Sarò con te fino alla fine. Cercami nell’oscurità.
Roma, Settembre 2012. Dopo aver vissuto i ricordi di Altaïr Ibn La’Ahad, nel primo capitolo della saga, (in link un numero della nostra rubrica dedicato proprio al leggendario mentore degli Assassini), Desmond Miles torna in camera per riposare in attesa di conoscere il proprio destino. In una sorta di allucinazione scorge sul muro simboli e glifi tracciati con il sangue, lasciandoci con un colpo di scena tra i più iconici della storia videoludica.
Il successo della trilogia dedicata ad Ezio Auditore, i misteri della guerra tra Assassini e Templari e della Prima Civilizzazione hanno poi forgiato, tra sangue e parkour, la leggenda del franchise di Ubisoft. Ma nella tempesta di alti e bassi che ha segnato i capitoli successivi Assassin’s Creed ci ha introdotto anche personaggi memorabili, tragiche vicende umane e profonde riflessioni sul libero arbitrio, il sacrificio e la libertà.
Tra la tante storie di vita della saga, la vicenda di Clay Caczmarek, soggetto 16 del progetto Animus, è forse la più realistica parabola di eroismo del franchise: una storia di tradimento e rivincita, di sacrificio ed isolamento ma anche una vicenda umana dalle tinte profondamente tragiche.
Assassin’s Creed: il mondo di gioco
Cominciamo da una breve introduzione. Nel 2007 Ubisoft produce Assassin’s Creed, il primo storico capitolo su Playstation 3, XBox 360 e Windows. Il titolo racconta l’eterna lotta fra due società segrete attraverso la storia: l’Ordine dei Templari, nascosti dietro la facciata di una potente multinazionale nota come Abstergo Industries, e la Confraternita degli Assassini, movimento clandestino di hackers e sicari che preferisce muoversi nell’ombra.
Nel corso della storia Assassini e Templari hanno spesso influito sul corso degli eventi decidendo la sorte di sovrani e uomini politici, partecipando o arginando rivolte o semplicemente muovendo le fila nell’ombra della cospirazione.
All’epoca degli eventi i Templari sono concentrati nella sperimentazione dell’Animus, una nuova tecnologia in grado di decodificare la memoria genetica di un essere umano: dal DNA di un discendente diretto , in una sorta di simulazione-proiezione interattiva alla Matrix, è possibile rivivere i ricordi di antenati ed antenate del soggetto vissuti secoli prima nel passato.
Gli scopi della sperimentazione sono inizialmente sconosciuti ma comprendono la ricerca di misteriosi artefatti nella storia noti come Frutti dell’Eden.
Protagonista della saga, almeno fino ad Assassin’s Creed III, è Desmond Miles, soggetto 17 del progetto Animus e figlio di un importante leader degli Assassini; discendente diretto, per altro, di una prestigiosa linea di sangue all’interno della Confraternita.
Discendente illegittimo della stessa linea di sangue, invece, è Clay Caczmarek, Assassino a sua volta e soggetto 16 del progetto Animus. Rapito a Febbraio 2011, Clay viene sottoposto a lunghissime sessioni Animus che sconvolgono la sua mente fino alle soglie della pazzia e del suicidio.
La vita del soggetto 16, quindi, finisce ufficialmente nel agosto 2012 con il suicidio dell’uomo ed il cadavere gettato nel Tevere. La storia di Clay Caczmarek, invece, i ricordi, le vicende e l’eredità del giovane sopravvivono alla morte ed arrivano fino a Desmond Miles: eroe della saga e protagonista delle vicende.
Spoiler sugli eventi di Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations. Per ogni paragrafo sarà indicato in grassetto il passo da evitare.
Clay Caczmarek: l’uomo
E poi, tutti ci siamo alzati e abbiamo scritto il nostro mestiere preferito sulla lavagna. Io farò l’astronauta, papà.
Prima di Assassin’s Creed Revelations conosciamo Clay soltanto per sentito dire: riferimenti durante il primo capitolo, racconti nel corso di dialoghi secondari ed una vicenda tragica di eccessiva esposizione all’Animus e pazzia.
In un parallelismo con il rapporto tra Desmond e William, Clay risente per tutta la vita del rapporto con il padre Harold, mai davvero contento della carriera o delle scelte del figlio. Uomo concreto e pratico il padre, sognatore appassionato di storia ed astronomia il figlio, i Caczmarek non riusciranno mai a trovare un compromesso, neanche quando Clay entra in una scuola di programmazione informatica, giudicata non abbastanza prestigiosa dal padre, e successivamente decide di intraprendere segretamente un percorso psichiatrico.
