L’uscita di Star Ocean The Divine Force, settata per il 27 ottobre 2022 (praticamente un mese da oggi) segna l’arrivo sul mercato di un JRPG (Japanese Role-Playing Game) che, personalmente, tendo a definire come appartenente alla New Wave dei Giochi di Ruolo Nipponici.
Ma cosa intendo dire con ciò? Ebbene, prendendo ad esempio le parole del producer di Final Fantasy XVI, Naoki Yoshida, ovvero che “i giocatori moderni non concepiscono la necessità e/o non apprezzano i sistemi di combattimento a turni”, mi risulta difficile non giungere alla conclusione che i futuri titoli (ma, in realtà, anche alcuni di quelli attuali) appartenenti a questa corrente tenderanno sempre di più ad abbandonare alcuni stilemi tipici, oltre ad introdurre sempre più features che stanno spopolando tra i gamers più giovani.
Non siamo qui per discutere se questo sia un bene o un male, i gusti sono personali ed insindacabili ed il mercato reagisce di conseguenza, ma per analizzare, da un punto di vista prettamente personale, l’impatto che questi cambiamenti possono avere all’interno di una saga la quale è stata apprezzata per un gameplay che, a conti fatti, sta subendo un importante cambiamento.
N.B. Tutto quello che seguirà sono le impressioni ed il pensiero puramente personale di un gamer prima ed articolista poi, il quale ha provato la Demo del gioco in questione su console Xbox Sereis X.
Star Ocean The Divine Force: piccola sinossi della Trama…
“Durante una normale missione di trasporto, l’astronave di Raymond Lawrence viene attaccata dalla Federazione pangalattica e si schianta su un pianeta sottosviluppato. Qui incontra la principessa Laeticia, che combatte per proteggere la propria patria da un impero invasore. Insieme, i due partono per un’avventura che scuoterà le fondamenta dell’intero universo”.
Star Ocean The Divine Force: gameplay più action del solito, ma resta la componente tattica
Riprendendo subito in mano il discorso relativo al combattimento con cui abbiamo introdotto il fulcro di quest’articolo, parliamo del mix tra action e tattica offertoci da Star Ocean the Divine Force: La serie non è certo nuova a questo combat-system, già presente dal capitolo The Last Hope presente su console Xbox 360, ma presente alcune caratteristiche leggermente contrastanti.
La presenza e la necessità dei Punti Azione (AP Point) per portare a termine anche un semplice attacco base, dovrebbe rimarcare la componente tattica del titolo ed evitare di far “svaccare” il gameplay del gioco nel button smashing, mascherando questi da barra della stamina numerica.
il problema si presenta nel momento in cui, durante un combattimento in campo aperto, dove sia noi che i nemici ci muoviamo a 360°, targhettandoci a vicenda in tempo reale e schivando i vari attacchi in pieno stile action (esiste il pulsante del dodge, che tiene conto della finestra temporale in cui si utilizza, come funziona per il parry), la fine di questi punti azione interrompe bruscamente la nostra serie di attacchi, facendoci rimanere fermi come uno stoccafisso nel mezzo dello scontro.
Il fatto che poi, ci basteranno pochi secondi a gironzolare tra i nemici per vedere ricaricati tutti i punti azione a nostra disposizione rende la cosa quantomai snervante; perché dovrei rimanere fermo inerme per 5 secondi in mezzo al combattimento che infuria?
Sarebbe bastato impostare l’utilizzo degli AP solo per l’utilizzo di specifiche abilità e/o attacchi speciali: in questo modo, come giocatore, mi sarei visto costretto a tenerli d’occhio per poter sfruttare al meglio i miei attacchi elementali, oppure ad area. Mi sarei potuto trovare in difficoltà se, utilizzando troppo spesso lo stesso attacco finale contro i mob, non avrei avuto action point da utilizzare contro il main boss. E questi sono esempi random!
