Vorrei partire con questa premessa: Sockventure è un platform che per gli amanti del genere non può assolutamente mancare nella propria libreria videoludica. Sviluppato da Nighthouse Games ed edito da Versus Evil, il titolo uscì l’anno scorso su PC, versione che recensimmo, ma oggi siamo qui per parlare di quella per Nintendo Switch.
Sockventure è infatti arrivato il 14 aprile sulla console ibrida di Nintendo ed è un’uscita che molti aspettavano, visto che questo genere di titoli si sposa perfettamente con la portabilità della console della Grande N.
Ma entriamo subito nel dettaglio di questa recensione e vediamo come si è comportato il titolo di Nighthouse Games.
Sockventure e la lavatrice maledetta
Non possiamo parlare certo di trama o storia, ma piuttosto di un pretesto per creare il mondo di gioco di Sockventure. Abbiamo un bambino che viene invitato dalla madre a pulire i propri calzini in lavatrice, non una cosa molto divertente per un ragazzino, che perciò inizia ad immaginare i calzini che vengono divorati dalla terribile lavatrice maledetta e saremo noi, nei panni del supereroe, a dover recuperare i calzini perduti, in particolare quelli preferiti dal bambino.
E dobbiamo dire che l’immaginazione del bimbo è estremamente vivace, visto la complessità degli scenari che ci troveremo davanti. Stiamo parlando di oltre 200 livelli divisi in sette capitoli nei quali dovremo destreggiarsi tra fuoco, laser, seghe circolari e altre pericolose minacce.
In più ci sono tre mondi extra, chiamati Dark Worlds. Questi si sbloccano con l’ottenimento di tutte le monete che raccoglieremo nel corso dell’avventura principale e che consistono nella riproposizione di alcuni livelli, ma in modalità hardcore (come se non lo fosse già l’avventura principale).
Inoltre, ogni volta che troveremo uno dei calzini perduti, il nostro personaggio lo indosserà automaticamente cambiando di conseguenza skin.
Ho trovato piuttosto diverte il fatto che sembra quasi che il bambino sia la voce degli sviluppatori, i quali in un certo senso si stanno prendendo gioco di te, sapendo quanta fatica stai facendo per arrivare alla fine di ogni capitolo.
Un gameplay preciso al millimetro e ben equilibrato
Il cuore di Sockventure è ovviamente il suo gameplay, e in un platform del genere, rapido e complesso, questo deve essere veramente ben fatto altrimenti la frustrazione è dietro l’angolo.
Sockventure, come già detto, presenta sette capitoli e piano piano che si prosegue nell’avventura si percepisce la curva di apprendimento che sale gradualmente, capitolo dopo capitolo e livello dopo livello. Quindi passeremo da un primo capitolo, di difficoltà bassa, all’ultimo capitolo di difficoltà elevata.
Ma è ciò che si trova nel mezzo che è stato ben ideato dal team di Nighthouse Games, perché ogni capitolo ci farà prendere confidenza con una nuova abilità che poi sarà fondamentale in quello successivo. È come se ogni capitolo, con i suoi livelli, fosse un entry level per quello che verrà dopo, non facendoti trovare mai impreparato di fronte agli scenari successivi.
Gli stessi capitoli inizieranno con livelli più permissivi, fino a raggiungere il massimo della complessità verso la fine dove dovrai mettere in atto tutto ciò che hai imparato negli stage precedenti.
Attenzione, però. Ciò non significa che sia una passeggiata, anzi. E il mio conteggio delle morti parla da solo (1000 morti in un solo capitolo…non sto scherzando). Proprio perché dovrai prendere confidenza con la nuova abilità, i livelli non saranno per nessuna ragione permissivi, ma ti metteranno seriamente alla prova.
Fondamentale, sarà far propri i tempismi del nostro piccolo protagonista. In Sockventure, infatti, non conterà soltanto la precisione dei movimenti, calcolati al millimetro, ma anche il tempo di pressione dei tasti che è necessario lodare per l’estrema reattività.
Le abilità che sbloccheremo: il salto lungo, il doppio salto, l’aggrapparsi alle pareti, il dash e tante altre saranno legate a doppio filo al quando e al quanto terrai premuto il tasto. Ad esempio, se premerai per troppo tempo “A” per attivare il dash, la distanza che percorrerai sarà maggiore, e ti schianterai irrimediabilmente contro gli spuntoni sulle pareti.
Possiamo dire, quindi, che Sockventure abbia un certo ritmo e in alcuni frangenti quando si riesce a fare una run con i tempi giusti, sembra quasi che si stia ballando o che comunque si stia andando a tempo di musica. È una sensazione veramente molto piacevole.
Ogni capitolo è possibile ripeterlo più volte per poterlo completare al 100%, ottenendo così le tre stelle. Per far ciò, sarà necessario finire il livello sotto un tempo massimo, raccogliere tutte le monetine e non morire mai (e vedendo il mio counter delle morti, puoi immaginare quanto sia lontano da questo obiettivo).
Sockventure presenta anche alcune opzioni molto utili, sia per gli amanti delle speedrun sia per chi non disdegna un po’ di aiuto. Per le speedrun è possibile iniziare i capitoli senza abilità aggiuntive, mettere il timer e saltare le cutscene, mentre per gli aiuti è possibile aggiungere dei respawn al centro del livello, molto utili.
Anche se può sembrare frustrante un gioco dove morire è facile quanto bere un bicchiere d’acqua e Celeste in confronto è una passeggiata di salute, in realtà non ho mai avuto quella sensazione, probabilmente anche per la velocità di ripresa dopo una morte, praticamente istantanea. E questa è proprio una delle caratteristiche della versione per Nintendo Switch; oltre a un equilibrio di gioco ben fatto.
Sul lato tecnico
Sockventure è stato interamente disegnato a mano con una grafica in 2D dai colori sgargianti e dai disegni precisi e dallo stile cartoon veramente gradevole alla vista. Meravigliosi anche gli artwork che introducono ai diversi capitoli. Il tutto viene risaltato dallo schermo OLED della Nintendo Switch usata per la prova.
Inoltre ho trovato veramente carina la comparsa delle onomatopee mentre il nostro piccolo protagonista cammina oppure compie un salto.
Il lavoro sugli effetti sonori è molto buono, con la musica di sottofondo che ben accompagna le nostre avventure all’interno della lavatrice maledetta, anche se rimane comunque abbastanza anonima. Il tutto mi è sembrato armonioso e ben ottimizzato.
Su lato prestazioni, Sockventure è andato più che bene e anche se parliamo di un gioco che certamente non richiede chissà che potenza di calcolo, il non aver mai riscontrato un calo di frame, stuttering o freeze non è mai così scontato.