A dirla tutta, anche se molto felice dell’annuncio del nuovo capitolo della serie Star Ocean, ovvero The Divine Force, l’impatto iniziale non era stato dei più rassicuranti. Il gioco sembrava tecnicamente indietro, soprattutto dal punto di vista grafico, tanto da sembrare un titolo degli albori della scorsa generazione. Certo, si era al corrente che il titolo, anche se targato Square Enix, sarebbe stato un prodotto low budget, ma visto il generale apprezzamento che la serie ha riscosso negli anni si sperava in qualcosa di più.
Questa la premessa iniziale, ma poi ho avuto la fortuna di provare con mano Star Ocean: The Divine Force e immergermi nella storia lenta ma coinvolgente che propone, ma soprattutto nel suo sistema di combattimento action dinamico e appagante, e a un’esplorazione mai noiosa ma divertente, grazie ad alcune meccaniche particolari.
Star Ocean: The Divine Force, storia e cast
Partiamo da uno dei punti solitamente più interessanti nei JRPG, ovvero la trama e i personaggi che ne seguono le vicende. La serie di Star Ocean segue sempre un’ambientazione intergalattica, e The Divine Force non fa eccezione. Tuttavia però questa volta gli eventi prendono sin da subito una piega molto particolare. A inizio gioco avremo la possibilità di scegliere fra i due protagonisti, Raymond e Laeticia; il primo è il comandante di una navicella spaziale mercantile, mentre la seconda è la principessa erede al trono del suo regno. Ognuno dei due avrà accesso a diverse sezioni in alcuni punti del gioco e a diverse scene, un po’ come accadeva in Tales of Xillia con Jude e Milla.
L’evento che farà incrociare il destino di questi due personaggi, prende forma quando una nave della confederazione spaziale attacca e distrugge senza un apparente motivo, la nave di Raymond, facendo precipitare lui e alcuni membri del suo equipaggio su un pianeta classificato come “sottosviluppato”. Qui lo sfortunato Ray incontra la principessa Laeticia, e una serie di conseguenze li spingeranno a stringere una particolare alleanza.
Star Ocean: The Divine Force presenta il particolare scenario nel quale, queste due civiltà con livelli tecnologi ben diversi, impareranno a confrontarsi e scoprirsi, a fidarsi gli uni degli altri per riuscire a contrastare quella che dapprima sembrerebbe essere la classica guerra tra un Regno e un Impero in lotta per il dominio di quel pianeta, per poi estendere gli orizzonti su un pericolo ben più grande, che minaccia intere galassie.
Anche a livello di scrittura dei diversi personaggi il lavoro svolto è stato lodevole; pur trovandoci di fronte a qualche archetipo di protagonista già visto, la loro profondità si sviluppa lentamente ma in modo interessante, e sarà curioso vedere i membri di queste due civiltà confrontarsi fra di loro, anche semplicemente nei modi di parlare.
Combattimento e personalizzazione
Anche se le vicende narrate in Star Ocean: The Divine Force riescono a coinvolgere per le circa 4o ore necessarie a completare la storia, il suo punto di forza è sicuramente il sistema di combattimento dinamico e con un buon livello di personalizzazione dei personaggi.
Potremo assegnare tre chain-combo ad ogni personaggio, che si effettuano semplicemente premendo il pulsante relativo. Le chain-combo non sono altro che una serie di tre azioni (nella maggior parte attacchi ma non solo) che potremo concatenare per dare vita a combinazioni devastanti. Ogni azione avrà un costo in AP per essere eseguita, quindi bisognerà creare le proprie combo stando sempre attenti a questo costo.
Oltre agli attacchi, sarà possibile inserire nelle chain-combo abilità di potenziamento, oppure l’uso di alcuni oggetti, dando vita a tantissime combinazioni possibili. Un esempio pratico: potremmo creare per un nostro caster, una combo del tipo potenziamento abilità personale, uso di un oggetto che potenzia le magie, e infine la magia offensiva, ottenendo così un attacco devastante.
