In questi anni il numero dei giochi GDR che nascono dal mondo di Dungeons & Dragon cresce sempre di più. Anche nelle ultime settimane abbiamo assistito alle uscite di Pathfinder: Kingmaker e di Baldur’s Gate III, due titoli molto attesi dai fan del genere. In questa recensione, noi di iCrewPlay parleremo di un’altra opera dello stesso stampo, Solasta: Crown of the Magister, disponibile in esclusiva su Steam tramite l’accesso anticipato.
Solasta: Crown of the Magister è un’opera nata dalle fucine di Tactical Adventure, una software house indipendente capitanata da Mathieu Girard, il co-fondatore di Amplitude Studios, e arricchita dalla presenza di molti altri veterani del mondo del gaming. A due anni dalla sua fondazione, la software house parigina cerca di dare un’alternativa in chiave indie a tutti i gamer appassionati del genere.
Da quel che abbiamo visto, Tactical Adventure con Solasta: Crown of the Magister, un’opera davvero ben riuscita, riesce nel suo intento sebbene il titolo necessita comunque una piccola revisione nel comparto grafico dedicato ai personaggi, sui pochi bug di gioco e ovviamente di una traduzione in lingua italiana, per il resto l’opera offre un’esperienza di gioco studiata alla perfezione.
Solasta: Crown of the Magister, un ordine nato dal caos
In origine non c’erano né dei né umani, l’unica forma di vita era a Manacalon, la terra in cui vivevano gli antichi Alti Elfi. In un giorno come gli altri, per un motivo ancora sconosciuto a tutti, la terra si aprì e un cataclisma colpì il paese di Manacalon trasformandolo in una landa polverosa. Da questo caos videro la luce tutte le altre razze che ora abitano le terre di Solasta, Umani, Nani, Mezzi Elfi, Mezz’Uomini.
Le terre che una volta ospitavano la razza più antica di Solasta sono visitate soltanto dai guerrieri più coraggiosi alla ricerca di antichi tesori e di antiche tecnologie, inoltre coloro che sono riusciti a tornare indenni da quelle lande desolate affermano che nel sottosuolo c’è ancora qualcosa che si muove. Toccherà a te comporre e guidare una squadra di quattro guerrieri e scoprire i segreti che si celano in quelle terre selvagge.
Creare il proprio team
Solasta: Crown of the Magister è così fedele ai giochi da tavola che anche all’interno dell’editor dovrai tirare i dadi per decidere le potenzialità del personaggio da creare. I dadi a tua disposizione sono sei, uno per ogni caratteristica, e una volta lanciati dovrai decidere in quale slot inserirli, Forza, Destrezza, Intelligenza, Concentrazione, Carisma e Saggezza. Ovviamente se volessi creare un guerriero, il dado con il valore più alto andrà inserito nello slot dedicato alla forza, in caso dovesse essere un mago allora nello slot dedicato all’intelligenza.
In base alla razza e alla classe selezionata il personaggio riceverà dei punti bonus, ad esempio se volessi scegliere il nano, razza con grandi abilità da guerriero, ci saranno uno o due punti abilità in più all’interno dello slot dedicato alla forza. Le razze selezionabili sono cinque, Umani, Nani, Mezzi Elfi, Mezz’Uomini e Alti Elfi e alcune di loro hanno anche delle sotto-razze, ad esempio i Nani di montagna, i Mezz’Uomini delle foreste oppure gli Alti Elfi che disconoscono il paese natale.
Ognuna di queste razze possiede caratteristiche e abilità ben distinte, i Nani sono predisposti alla battaglia, gli Elfi alla magia e alla conoscenza, i Mezz’Uomini invece sono propensi ad operare in incognito, mentre gli Umani hanno una statistica più bilanciata. Una volta scelta la razza arriva il momento di impostare la classe. Le classi a disposizione sono sei: Guerriero, Paladino, Chierico, Mago, Ranger e Ladro, inoltre pare che arriverà presto un DLC gratuito contenente lo Stregone.
Ogni classe ha ovviamente il suo equipaggiamento, il Guerriero ad esempio è adatto alla maggior parte delle armi, arco e scudo compresi, anche se è sempre meglio sceglierne una in cui specializzarlo. Al contrario, il Ranger, essendo una classe che tende spesso a rimanere a distanza, può equipaggiare solo le armi che lo caratterizzano, come l’arco o la lancia.
Fatti questi due primi passaggi bisognerà creare l‘identità e il carattere del personaggio. Questa scelta determina le sue abilità e molte altre caratteristiche, dandogli un’identità aristocratica, per citarne una, il personaggio sarà esperto in Storia, Persuasione e Intimidazione e avrà due lingue aggiuntive rispetto agli altri. Se fosse vissuto nei bassifondi invece, lui o lei sarebbe esperto in Saccheggio, Furtività e Inganno, ovviamente non avendo un’istruzione sarà capace di parlare solo la sua lingua madre, a differenza di tutti gli altri che ne hanno almeno una aggiuntiva.
Il carattere del personaggio desiderato va scelto tramite il classico allineamento, caratteristica fondamentale del mondo D&D, con cui decidi il suo orientamento etico e morale scegliendo quale posizione prendere nei due binomi bene/male e legge/caos, senza escludere la neutralità. In base all’allineamento scelto, il personaggio potrà essere rispettoso della legge ma egoista oppure disciplinato ma generoso verso gli altri.
