Sonority lo avevamo già testato durante la sua anteprima e già da lì avevamo visto alcuni difetti che, nel corso del tempo, potevano essere migliorati. Diciamo che la prova sul prodotto finale non è stata tanto diversa e questo abbassa molto il punteggio, smorzando un po’ quell’entusiasmo che avevamo provati ai tempi.
Sviluppato da Hanging Gardens con Unity, sfruttando una grafica 3D con visuale isometrica, vediamo un titolo dove la musica è la vera protagonista. Niente di troppo complicato, come viene accennato all’avvio del gioco; non importa essere musicisti o aver studiato in questo campo per poter giocare a Sonority.
Ed effettivamente è vero; la difficoltà, almeno nei livelli bassi, è quasi nulla garantendo un buon risultato sull’apprendimento delle meccaniche di gioco. Il titolo uscirà il 25 maggio per PC grazie alle piattaforme virtuali come Steam, ma ha già ricevuto il premio “Miglior Prototipo” al German Computer Game Awards.
Le aspettative erano veramente alte, già partendo da questa straordinaria vincita, e speriamo che gli sviluppatori riescano ad aggiustare ciò che personalmente abbiamo trovato di “sbagliato”. Sì, sono presenti delle virgolette e questo perché non sono veri e propri sbagli che compromettono l’esperienza, ma accorgimenti per rendere il titolo decisamente d’alto livello.
Entriamo più nel dettaglio, ma prima ti consigliamo di leggere l’anteprima provata durante il mese di dicembre 2021.
Sonority è un puzzle game musicale
Partiamo con la trama di Sonority; in questo mondo fantasy, dove le melodie si intersecano fra loro creando enigmi di vario genere, impersonerai Esther: una giovane intraprendente che spera di poter aiutare un amico in difficoltà. L’amico in questione è Batana, un orso malato la cui guarigione dipenderà dal ritrovamento di una melodia andata, ormai, perduta nel tempo.
Per trovarla, Esther dovrà affrontare questo viaggio in un posto rovinato dal passare dei giorni; rovine antiche si pareranno di fronte ai suoi occhi e, insieme a loro, tantissimi puzzle da risolvere con la musica.
Perché questo posto non è solo antico, non emana quella sensazione di meraviglia visiva che si potrebbe avere anche con un vaso dell’Antica Roma. Parliamo di un luogo intricato di musica, di magia, ed esse funzionano insieme per poter risolvere più enigmi possibili e andare avanti. Via via che Esther procede nell’avventura, con l’aiuto di un procione parlante e delle pietre canterine, si scorgono tantissimi riferimenti al passato e di come la popolazione viveva insieme in questo enorme giardino roccioso.
Si scopre che gli abitanti usavano la stessa magia musicale per stare in contatto con ogni cosa presente sul posto e, grazie alle abilità di Esther e del suo flauto di Pan (trovato dopo pochi minuti all’interno del giardino roccioso), si potrà arrivare alla fine del gioco.
Sostanzialmente è la stessa trama trovata nell’anteprima e che ci ha abbastanza affascinato. Non si trova spesso una storia del genere nei videogiochi moderni, nonostante ci siano situazioni abbastanza simili, e l’utilizzo della musica è stato introdotto bene. Non c’era da aspettarsi niente di diverso dal gioco finale e ciò va bene così.
Stesso gioco, stessi difetti
Come hai potuto leggere all’inizio di questa recensione, Sonority era stato già provato in precedenza dalla mia collega Maria Grazia; ha parlato di ogni singolo dettaglio all’interno del gioco, esprimendo un giudizio favorevole che io stessa avrei dato. Proprio per questo mi aspettavo di trovare gli errori corretti, cosa che non è successa. Andiamo con ordine; partiamo dal fatto che già dall’anteprima, i movimenti della protagonista risultavano avere molte imperfezioni. Sono passati mesi e questo dettaglio non è stato corretto, portando alla luce un titolo che mi fa tornare al 2010.
Per un gioco che da un accesso anticipato passa al prodotto finale, in uscita sul mercato, queste imperfezioni speravo di non trovarle ed è un vero peccato. Il titolo è graficamente appagante, con i dettagli giusti messi in rilievo senza troppe complicanze, e vedere Esther compenetrarsi da qualche parte non è piacevole. Non parliamo solo di questi piccoli bug, che possono avere anche titoli più grandi come i tripla A, ma di Esther che vola anziché camminare. O magari si muove in diagonale quando, letteralmente, proviamo a farle percorrere una strada dritta. Ancor peggio è quando la stessa protagonista sbatte le braccia durante la camminata.