Dagli appunti delle sessioni possiamo ricavare qualche informazione sulla personalità di Clay:
- Gennaio 2007
Il soggetto ha reagito in modo anomalo a una critica da parte di un collega: non è più riuscito a concentrarsi sul suo progetto e anzi ha iniziato a produrre freneticamente per “smentire le critiche”. Disordine ossessivo compulsivo? O sindrome da deficit di attenzione e iperattività? Prescriverò una terapia di psicostimolanti combinati con inibitori della serotonina. (…)
- Febbraio 2007
La diagnosi di disordine ossessivo compulsivo è sbagliata. Il paziente dimostra gravi sintomi di perfezionismo patologico. Parlando della sua infanzia descrive il padre come una figura positiva, ma sfoga la sua rabbia sui colleghi. Possibili abusi in famiglia. Il paziente accoglie la proposta di due sessioni extra alla settimana: i suoi problemi di autostima lo spingono a fidarsi di me.
A differenza di Desmond, dunque, un uomo in fuga perenne dal destino e dal mondo, Clay sembra cercare disperatamente un ruolo, un riconoscimento, un apprezzamento che non arriva dalla famiglia e segna profondamente tutto il resto della sua vita.
Clay Caczmarek: L’Assassino
Nelle successive sessioni, però, scopriamo in Clay un miglioramento, una fiducia maggiore, una serenità e un equilibrio sempre più evidenti grazie ad un misterioso “nuovo lavoro” sconosciuto al suo psichiatra. Si tratta naturalmente della Confraternita degli Assassini e della sua missione di liberazione.
Clay si dedica attivamente alla causa della Confraternita, forte dell’apprezzamento ricevuto dagli Assassini e dal mentore William Miles, padre di Desmond, e riceve ben presto l’incarico di infiltrarsi nel computer di Alan Rikkin, amministratore delegato Abstergo (fino alla morte per mano di Calllum Lynch nel film Assassin’s Creed) per cercare informazioni sul misterioso Progetto Animus.
Fin dall’inizio, dunque, le vite di Desmond e Clay sembrano viaggiare su binari paralleli, giocando su contrasti ed affinità (il rapporto con il padre, l’amore/ odio per la Confraternita, la fuga e la ricerca di apprezzamento) definendo Clay come una sorta di prototipo per Desmond, un figlio illegittimo della stessa matrice narrativa ma con un destino profondamente diverso.
A seguito della sua prima missione gli Assassini decidono di indagare più approfonditamente sul progetto Animus e conoscendo il lignaggio di Clay gli propongono di infiltrarsi nell’Abstergo, lasciandosi rapire e sottoporre alle sessioni di memoria genetica. Inizialmente titubante ma convinto dalla collaborazione di Lucy Stillman, un agente dormiente degli Assassini all’interno dell’Abstergo, Clay accetta e viene rapito nel febbraio 2011.
Soggetto 16: Il prigioniero [Spoiler]
Come accennato i templari dell’Abstergo sembrano interessati a misteriosi manufatti di grande potenza, in apparenza magici, nascosti in tutto il mondo. Vivendo i ricordi di antenati nel passato dell’umanità cercano di seguire le tracce dei manufatti nella storia per svelarne l’ubicazione nel presente.
Attraverso Clay, in particolare, l’Abstergo spera di vivere i ricordi di Ezio Auditore da Firenze, un Assassino vissuto nel XV secolo tra Firenze, Venezia e Roma. L’eredità genetica di Clay, tuttavia, non è sufficiente a svelare completamente i ricordi necessari in quanto il soggetto 16 è discendente di un figlio illegittimo dell’Assassino fiorentino.
Durante le lunghissime sessioni Animus, però, Clay comincia a risentire dell’effetto Osmosi: la mente, provata dalla grande quantità di informazioni e ricordi, comincia a confondere l’identità dell’antenato con il soggetto di sperimentazione e genera allucinazioni e disturbi di personalità. Tra le allucinazioni, però, Clay rivive ricordi di altri antenati, anche più vecchi di migliaia di anni (clip “La Verità” in Assassin’s Creed II) e in una sorta di sovraccarico mentale di sistema comincia ad impazzire.
[Spoiler] Colpo di grazia per la psiche debilitata di Clay sarà il tradimento di Lucy Stillman, talpa degli Assassini passata nel frattempo alla sponda templare, che abbandona quindi Clay in balia dell’Abstergo.
Anticipando ancora una volta gli eventi di Desmond, Clay si ritrova quindi a decidere della propria sorte fra lotta e disperazione e in uno slancio di sangue freddo, da vero Assassino, sceglie di abbracciare il suo destino e lottare fino alla fine.
Costrutto digitale: il conduit. [Spoiler]
Ho vissuto la mia vita come meglio ho potuto, attratto come una falena da una luna distante. E qui, al fine, scopro una strana verità: sono soltanto un tramite, per un messaggio che elude la mia comprensione.
