migliorati: tra i molti chip aggiuntivi ricordiamo i due principali ovvero il chip Super FX e il chip Super FX 2.
Super FX
Si tratta di un coprocessore matematico che supporta l’hardware dello SNES nell’esecuzione dei calcoli necessari alla rappresentazione delle immagini in 3D. Questo chip aggiuntivo si trova ad esempio nelle cartucce di titoli come Star Fox, Stunt Race FX, Dirt Trax FX e Vortex.
Super FX 2
Si tratta di un chip Super FX ancora più potente capace di spingere al massimo la velocità del processore dello SNES fino a fargli raggiungere i 21,0 MHz e renderlo capace di renderizzare fino a 2.048 poligoni al secondo. I giochi che sfruttano tale chip aggiuntivo sono ad esempio Super Mario World 2: Yoshi’s Island, Dirt Racer, Doom e Winter Gold.
Accessori per il Super Nintendo
Anche se non così tanti e forse non così rivoluzionari e futuristici come quelli prodotti per il NES (ricordiamo tra tutti R.O.B e il Power Glove la cui descrizione potete trovare nel mio articolo dedicato al NES), negli anni furono comunque commercializzati degli accessori ufficiali e di terze parti creati per migliorare l’esperienza di gioco con il Super Nintendo; vediamone alcuni di seguito.
SNES Mouse
Commercializzato in Giappone il 14 luglio 1992 e lanciato l’anno successivo nel resto del mondo consiste in un vero e proprio mouse del tutto simile a quello per PC. Fu pensato principalmente come accessorio attraverso il quale poter giocare al titolo Mario Paint.
Nintendo Scope
Distribuito dal 1992 in Europa e negli USA e dal 1993 anche in Giappone, erede della Zapper per NES, il Nintendo Scope è la light gun del Super Nintendo: non più una pistola dalla foggia futuristica bensì un grosso fucile dotato di mirino.
Super Game Boy
Commercializzato nel giugno del 1994 si tratta di un adattatore di cartucce che consente di giocare i titoli del Game Boy sullo SNES. È sufficiente inserire la cartuccia di gioco del Game Boy nell’apposito slot del Super Game Boy e successivamente il Super Game Boy nello slot delle cartucce di gioco dello SNES. In questo modo il gioco per Game Boy viene riprodotto a colori sul televisore attraverso lo SNES e lo si può giocare con il controller dello stesso SNES.
I giochi più venduti per Super Nintendo
Parte del successo ottenuto dal Super Nintendo dipende certamente dai titoli che sono stati sviluppati e pubblicati per questa console. Basti pensare ai già citati Super Mario World che era venduto assieme alla console oppure a Street Fighter II: The World Warrior gioco immortale tutt’oggi tra i più famosi e amati in tutto il mondo. Di seguito riportiamo la classifica dei 10 giochi più venduti per Super Nintendo, titoli le cui immagini di copertina potete gustare nella galleria a fine articolo:
- Super Mario World (1990): 20,6 milioni di copie vendute
- Donkey Kong Country (1994): 9 milioni di copie vendute
- Super Mario Kart (1992): 8,76 milioni di copie vendute
- Street Fighter II: The World Warrior (1991): 6,3 milioni di copie vendute
- The Legend of Zelda: A Link to the Past (1991): 4,61 milioni di copie vendute
- Donkey Kong Country 2: Diddy’s Kong Quest (1995): 4,37 milioni di copie vendute
- Street Fighter II Turbo (1992): 4,1 milioni di copie vendute
- Star Fox (1993): 4 milioni di copie vendute
- Super Mario World 2: Yoshi’s Island (1995): 4 milioni di copie vendute
- Killer Instinct (1994): 3,2 milioni di copie vendute
In sintesi
Seppure il Super Nintendo non compaia nella classifica delle dieci console più vendute di sempre si può dire che abbia almeno vinto alla grande la battaglia delle console di quarta generazione ovvero delle console a 16 bit. Grazie al suo hardware potente e ben assemblato e grazie allo sviluppo e alla pubblicazione di titoli il cui fascino resiste ancora oggi (pensiamo in particolar modo a Super Mario Kart e Street Fighter II: The World Warrior) il Super Nintendo Entertainment System ha prima raggiunto e poi staccato di 20 milioni di unità il suo principale concorrente ovvero il Sega Mega Drive commercializzato un paio d’anni prima e uscito dalla scena mondiale con ben sei anni di anticipo rispetto al Super Nintendo. D’altro canto l’aspetto forse più incredibile della storia dello SNES è che la sua nascita, così come la conosciamo, ha contribuito in maniera insolita ma decisiva all’avvento di un concorrente ancor più pericoloso di Sega ovvero Sony che ha portato la sua PlayStation a polverizzare ogni record di vendita precedentemente stabilito dalla stessa Nintendo.