Sviluppato e pubblicato da AFIL Games, SokoMage è semplicemente l’ennesimo sokoban che arriva su console cercando di presentare la stessa formula da classico puzzle game mutandone atmosfera e condendo il tutto con una spruzzata velata di strategia. Noi abbiamo indossati i panni di un giovane maghetto di rosso vestito su Xbox One e questa è la nostra recensione. Pronto a raggiungere il cristallo magico di livello in livello?
SokoMage e i cristalli magici
Come la maggior parte di titoli simili (tra l’altro in costante aumento), anche SokoMage è orfano di trama. Non c’è neanche una cut-scene o un paio di parole che possano giustificare le nostre azioni o fornire un qualche contesto, anche vago. Il titolo firmato AFIL Games si limita semplicemente a lanciarci in azione, facendoci calzare i panni di un piccolo e anonimo mago dalla tunica rossa e dal cappello a punta. La cosa che incuriosisce però, è che siamo un mago senza magia. O meglio, siamo dotati di bacchetta ma questa non spara fulmini o palle di fuoco.
Purtroppo è così, SokoMage non ha niente di “mage” se non l’apparenza e un cristallo fluttuante in stile Final Fantasy che è anche meta nonché scopo unico di ogni singolo livello. Ma torniamo alla bacchetta magica che viene abilmente utilizzata per spingere blocchi di ghiaccio grossi quanto il protagonista e per falciare cespugli fastidiosi. Esatto, usiamo una bacchetta magica come se fosse una clava. Per quanto riguarda i cristalli, invece, non è ben chiaro il motivo per cui dobbiamo raggiungerli ma d’altronde SokoMage, lo ripetiamo, non ha nulla di narrativo è solo e semplice gameplay.
Liberati la strada fino al cristallo
SokoMage è un puzzle game nudo e crudo e, nel dettaglio, fa parte dell’ormai immenso catalogo di giochi sokoban come Sokobalien (di cui puoi recuperare la nostra recensione). Si tratta di titoli in cui la logica e la strategia dell’utente vengono messe alla prova, impegnandolo nel pianificare e spostare una serie di blocchi per liberarsi la strada e procedere al livello successivo. Il tutto con una difficoltà crescente tanto nel numero di elementi con cui interagire che nella realizzazione del percorso stesso.
SokoMage rientra perfettamente in questa tipologia di giochi senza innovare alcunché. Laddove si poteva introdurre una qualche variante magica, il titolo preferisce farci avanzare un passo alla volta e interagire con gli elementi vicini nel più classico dei modi: spingendo elementi o eliminandoli (a seconda, ovviamente, dell’elemento che ci ritroviamo dinanzi). Riassumendo: niente magie.
Stabilire con quali oggetti e in che ordine interagirci, è il nostro obiettivo e, come gran parte di questi titoli, diventa presto ripetitivo e noioso, nonostante un graduale e intrigante aumento del livello di difficoltà. Purtroppo, la ripetitività è dovuta al fatto che lungo i circa trenta livelli, l’obiettivo non muta mai, si tratta sempre di spingere blocchi in buchi o tagliare ostacoli per raggiungere il cristallo e proseguire. Sì, in alcuni casi cambia l’ambiente e s’introducono nuovi elementi come delle frecce sul pavimento che auto-indirizzano l’elemento spinto, ma non è nulla di nuovo e non aiuta concretamente a mutare l’esperienza stessa.
Da segnalare la possibilità di poter tornare velocemente all’azione precedente, annullando quindi l’ultima mossa eseguita in modo da non dover ripetere tutto il livello al minimo errore. Se invece, vuoi ripetere tutto il livello, esiste anche il tasto che ti permette un riavvio rapido.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, SokoMage usa una pixel art vista e rivista, monotona e ripetitiva. Il titolo non spicca e anzi, si confonde con altri come Slap the Rocks (di cui puoi recuperare la nostra recensione). Le animazioni sono legnose, poche e poco accattivanti. Gli ambienti variano giusto per colore ma restano infarciti di stessi elementi riciclati all’infinito.
Anche il sonoro non è memorabile e fa il minimo con poco sforza e scarsa fantasia. Infine, il titolo non include neanche i sottotitoli in lingua italiana ma, come detto, il testo è quasi assente e quindi è una mancanza che si nota appena.