Sony la conoscerai di certo e se sei aggiornato sulle novità hardware dell’azienda allora sarai anche al corrente del nuovo visore di realtà aumentata rilasciato non da molto tempo: PlayStation VR2. Ma Sony ci tiene al proprio visore? Perché al momento sembrerebbe abbandonato a se stesso.
Sony: il PlayStation VR2 è stato abbandonato dall’azienda?
Digital Foundry, in un recente video pubblicato, si è lasciata andare ad alcune dichiarazioni interessanti che riguardano il nuovo visore Sony rilasciato a febbraio di quest’anno, dove la tesi di fondo è la stessa: Sony ha abbandonato il proprio prodotto, o almeno così sembra. Certo, si tratta di opinioni personali, che però si basano su un fondo di verità che tutti potremo condividere.
Come ben saprai, Sony è generalmente famosa per un marketing mirato e ben sviluppato ai propri prodotti, con trailer che catturano l’utenza e con svariati tentativi di creare hype intorno alle uscite. Basti pensare a tutti le esclusive di cui ti parliamo giornalmente, prima fra tutti Spider-Man 2 che si avvicina sempre di più e che è ormai sulla bocca di tutti da mesi.
Purtroppo però, non si può dire che lo stesso accada anche con i suoi prodotti VR. In fin dei conti, i giochi per PlayStation VR2 conosciuti si possono contare sulle dita di una mano. Magari avrai sentito parlare di un paio di titoli di grosso calibro, come Half-Life: Alyx e Horizon Call of the Mountain, ma la pubblicità sui due giochi è stata comunque inferiore rispetto ai propri corrispettivi per console.
E tutti gli altri titoli invece? Nel corso del tempo alcuni giochi sono stati pubblicati, anche molto apprezzati da chi ha avuto modo di provarli, come il recente Synapse. Eppure il marketing è stato pressoché assente facendo sì che passassero tutti abbastanza inosservati. Anche durante il video si discute di come alcuni titoli molto promettenti finiscono nell’oblio, in quanto non vengono pubblicizzati a dovere.
Un vero peccato perché in realtà anche il duro lavoro di tutti questi sviluppatori merita il riconoscimento del pubblico, ma l’azienda non è di certo d’aiuto. Viene automatico quindi porsi una domanda: Sony crede nel proprio visore?
Certo, il mondo della realtà virtuale non è sicuramente quello più sviluppato al momento, ma gli sbocchi per il futuro ci sono, ovviamente solo se ben sfruttati dalle aziende. Come tutte le nuove tecnologie, anche la fiducia che le aziende pongono sul proprio prodotto influisce molto sul suo successo, perché la pubblicità sui media è il mezzo più potente per attirare le masse.
Probabilmente anche il prezzo abbastanza proibitivo influisce molto sul numero di persone che riescono ad accedere a tale realtà: un “accessorio” che costa tanto quanto la console originale, se non di più, non è purtroppo alla portata di tutti e potrebbe allontanare molta clientela.
Non posso fare a meno di chiedermi se quindi non sia arrivato il momento di dare un aiuto al settore cercando di contenere i costi, per dare al VR la giusta spinta per renderlo parte integrante del nostro futuro. Anche perché ormai le tecnologie avanzate ci sono tutte: non solo Sony lavora al VR (basti pensare al visore Apple di cui ti abbiamo già parlato anche noi), e forse i tempi sono davvero maturi per fare il grande salto!
Probabilmente si tratterebbe di un investimento, così come lo è stato vendere PlayStation 3 in perdita per più di un anno. Il VR è uno strumento che permette di accedere a dei servizi a cui normalmente non potresti accedere, quindi magari puntare sui servizi piuttosto che sullo strumento sarebbe la chiave del successo.
C’è da dire un’ultima cosa su Sony. L’azienda ha sempre avuto idee interessanti, purtroppo però, al primo segno di difficoltà le abbandona. Vogliamo parlare di PlayStation Vita? Se hai seguito il nostro approfondimento sicuramente saprai di come l’azienda ha abbandonato tutto il potenziale di una macchina che oggi è oro colato per moltissimi modder. Soltanto il futuro ci dirà cosa ne sarà del nuovo VR, ma speriamo che l’utenza non venga lasciata a bocca asciutta come in passato.
Si tratta solamente di una questione relativa al pubblicizzare meglio il parco titoli, oppure il problema sta proprio alla base?
A questo punto non ci resta nulla da fare che chiedere anche la tua opinione a riguardo e continuare a osservare la situazione, chissà che qualcosa possa iniziare a cambiare già in un prossimo futuro.