In breve, per porre effettivamente la domanda su cui basare la futura discussione: “è davvero necessario mascherare i punti azione da barra della stamina e renderli indispensabili per eseguire qualsiasi azione d’attacco all’interno del combattimento?”. E’ davvero questo che serve per rendere il combat-system di Star Ocean the Divine Force “action ma non troppo” e per non allontanarsi dalla parte RPG di questi nuovi titoli che puntano anche sull’azione pura?
Cut-scene con i personaggi co-primari: sequenze interrative con delle scelte da compiere o mera narrazione bonus?
Ricordanci sempre che queste sono considerazioni personali, basate su di una DEMO e non sul gioco completo, le quali vogliono spingere alla discussione e non sono mirate in alcun modo alla denigrazione del lavoro svolto dagli sviluppatori, passiamo a quelle che dovrebbero essere sequenze bonus da sbloccare tramite il sistema di rapporto con i compagni di viaggio.
Da sempre esistente nei titoli RPG (e Star Ocean The Divine Force non fa eccezione), la “barra della socialità” vorrebbe essere un compendio al combattimento nei titoli di questo genere, inserendo la possibilità di approfondire il rapporto con i nostri compagni di viaggio. Tuttavia, se questo si deve ridurre semplicemente al raggiungere un determinato PG, in un determinato luogo, per assistere ad una scena di intermezzo scriptata, sulla quale non abbiamo nessun potere…mi domando il senso di renderla opzionale!
Creare un rapporto con un altro personaggio dovrebbe basarsi sulla sua profondità emotiva in fase di scrittura da parte degli sviluppatori, i quali dovrebbero darci la possibilità di concordare o meno con le sue scelte etiche e morali ed agire verso di lui con comportamenti positivi o negativi. Forzare il tutto con segmenti di storyline opzionali, e dunque evitabili, è un pò come dire al giocatore che deve subirsi della narrazione extra per poter avere una determinata abilità (il più delle volte passiva) più avanti nel gioco.
L’inserimento forzato di tali cut-scene opzionali sembra ormai diventato un must di molte produzioni nipponiche tripla A, quasi come se la loro mancanza delineasse mancanza di contenuto nel prodotto finale. A questo punto la domanda da porsi è: “meglio un sistema di dialoghi e scelte attive (o anche passive, purchè ci sia varietà) per intessere rapporti con i propri compagni, oppure un titolo lineare nella progressione dei rapporti ma senza scene da andarsi a trovare forzatamente?”.
Star Ocean the Divine Force: la grafica non è tutto ma…
…alcune cose si notano tanto! Personalmente è stato automatico paragonare il livello del comparto Grafico di Star Ocean The Divine Force con quello di The Last Hope, titolo che ho adorato su console di 2 generazioni fa!
Ovviamente il titolo gira a 60 frame su Xbox Series X, si può notare la definizione in 1080p (4K se si sceglie l’opzione grafica), una profondità di campo ed una pulizia dei pixels maggiore; ma tutto questo sembra essere il frutto della potenza generata dalla console e non del lavoro degli sviluppatori. Facendo il paragone tra Star Ocean The Divine Force e la Remastered di The Last Hope su console di scorsa generazione, la differenza sembra minima, pur considerando che il titolo di prossima uscita è cross-gen (è dunque girerà anche su Xbox One e PlayStation 4).
Insomma, per concludere, sembra che ci troviamo di fronte ad un mezzo passo in avanti dal punto di vista grafico (fatto solo grazie all’ausilio dei nuovi hardware) e ad un gameplay che cerca di innovare la formula ma senza abbandonare i vecchi stilemi, introducendo, tra le altre cose, meccaniche extra-combattimento in maniera piuttosto forzata.
Cosa c’è da aspettarsi da Star Ocean The Divine Force quindi? Resta sintonizzato con noi di iCrewPlay per scoprirlo e rimanere aggiornato sul mondo videoludico. Personalmente, posso dirti che gli darò una chance, per scoprire se il gioco completo sarà in grado di offrirmi di più di quanto visto in questa DEMO.