Gli stessi problemi li ho personalmente riscontrati con il procione parlante; non parlo del fatto che la sua voce proviene da un musetto carino e perennemente chiuso, il problema è sempre relativo ai movimenti. A parte ciò, però, Sonority non ha altre complicanze (anche se ne parlerò nuovamente nei prossimi paragrafi) e si regge benissimo senza crash. Anche la difficoltà di gioco è basata per far sì che il giocatore apprenda il più possibile dagli enigmi, non rimanendo mai bloccato troppo a lungo.
Enigmi, forse, troppo facili
Non esiste una vera e propria difficoltà, in quanto Sonority si basa sull’esperienza del giocatore all’interno dell’avventura. Ciò significa che i primi puzzle musicali saranno semplici, per poi diventare sempre più difficili con il passare delle ore. Le meccaniche sono basilari: componi la melodia con le note a tua disposizione. Nel corso della partita troverai dei simboli musicali da usare tramite il tastierino numerico o grazie al controller (e consiglio di usare quest’ultimo, molto più agevole rispetto alla tastiera). Le note musicali andranno inserite all’interno di alcune piattaforme torreggianti.
Una volta attivate, formeranno un collegamento fra loro in grado di risolvere il puzzle e andare avanti. A volte ti servirà per smuovere qualche masso, a volte per rialzare o abbassare una scala e tanti altri meccanismi carini; ogni nota equivale a un’azione e potresti sbagliarne una per vedere come una piattaforma sparisca nel nulla oppure no.
A proposito di questo, ho trovato un altro bug che sinceramente mi ha fatto rimanere a bocca aperta. Non succede sempre, ma a volte esistono questi doppi livelli d’altezza per permettere al giocatore di andare nella parte sottostante e prendere qualche nota in più o la chiave per poter procedere in nuove aree.
Ebbene, è successo di veder scomparire il masso sotto il terreno e di vedere Esther galleggiare nell’aria. Personalmente pensavo di dover andare in qualche zona segreta, quindi ricordo di essere andata su quel punto abbastanza decisa e il fatto di vedere la protagonista a mezz’aria mi aveva lasciata molto perplessa. Poco male, mi è bastato tornare indietro e utilizzare la nota giusta per veder tornare tutto com’era. Il dubbio che gli sviluppatori abbiano usato lo stesso meccanismo per ogni piattaforma, indipendentemente da tutto, è forte.
Una ricompensa musicale è ciò che il giocatore non si aspetta
All’interno di Sonority sono presenti dei forzieri, da aprire ovviamente con le note in possesso della protagonista. Non aspettarti di trovare equipaggiamenti o chissà quale altra ricompensa verso il giocatore; ciò che troverai all’interno dei tesori sono delle piccole pergamene che usciranno fuori dal loro contenitore antico, prendendo quasi vita magicamente, e produrranno continuamente una melodia. Non c’è altro e questo mi ha fatto storcere un po’ il naso. Letteralmente è in linea con il resto del gioco, ma poteva essere l’occasione per dare al giocatore una ricompensa in più.
Magari, quella stessa melodia potrebbe essere presente all’interno dei collezionabili o potrebbe essere sfruttata per una meccanica di gioco più complessa; non sono una sviluppatrice, sono solo una giocatrice con qualche anno di esperienza e mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di diverso dal trovare i forzieri solo per sbloccare un paio di achievement.
Che, letteralmente, sono “Trova tre forzieri” o simili. Nota positiva è il fatto che Sonority è doppiato in inglese, ma è stato tradotto anche in italiano e questo lo rende accessibile a tutti. Per poterci giocare su PC dovrai rispettare i seguenti requisiti minimi:
- Sistema operativo: Windows 10 o superiore;
- Processore: Intel Core i3-6100;
- Memoria: 2000 MB di RAM;
- Scheda video: Nvidia GeForce 540;
- Memoria dedicata: 1000 MB di spazio disponibile.
Ciao Giulia!
Mi dispiace che anche nella versione finale siano rimasti questi difetti, mi aspettavo di più a dirla tutta. Speriamo che possano sistemare magari con qualche patch, è un peccato!
Ciao Maria Grazia!
Sinceramente ci sono rimasta male anche io, a dir la verità, perché il gioco in sé può offrire veramente tanto. Specialmente a livello di esperienza videoludica; purtroppo la situazione è stata questa… confido in qualche patch pure io! Chissà, magari diventerà un vero e proprio capolavoro o magari verrà progettato un nuovo videogioco sulla stessa tematica, ma con meno difettini qua e là :)
sono completamente d’accordo con te, come esperienza è stata molto interessante :)