SpiderHeck è uno di quei titoli che basa tutto il suo fascino su una formula per certi versi unica, che riesce a offrire qualcosa di diverso rispetto al mare di videogiochi indie che vediamo ogni giorno. Il titolo sprizza originalità fin dai primi istanti del trailer, visto che di fatto abbiamo…due ragni che si scontrano con delle spade laser.
Ma SpiderHeck offre anche qualcosina in più rispetto a una misera lotta tra due insetti. Vediamo quindi se vale la pena giocarlo nella nostra recensione.
Tra salti, spade e fucili, in SpiderHeck
SpiderHeck non propone nessun tipo di storia e nessun contesto narrativo, ma si limita a buttare il giocatore nel vivo dell’azione, come vuole la tradizione arcade più pura. Non c’è poi nessuna atmosfera particolare, ma semplicemente si impersona un regno…armato di vari strumenti di morte.
E’ chiaro che il cavallo di battaglia di SpiderHeck è il suo gameplay e, in particolare, la sua natura quasi da party game. Pur non facendo propriamente parte del genere, infatti, il titolo si basa comunque sul gioco cooperativo o competitivo, soprattutto se fatto sul divano. Nonostante ci sia un online, infatti, potersi urlare in faccia quando si riesce a fare quel classico punto extra è una sensazione unica.
Quindi, venendo al sodo, come si gioca a SpiderHeck? Innanzitutto bisogna dividere il titolo in tre modalità distinte e abbastanza diverse tra loro: PvP, PvE e Livelli Infernali. Questi ultimi sono delle sfide che ci vedono impegnati in livelli specifici con un certo numero di nemici da sconfiggere e un solo tentativo per volta. Potremmo per esempio dover affrontare tre ondate di nemici solo con una certa arma.
Il PvP è invece uno scontro fino a quattro giocatori che si svolge nelle varie arene del titolo, in cui vince il giocatore che raggiunge per primo un dato punteggio. In puro stile arena shooter, poi, si inizia senza nessuna arma, con le varie bocche da fuoco che invece vanno raccolte nello scenario.
Il PvE permette nuovamente fino a quattro giocatori di combattere, ma stavolta insieme e contro ondate infinite di nemici, in cui si deve resistere il più possibile. Anche stavolta le armi vanno raccolte nell’arena e, soprattutto, c’è il fuoco amico! In questo caso la partita può durare potenzialmente all’infinito, mentre si perde se tutti i giocatori muoiono contemporaneamente.
Ma pad alla mano, come si controlla il nostro ragnetto? In modo semplice ma efficace: abbiamo infatti la possibilità di impugnare e utilizzare un’arma e di lanciarla. Si aggiungono poi i salti e l’oscillazione tra le ragnatele. Ma andiamo con ordine.
SpiderHeck permette di sfruttare le già citate spade laser, armi da fuoco e bombe, con un funzionamento leggermente diverso. Nel primo caso, possiamo semplicemente impugnare la spada e direzionarla con il pad destro. Quando questa incontra una lama nemica, la para automaticamente e quando invece tocca il corpo nemico, lo uccide sul colpo. Lo stesso principio si applica per il lancio.
Le armi da fuoco possono invece essere direzionate con il pad destro, proprio come nel caso della spada. Per renderle efficaci, però, bisogna chiaramente fare fuoco. Si aggiungono poi delle vere e proprie bombe, che vanno attivate con un tasto e lanciate poco prima che esplodano.
I movimenti del nostro ragnetto sono poi decisamente soddisfacenti. Questo può infatti saltare e arrampicarsi sui muri (anche verticali o addirittura sottosopra), nonché sfruttare la possibilità di lanciare delle ragnatele su una superficie qualsiasi, per poi oscillare in modo simile a un rampino.
Il risultato è un gameplay rapido e fluidissimo, dove i giocatori hanno la possibilità di sfruttare la loro grandissima mobilità per schivare colpi, aggirare nemici e sfruttare le varie armi, anche lanciandole. Questo porta facilmente a momenti assurdi, dove l’abilità individuale si mescola con i colpi di fortuna che si vanno a creare nel caos degli scontri, sia PvP che PvE.
SpiderHeck si dimostra quindi un titolo divertente, perfetto per farsi qualche partita con gli amici, anche grazie alla grande cura posta nella simulazione della fisica dei vari movimenti e dei salti nel vuoto. Un gioco perfetto quindi? Non proprio.
Nonostante sia così ben fatto, infatti, SpiderHeck resta comunque limitato dalla sua grande semplicità che, pur essendo il suo più grande punto di forza, è anche il suo limite più evidente. Siamo infatti davanti a un tiolo immediato e divertente, che però risulta poi inevitabilmente ripetitivo e, in generale, poggiato su una formula che in fondo non offre nulla di troppo esaltante.
Detto in altri termini, SpiderHeck si dimostra perfetto per giocare con gli amici, magari mentre si aspetta una pizza o per partite relativamente brevi, ma risulta ripetitivo se giocato da soli o per lunghe sessioni di gioco, per via della sua grande semplicità di fondo. Se quindi cerchi un party game, acquistalo senza rimorsi, ma tieni conto della sua struttura.
Tra neon ed esplosioni
Il comparto tecnico di SpiderHeck è davvero ottimo. Il gioco presenta infatti sprite e scenari sufficientemente definiti, accompagnati poi da animazioni soddisfacenti e da effetti visivi sempre piacevoli da vedere. Tutto questo viene sicuramente facilitato dal comparto artistico minimalista, che vede un’estetica neon con pochi dettagli e linee luminose evidenti.
Infine, il comparto sonoro si limita a fare il suo dovere, con musiche sempre adatte alle occasioni ed effetti sonori ottimi.