Alcune classi hanno inoltre una caratteristica in più da poter selezionare, come per il Paladino che dovrà scegliere di fare un giuramento verso la Devozione, ovvero verso il mondo di Solasta che si conosce oggi, la Terra Madre, quindi con l’intenzione di ripristinare la vita pre-cataclisma, oppure verso Tirmar, l’antico popolo che ha governato per mille anni dal cataclisma.
Insomma in Solasta: Crown of the Magister, le caratteristiche da scegliere per ogni personaggio sono davvero innumerevoli e, come in molti altri titoli dello stesso genere, ogni sua particolarità potrebbe influire positivamente o negativamente in molte situazioni di gioco, perciò per avere vita facile all’interno del combattimento e nelle interazioni con l’ambiente circostante, bisogna stare molto attenti nella creazione della propria squadra cercando di raggiungere un certo equilibrio.
Alla scoperta di Solasta
Le terre di Solasta sono vaste e variegate, la mappa di gioco infatti presenta diverse regioni, ognuna delle quali possiede una propria conformazione e una propria tipologia di terreno. Sfortunatamente non c’è l’esplorazione libera della mappa, potrai soltanto eseguire viaggi rapidi da una zona ad un’altra. Durante i viaggi però potrai scegliere se applicare un passo svelto o lento, il primo ti permetterà di raggiungere la destinazione in minor tempo ma il rischio di incontrare altre creature durante il tragitto sarà ovviamente più alto, mentre con un viaggio rapido a passo lento potrai percorrere un tragitto con meno rischi.
I personaggi inoltre possono specializzarsi sulla conoscenza del territorio che gli permetteranno di viaggiare in maniera ancora più rapida e di avere meno problemi durante il viaggio. Durante le lunghe escursioni sarà obbligatorio fermarsi durante le ore notturne, così che i protagonisti avranno la possibilità di riposarsi e magari sbloccare un power-up nel caso avessero raggiunto i punti esperienza necessari.
Per il resto il gameplay è molto simile a molti altri titoli già visti, come Divinity: Original Sin 2, anche se il sistema di combattimento si avvicina maggiormente a quello di Baldur’s Gate 3. Ovviamente gli scontri sono basati su un sistema a turni e l’iniziativa dei combattenti, ergo la turnazione, viene decisa tramite il lancio automatico dei dadi. Durante il turno ogni combattente potrà effettuare uno spostamento, cambiare l’equipaggiamento e sferrare il suo attacco, inoltre, in base alle abilità e alla classe, alcuni personaggi potranno sferrare un attacco bonus. La difficoltà dei combattimenti non è esagerata, quindi anche i giocatori novizi potranno avvicinarsi a questo mondo senza incorrere in una lunga serie di sconfitte.
Il combattimento in Solasta: Crown of the Magister non è tutto, come accade nella maggior parte dei GDR, il dialogo è una fase davvero importante del gameplay, quindi il mio consiglio è di avere almeno un personaggio in squadra dotato di grande carisma, questo vi permetterà di sporcarvi meno le mani nel raggiungere l’obbiettivo.
In accesso anticipato Solasta: Crown of the Magister purtroppo avrà soltanto una piccola parte del contenuto destinato al gioco completo. In questa pre-alpha infatti l’avventura di gioco potrà essere completata in 10/15 ore, però la profondità caratteriale dei personaggi e la casualità dei dadi, che saranno sfruttati per ogni minima situazioni, darà la possibilità di ripetere più volte questo viaggio, presentando ogni volta situazioni sempre diverse.
Comparto tecnico e audio
Solasta: Crown of the Magister essendo disponibile al momento solo tramite l’accesso anticipato, è normale che abbia qualche problema o lacuna nel comparto tecnico. Durante la mia avventura infatti mi è capitato più volte di incorrere in un alcuni bug, come ad esempio avere uno dei personaggi senza vita che comunque partecipa al combattimento nonostante il suo handicap. La cosa assurda è che i nemici, giustamente, dopo averlo sconfitto non se ne curavano più, ma il deceduto imperterrito continuava ad attaccare coloro che l’hanno ridotto in quello stato. Anche dopo il combattimento, nonostante rimanesse steso a terra, questo riusciva comunque a fluttuare sul terreno e perlustrare la zona insieme ai suoi compagni.
Oltre a questo bug non di poco conto, non ho riscontrato ulteriori gravi problemi. Nelle rare situazioni in cui il gioco mi impediva di andare avanti per motivi tecnici, è bastato ricaricare la partita per risolvere il problema.
L’ambiente di gioco non ha bisogno di grandi ritocchi a livello grafico. L’impatto delle immagini è davvero fantastico, considerando sempre che parliamo di una software house indipendente. L’unica cosa su cui bisogna rimettere mano è l‘aspetto dei personaggi fatto in maniere molto approssimativa, i volti non godono di texture molto definite, sono così poco dettagliate che sembra vengano dalle console di due generazioni fa.
Il comparto audio invece non è né degno di lode né di critica. Il lavoro svolto da Tactical Adventure è molto soddisfacente ma al momento i timbri di voce da poter scegliere sui propri personaggi sono ancora troppo pochi. Purtroppo, come accade spesso con questo genere, il linguaggio in italiano è completamente assente, un elemento davvero importante considerato l’enorme numero di dialoghi presenti all’interno del titolo. Difficilmente gli sviluppatori si dedicheranno nell’inserimento della nostra lingua, la nostra unica speranza è che la community italiana si appassioni a Solasta: Crown of he Magister e, come è accaduto per Divinity: Original Sin 2, si impegni nel rimediare a questa mancanza.