Starfield ci porta nello spazio ma non si tratta di una fantascienza convenzionale, infatti il suo stile artistico chiamato da Bethesda “NASA Punk” si propone di creare un mondo credibile, basato su una tecnologia spaziale che non è troppo lontana da quella che conosciamo oggi, invece di inventare dispositivi e astronavi che non hanno alcun fondamento scientifico. Vi ricordiamo che Starfield prende come riferimento la tecnologia attuale e la estende in un contesto futuristico, immaginando come potrebbe evolvere e cambiare nel tempo.
Starfield: gli scienziati amano il gioco
L’approccio realista di Bethesda ha colpito favorevolmente l’Agenzia spaziale europea (ESA), la quale ha lodato l’estetica del gioco per la sua capacità di trasmettere una sensazione di realismo al pubblico. L’ESA ha elogiato questa caratteristica dato che differenzia il titolo da altre opere fantascientifiche come Star Trek, il quale fa sembrare la tecnologia spaziale fredda e asettica mentre Starfield mostra un mondo più sporco, usato ma molto più umano.
L’ESA infine ha fatto riferimento alla missione Rosetta, una delle più importanti e lunghe missioni spaziali della storia, sottolineando come anche molte delle apparecchiature usate in questa missione sembrino datate, tuttavia queste sono affidabili e funzionali proprio come le tecnologie viste nel titolo Xbox.
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