Compulsion Games è a mio parere uno degli studi più interessanti degli ultimi anni, pur non essendo particolarmente prolifico; il loro ultimo lavoro prima di oggi è infatti datato 2018, anno in cui uscì We Happy Few.
A distanza di 7 anni quindi Compulsion Games ci presenta la sua nuova, attesa, creazione: South of Midnight che, senza tanti giri di parole, devo dire è stato una rivelazione molto piacevole quanto inattesa, una piccola chicca da giocare. Ma bando alle parole e passiamo direttamente alla “ciccia” del gioco.
Laggiù nel Bayou
Uno degli elementi principali di South of Midnight, in cui peraltro ritroviamo lo stile di Compulsion, è la miscela tra realtà e fantasia che per certi versi avevamo già visto in We Happy Few, anche se qui il tutto è declinato in maniera differente.
Dall’ucronica Wellington Wells degli anni ’60, passiamo agli Stati Uniti dei nostri giorni e più nello specifico al sud, con la sua geografia inconfondibile e il suo folklore che affonda le radici nella storia stessa del continente americano.
La protagonista, Hazel, è una giovane promettente atleta che abita con la madre nell’immaginaria città di Prospero: la sua vita scorre tranquilla fino a quando un uragano la sconvolgerà letteralmente.
Al termine di una discussione con la madre, prima di mettersi in salvo, Hazel fa un veloce giro del vicinato salvo poi vedere la sua casa crollare nel fiume, e con essa sua madre. Nel tentativo di sfruttare le proprie doti atletiche per raggiungere e salvare la madre, Hazel si rende conto che non tutto è come sembra e che dietro la nostra realtà si nasconde qualcosa, un mondo intangibile e magico.
In pochi minuti Hazel scopre di essere una Tessitrice, stirpe di guardiani deputati a “rammendare” la realtà, riparando spiriti inquieti e legami spezzati. Di fatto, questo trasformerà il viaggio di Hazel alla ricerca della genitrice in un viaggio spirituale, alla scoperta delle proprie radici e del folklore che anima le regioni a sud degli Stati Uniti; incontreremo infatti pesci parlanti, giganteschi coccodrilli ed esseri che incarnano le paure e le speranze della gente del sud o che il destino ha tramutato in creature magiche.
South of Midnight è un titolo in cui si esplorano temi come la perdita, la memoria e la scoperta delle proprie radici, in cui ogni incontro aggiunge un tassello al mondo di gioco, coinvolendo il giocatore.
Gameplay di South of Midnight
Il gameplay è quello tipico di un action-adventure, che mescola esplorazione, combattimenti e sezioni platform. In questo caso, l’esplorazione gioca un ruolo fondamentale: l’ambiente di gioco, che è quasi un altro protagonista, è strutturato in modo da incoraggiare il giocatore a osservare attentamente l’ambiente circostante. Non siamo in presenza di un vero e proprio open world, ma di una serie di aree esplorabili liberamente, ognuna con la propria identità e i propri segreti da trovare per ampliare la lore del gioco (per lo più si tratta di documenti da leggere).

Il sistema di combattimento si basa sull’uso delle abilità da tessitrice di Hazel; a differenza di altri action-adventure più orientati all’uso di armi convenzionali, qui il focus è sulla manipolazione dell’energia e sull’uso creativo dei poteri soprannaturali.
Armata di un fuso e ferri da uncinetto magici Hazel può alternare attacchi fisici, schivate e attacchi magici che, tramite scariche energetiche, possono scagliare lontano i nemici, attrarli o immobilizzarli. L’elemento magico è quello che consente un minimo di progressione nel gameplay: infatti, raccogliendo dei pelucchi presenti in giro, potremo sbloccare e potenziare le abilità a nostra disposizione, per ottenere colpi sempre più potenti.
La magia potrà anche essere utilizzata per creare barriere o modificare lo scenario, così da superare degli ostacoli e raggiungere zone altrimenti irraggiungibili.
I combattimenti sono impegnativi ma mai frustranti, considerato che ogni avversario ha un proprio schema d’attacco, un assalto frontale è sconsigliabile; in modo particolare per avere la meglio sui boss è necessario un approccio tattico e ragionato.

In cambio daremo vita a battaglie spettacolari, da un punto di vista visivo e del gameplay.
Il terzo e ultimo elemento del gameplay è quello platform; le sezioni a piattaforme sono implementate nel gameplay in maniera fluida e richiedono quasi sempre un mix tra salti precisi e un buon tempismo nell’uso delle abilità di Hazel che può creare una sorta di paracadute per planare e atterrare dolcemente oppure lanciarsi tra pali della luce o alberi come uno Spider-Man magico.
In generale il gameplay funziona bene, dando vita ad un’esperienza piacevole e mai frustrante, con un pizzico di progressione che ci supporta nel corso dell’intero gioco che ha una durata di circa una decina d’ore, scelta precisa da parte degli sviluppatori che hanno deciso di ambientare l’intera storia in un’unica giornata, trasferendo al giocatore il senso di urgenza della stessa Hazel.
Segnali di stile: grafica e comparto audio
Uno degli aspetti peculiari di South of Midnight è sicuramente il comparto audiovisivo.
La grafica in modo particolare mi ha colpito per la scelta, abbastanza inconsueta, di richiamare l’animazione stop-motion (specialmente nelle cutscene). Questo fa si che il titolo diventi quasi un omaggio a grandi titoli del passato come James e la pesca gigante o ai lavori di Tim Burton.
Questa scelta comunque conferisce a personaggi e ambienti un aspetto unico, quasi fatto a mano che ben si sposa con un mondo di gioco che appare come un mix riuscito tra sogno e racconto gotico, con una palette che alterna toni caldi e avvolgenti a sfumature più cupe e inquietanti.
Le ambientazioni sono ricche di dettagli e riescono a trasmettere la sensazione di trovarsi in un luogo con una lunga storia alle spalle; le città fantasma, le paludi avvolte nella nebbia o le strade illuminate da lanterne spettrali: ogni area ha una propria atmosfera e un proprio carattere.
Anche il design delle creature è particolarmente ispirato. Ogni nemico e ogni entità sovrannaturale è disegnato in maniera tale da richiamare i racconti popolari, risultando al tempo stesso familiare e inquietante.
Per quanto riguarda il comparto audio, la colonna sonora è un autentico viaggio musicale nel sud degli Stati Uniti con tracce ispirate al blues, al folk e al gospel, creando un sound che si integra perfettamente con l’ambientazione, talvolta richiamando direttamente quanto avviene su schermo, con un effetto ancora più piacevole. Le musiche accompagnano l’azione in modo discreto ma efficace, accentuando i momenti più intensi e aggiungendo profondità alle fasi più riflessive.
Il doppiaggio, in inglese, è un altro punto di forza: Hazel e gli altri personaggi sono interpretati in modo convincente, con voci che riescono a trasmettere emozione e personalità. Infine, gli effetti sonori, che siano i suoni della natura o i rumori delle creature circostanti (sovrannaturali e non), contribuiscono ulteriormente all’immersione nel mondo di gioco.