Le opzioni di combattimento che il gioco mette a disposizione sono veramente tante, e il vasto albero delle abilità dei vari personaggi, permette di sbloccare altre abilità attive o passive e potenziarne i parametri tramite l’uso degli SP ottenibili in battaglia. Questi SP potranno essere utilizzati anche per potenziare le abilità già acquisite.
D.U.M.A: un drone per combattere ed esplorare
Come se tutte le combinazioni possibili per il combattimento in Star Ocean: The Divine Force non bastassero, nelle prime fasi inziali del gioco faremo la conoscenza di D.U.M.A., un misterioso androide che andrà a potenziare le nostre abilità di combattimento ed esplorative. Difatti, tramite l’utilizzo di questo drone, sarà possibile lanciarsi contro i nemici ignari e iniziare il combattimento sorprendendoli, oppure utilizzarlo per effettuare la superba manovra Blindside, che consiste nel lanciarsi contro i nemici che ci stanno prendendo di mira, per poi spostarsi ad altissima velocità di lato, scomparendo dalla loro visuale e lasciandoli nella critica situazione di Stun Lock, che li renderà immobili e vulnerabili per un breve periodo.
D.U.M.A. inoltre offre a ogni personaggio la possibilità di eseguire un potentissimo attacco speciale, utilizzabile riempiendo la barra del Vatting in combattimento. Sarà possibile switchare fra i quattro personaggi scesi in combattimento in ogni momento, e D.U.M.A. seguirà il nostro personaggio attivo, offrendo tutto il suo supporto. Inoltre avanzando nel gioco sarà possibile potenziare questo drone e ottenere nuove funzioni.
D.U.M.A. servirà anche durante le fasi esplorative, offrendoci la possibilità di effettuare degli scatti in ogni direzione, anche aerei, e di planare, per avere accesso a zone altrimenti inaccessibili, donando al tutto una maggiore verticalità e rendendo anche l’esplorazione dinamica e mai noiosa, nonostante le macro zone esplorabili e un po’ vuote presenti.
Star Ocean: The Divine Force non si nega neanche altri elementi tipici del genere al quale appartiene, come equipaggiamento e accessori, un sistema di crafting da sbloccare e che consigliamo vivamente di sviluppare, in quanto darà accesso a pezzi di equipaggiamento e oggetti molto potenti. Inoltre è presente anche un mini gioco alla stregua del GWENT di The Witcher 3 e simili, nel quale tramite pedine collezionabili, battaglieremo contro altri personaggi in battaglie simili alla dama, con tutte le regole del caso. Aggiunte sempre gradite.
Tecnicamente ci ha creduto poco
Graficamente The Divine Force soffre troppo della sua natura cross-gen, ed è veramente un peccato. Spesso il titolo saprà offrire scenari mozzafiato e davvero evocativi, i quali però vanno a schiantarsi con dei modelli di personaggi e protagonisti meno curati e sezioni con texture a bassa risoluzione. Anche a livello espressivo, le animazioni non aiutano a raggiungere quell’atmosfera necessaria a immedesimarsi ancor di più negli eventi raccontati nel titolo.
Volando a destra e sinistra con D.U.M.A. si rischierà spesso di rimanere incastrati negli oggetti ambientali, come rocce dalla forma strana o altro. Fortunatamente però, dopo qualche attimo di stallo, The Divine Force ci permetterà di muoverci per liberarci da quello stallo, spesso con l’aiuto proprio del drone.
Altra pecca un po’ inspiegabile, è la dimensione dei caratteri su schermo, soprattutto quelli che compongono le scritte nei menù, i quali risultano decisamente più piccoli rispetto la media, risultando a volte un po’ fastidiosa.
The Divine Force riesce a mantenere i 60 fps stabili in modalità performance con quale piccolissimo calo quando ci si trova in ambienti molto grandi e con un gran numero di effetti particellari in campo.
Ottimo il doppiaggio in lingua originale, mentre i sottotitoli sono presenti solo in lingua inglese, con una totale mancanza della localizzazione in lingua italiana.