Nell’ormai lontano 2009, Crptic Comet rilasciava uno strategico per PC che ebbe accoglienza della critica piuttosto tiepidina, con la sola eccezione della rivista “Rock, Paper, Scissors” che lo descrisse come uno dei titoli più entusiasmanti, raffinanti e divertenti da giocare del 2009. 15 anni dopo il team indie di League of Geeks recupera l’IP e tenta di fare la doppietta. E ci riesce alla grande. Solium Infernum è uno degli strategici più entusiasmanti, raffinati e divertenti da giocare di questo 2024. E siamo solo a febbraio.
Il concept su cui si basa il gameplay è semplice ma di impatto: gli arcidemoni dell’inferno si contendono il trono del regno delle tenebre. Per diventare i nuovi re dell’inferno, dovranno godere di un alto prestigio così da farsi eleggere dal consiglio demoniaco. E come sappiamo tutti, il prestigio si guadagna a suon di battaglie, trame machiavelliche e intrighi politici.
Ciò che ci ha colpito è stata la coerenza del gameplay con l’atmosfera che il gioco vuole offrire. Spesso accade infatti che negli strategici il gameplay non riesce a restituire l’atmosfera che il gioco vuole impostare con le cutscene iniziali e il tema che vuole trattare, limitandosi a offrire un’esperienza di gioco “funzionale” e purtroppo standardizzata.
Solium Infernum sorprende invece nel tenerci addentro le meccaniche infernali di intrighi e tradimenti ad ogni fase di gioco, non solo mantenendo le promesse che la cutscene in apertura ci fa, ma addirittura le supera e ci regala un’esperienza davvero a 360°. Ma procediamo con ordine e passiamo a descrivere il gameplay.
Il gameplay di Solium Infernum
Solium Infernum si presenta come un classico strategico a turni per 4 giocatori. La mappa è composta da esagoni, similmente a quanto accade in Civilization, ed è caratterizzata da “effetto pacman“. Non esistono cioè bordi o confini, ma scorrendo la mappa si riavvolge su sé stessa in continuità, permettendo diversi approcci strategici e rendendo le possibilità di movimento delle nostre truppe più interessanti.
Faccio una premessa: le meccaniche di gioco sono tante e profonde, non solo nella loro stratificazione, quanto nelle combinazioni possibili e negli strumenti specifici a nostra disposizione. Per questo motivo nella recensione vedremo solo le meccaniche fondamentali per comprendere lo svolgimento del gioco, accennando al più alle meccaniche aggiuntive. Questo anche perché ritengo che scoprire tutte le armi che il gioco ci mette a disposizione e far lavorare il cervello per capire come sfruttarle faccia parte del divertimento del gioco.
Il prestigio
Lo scopo del gioco è quello di farsi eleggere dal consiglio come nuove re degli inferi, e per raggiungere la vittoria dovremo puntare ad accrescere il nostro punteggio di prestigio: questo si guadagna con tutte le varie azioni diplomatiche che possiamo compiere, come insultare un avversario, vincere una faida o portare a compimento una trama. I punti prestigio tuttavia non vanno solo accumulati, ma possiamo anche spenderli per aumentare il nostro rango all’interno del consiglio.
Il rango è una statistica utile da tenere d’occhio, perché saremo chiamati di tanto in tanto a votare su alcune proposte: sostanzialmente un sistema di eventi che assegna malus e bonus scelti randomicamente, che potremo assegnare ad uno dei giocatori tramite appunto la votazione. Va da sé che a rango più elevato corrisponde una più alta possibilità di influenzare la votazione a nostro vantaggio.
La diplomazia
L’altro utilizzo fondamentale del nostro prestigio è il suo valere come “punti azione” per la diplomazia. E veniamo a quello che è il vero e proprio cuore dell’intero gioco. Per raggiungere i nostri obiettivi, siano essi militari, di espansione, economici o di conquista, dovremo infatti fare necessariamente ricorso alle nostre risorse diplomatiche. Per dichiarare guerra abbiamo bisogno di un pretesto, così da poter dichiarare una faida all’avversario che ci interessa attaccare e sperare che risponda come vogliamo.
Già perché l’esito delle nostre azioni non ci sarà dato immediatamente, ma dovremo aspettare un turno perché il nostro messaggio arrivi a destinazione e un altro turno per ricevere risposta. Ciò rende ancora più intricato il ritmo di gioco in Solium Infernum tenendoci sempre sul “chi va la“, spingendoci a pianificare con estrema cura e cautela le nostre mosse.
Il sistema tramite cui possiamo scatenare una faida con un altro giocatore passa attraverso diverse possibilità: possiamo insultare o umiliare l’avversario, scommettendo un certo ammontare di punti prestigio, oppure possiamo fare delle richieste esose in termini economici. Qualora le nostre richieste non venissero esaudite, avremo allora il pretesto per aprire il conflitto.