Nell’originale inglese, la traduzione italiana “tramite” corrisponde a “conduit”, cioè passaggio, condotto, tratto fluidificante nel corso di un fluido. Prendendo in prestito il concetto dalle meravigliose parole di Ezio Auditore nel finale di Revelations ([Spoiler] Non aprite il link se non volete perdervi il punto più alto della saga in termini di narrazione) il conduit è un profilo che ritorna spesso nella mitologia di Assassin’s Creed. In una narrativa che riflette sulla Storia, la memoria, il futuro, il cospirazionismo e il destino, in un continuo interscambio di passato e presente, non esistono veri e propri protagonisti ed eroi ma soltanto parti e ruoli in un grande disegno (i piani templari, la missione degli Assassini, gli scopi della Prima Civilizzazione ecc ecc…).
Clay Caczmarek, più di ogni altro personaggio, rappresenta perfettamente il ruolo di conduit nel corso degli eventi. Sprofondando nella sua condizione di prigioniero e condannato a morte decide infine di aiutare Desmond, prossimo soggetto designato per le sperimentazioni dell’Animus, ad evitare gli effetti devastanti dell’effetto Osmosi. E’ una scelta eroica e anche profondamente filantropica: in barba ad Assassini e Templari, Clay decide di aiutare un essere umano, una vittima, senza quasi sapere nulla di lui, semplicemente per evitare che condivida un destino di morte e follia, riscoprendo e rivalutando il valore dell’individuo contro la filosofia del conduit, del mezzo per un fine.
[Spoiler] Consapevole della propria sorte, Clay decide di caricare la propria coscienza nel sistema informatico dell’Animus, in una sorta di intelligenza artificiale elaborata da ricordi e personalità di Clay. Dopo l’upload dell’IA nel nucleo di sistema della tecnologia, con il proprio sangue, Clay traccia glifi ed iscrizioni sulle pareti della stanza, messaggi in codice per il prossimo soggetto, e muore per dissanguamento nell’agosto del 2012.
Costrutto digitale: il Mentore [Spoiler]
Prima di morire, tuttavia, Clay dissemina indizi ed informazioni nella simulazione dell’Animus, enigmi da risolvere per avvicinarsi alla verità. Nello specifico:
- una clip video in Assassin’s Creed II (La verità);
- un file exe. in Assassin’s Creed Brotherhood
entrambi sbloccabili risolvendo gli enigmi nella simulazione Animus.
Mentre Desmond decifra gli enigmi Clay è costretto a rivivere in un loop senza fine i ricordi più importanti della sua vita, in una sorta di limbo all’interno della simulazione Animus (DLC Assassin’s Creed Revelations: L’Archivio Perduto). Ma soltanto in Revelations Clay riesce finalmente a conoscere Desmond.
In coma dopo gli eventi di Brotherhood, il soggetto 17 si risveglia in una sorta di zona franca dell’Animus: la Camera Nera, un ambiente simulato all’interno della programmazione dell’Animus. Sulla via della pazzia, come Clay prima di lui, Desmond viene guidato dal soggetto 16 alla ricerca di un modo per separare i propri ricordi da Ezio ed Altaïr, sventando le conseguenze dell’effetto Osmosi prima di impazzire definitivamente.
[Spoiler] Finalmente, prima di uscire dalla Camera Nera in formattazione, Desmond riesce nell’impresa e abbandona Clay nel limbo risvegliandosi sano e salvo nel finale di Assassin’s Creed Revelations.
Nel capitolo finale della trilogia dedicata ad Ezio Auditore finisce anche la storia di Clay Caczmarek, un uomo che è stato un assassino, un prigioniero ed un’intelligenza artificiale. Un essere umano che, come tanti, ha vissuto molte vite e molti ruoli ma proprio di tanti ruoli e tante personalità, alla fine, è morto, sopraffatto dai ricordi di troppe vite. Un eroe ed una vittima, nell’economia del racconto, forse il più realistico degli eroi nella saga: personaggio secondario di un disegno più grande e non protagonista di una grande avventura, senza la gloria dell’eroe ma fondamentale nella lotta tra bene e male, vita e morte, cinismo ed umanità.
[Spoiler] Formattando la Camera Nera, l’Animus cancella inevitabilmente anche il costrutto digitale di Clay ma sappiamo per certo che, dopo il risveglio di Desmond nella realtà, la Camera Nera è stata riprogrammata e ricostruita, quindi non sappiamo con certezza cosa sia successo al soggetto 16.
Di certo un ciclo infinito di ricordi non è sorte piacevole da augurare ma speriamo che Clay, in qualche modo, abbia trovato pace e serenità.
O magari una via d’uscita…
In ogni caso: Requiescat in pace, Clay Caczmarek.
Di cosa è fatto un uomo, se non dei suoi ricordi? Siamo le storie che viviamo! Le favole che ci raccontiamo!