Il turno si svolge secondo diversi ordini, e ci si passa di volta in volta il ruolo di primo a giocare, così da creare equilibrio di gioco. Ogni turno è ripartito a sua volta in diverse fasi, chiamate ordini e definite da 2 a 4, e ogni ordine si svolge via via seguendo l’ordine dei turni, come nel poker alla texana. Sembra intricato, ma è la classica situazione in cui è tutto più facile a farsi che a dirsi. Questo semplice stratagemma rende la gestione dei turni in Solium Infernum estremamente bilanciata.
Combattimento ed economia
Il combattimento è molto semplice: abbiamo a disposizione diverse truppe da poter assoldare, ciascuna con 3 caratteristiche di combattimento: a distanza, ravvicinato e infernale. Ciascuna di queste fasi avviene in ordine, e sulla base della differenza di punti tra attaccante e difensore si fa poi il calcolo dei danni e dei PV. Inoltre, possiamo assoldare alcuni personaggi speciali, i pretoriani, per aggiungere modificatori e bonus alle nostre truppe o edifici.
L’economia all’inferno è presente eccome, ma non maneggiamo semplice denaro (che nel contesto, si sa, sarebbe definito sterco) ma i ben più pregiati omaggi. Abbiamo in sostanza 4 tipi diversi di valuta, che vanno combinati per pareggiare i costi di ciò che vogliamo acquistare, siano essi plotoni, pretoriani o altro. Sarà di vitale importanza gestire al meglio i nostri omaggi, capendo se ci conviene raccoglierli per conto nostro o estorcerli con la forza ai nostri nemici, in maniera più o meno manifesta.
L’ultimo elemento in game di Solium Infernum a cui voglio accennare lo raccolgo nel maxigruppo degli “oggetti bonus” che possiamo ottenere in vari modi. Nel corso della partita possiamo infatti entrare in possesso di vari oggetti che potenziano le nostre truppe o altre caratteristiche del nostro personaggio.
Sono tante e tutte utili (anche se magari è da rifinire il bilanciamento di alcuni potenziamenti, ma tutto nella norma e assolutamente nulla che rovini l’esperienza di gioco). Ti lasciamo quindi il piacere di scoprirle e di sperimentare la gioia in game di trovare esattamente ciò di cui avevi bisogno in quella precisa situazione.
Un gioco infernale e maledettamente divertente
Solium Infernum è un gioco talmente ricco di possibilità e meccaniche che potremo stare qui a parlarne per ore ed ore. Non lo faremo, perché in un gioco del genere appunto il bello sta anche nello scoprire a poco a poco questi strumenti e capire come impiegarli al meglio. Ci tengo però a sottolineare nuovamente quanto Solium Infernum sia un titolo davvero divertente e unico nel suo genere.
Raramente mi è capitato di trovarmi di fronte ad un titolo simile per profondità e possibilità. Ma più di tutto, raramente mi è capitato di provare un senso di coinvolgimento così intenso. Il peso delle macchinazioni, il gestire le risorse e pianificare le proprie mosse con 5 turni di anticipo, il dubbio generato dalla mossa dell’avversario e quel brivido del rischio che segue ad ogni nostro passo diplomatico. Sono tutte emozioni e sensazioni che da tempo non provavo e per cui non posso fare a meno di lodare Solium Infernum.
Certo, esiste un rovescio della medaglia, ed è rappresentato dal fatto che un titolo simile ha bisogno di prendersi il suo tempo per essere giocato ed apprezzato appieno. Una partita può durare infatti anche diverse ore, e con l’attenzione richiesta non potrebbe essere approcciato con uno stile mordi e fuggi. Il condizionale è d’obbligo: gli sviluppatori di Solium Infernum hanno infatti cercato di rendere il tutto il più digeribile possibile da questo punto di vista.
In single player possiamo infatti salvare in ogni momento di gioco la nostra partita, e una comoda scheda riassuntiva presente alla destra dello schermo, unita alle numerose informazioni e grafiche chiare e pulite a cui abbiamo accesso, rendono più semplice interrompere una partita e riprenderla quando più ci è comodo.
L’esperienza multiplayer si avvicina molto a quanto descritto: tramite il sistema di turni e di attese diplomatiche cui abbiamo accennato, Solium Infernum propone infatti una forma di multiplayer asincrono che permette di gestire fino a 10 partite in contemporanea, gestendo il proprio turno di volta in volta con le varie fasi. Ciò dovrebbe rendere il titolo decisamente più digeribile anche in multiplayer. Sottolineo dovrebbe, perché purtroppo non abbiamo avuto modo di testare appieno questa funzione a causa dello scarso numero di giocatori presenti al momento del test. Ma con ogni beneficio del dubbio, non c’è particoral motivo di dubitare della bontà di questa soluzione.