Lo spazio sconfinato
Starsector è un gioco open-world per giocatore singolo basato sul combattimento, sull’esplorazione e sull’economia, il tutto accompagnato da meccaniche da vero e proprio gioco di ruolo. Prima di iniziare l’avventura, abbiamo affrontato i tre tutorial proposti dagli sviluppatori: il primo insegna le basi del combattimento, il secondo fornisce al giocatore alcune nozioni riguardanti le tecniche di guerra più avanzate, mentre il terzo insegna le basi per il controllo della propria astronave. Fin dalle prime battute, abbiamo capito che Starsector è un titolo per nulla semplice, nel quale ogni mossa va ben calcolata e nessun dettaglio va lasciato al caso, soprattutto per quello che riguarda le battaglie. I tutorial sono brevi ed esaustivi, e toccano tutti i punti necessari al giocatore per affrontare al meglio la gestione delle varie situazioni.
Terminata la sessione di apprendimento, è ora di gettarsi a capofitto nella propria avventura spaziale. Dopo aver scelto tra la moltitudine di Avatar disponibili, e dato un nome al nostro personaggio, possiamo scegliere alcune delle caratteristiche del settore spaziale in cui sarà ambientata la storia: possiamo scegliere tra settori più giovani, caratterizzati dalla presenza di un maggior numero di stelle, una maggiore quantità di risorse accumulabili, ma con un minor numero di pianeti abitabili, oppure settori più “anziani”, caratterizzati cioè dalla minor presenza di risorse ma che presentano un gran numero di pianeti abitabili. Esiste anche l’opzione “mista”, che permette di vivere un’esperienza di gioco più equilibrata.
Infine, è possibile scegliere la dimensione della galassia e se giocare in modalità normale o in modalità Iron Mode. Quest’ultima, impedisce al giocatore di abbandonare la partita senza salvare, rendendo di fatto impossibile l’uscita dal gioco improvvisa per evitare il salvataggio di qualche eventuale errore o imprevisto. Una volta scelte le opzioni che più aggradano il giocatore, ad esso viene chiesto di decidere la più recente occupazione del proprio alter-ego. Le scelte possibili sono diverse: Cacciatore di taglie, Estrattore, Mercenario ed Esploratore. Questa scelta influisce sul numero di navi spaziali che compongono la flotta iniziale e sulle risorse disponibili in partenza. Esistono opzioni che garantiscono un inizio più agevolato e rapido, mentre altre che risultano più difficili da interpretare. Va detto, però, che questa scelta influisce in maniera coerente sullo stile di gioco che il giocatore pensa sia più adatto a lui.
Una volta catapultato all’interno della galassia nella quale l’avventura si svolge, il giocatore può assegnare tre punti a quattro categorie diverse: Combattimento, Tecnologia, Leadership e Industria. Dopodiché, si può ammirare finalmente il mondo di gioco da cui il giocatore è circondato. La galassia è popolata, viva, piena di elementi con i quali interagire. Si incontrano altre flotte spaziale, che possono essere neutrali od ostili, possono ignorarci o intercettarci, per commerciare, segnalarci di essere entrati nel loro territorio o ancora attaccarci per conquistare le nostra astronavi e le nostre risorse. Si può entrare in enormi sciami di meteoriti, per cercare risorse. Facendo questo, possono capitare vari imprevisti, come la perdita di membri dell’equipaggio, oppure può filare tutto liscio.
Quando si incontrano dei nuovi pianeti, essi possono essere disabitati oppure già colonizzati. Nel primo caso, il giocatore può decidere di creare una base e stabilire una propria colonia sull’ancora immacolato corpo celeste, oppure può semplicemente ignorarlo o raccogliere risorse utili al proprio viaggio. Nel caso il pianeta sia invece già stato colonizzato, si può scendere dalla propria astronave per commerciare o trovare nuove missioni da cui ricavare denaro e risorse. Tutti questi elementi obbligano il giocatore a prendere decisioni oculate, senza lasciare nulla al caso, in quanto una mossa sbagliata potrebbe significare una grave perdita per la propria flotta, la quale può essere composta da vari tipi di navi spaziali: si va da incrociatori, utili a difendere le navi più deboli ed a intercettare le avanguardie nemiche, alle corazzate, astronavi armate fino ai denti ma molto lente, a navi mercantili, completamente inutili in battaglia ma adatte al commercio.
La galassia è composta da una miriade di settori diversi, i quali sono tutti visitabili. Per spostarsi da un settore all’altro, il giocatore può ricorrere al salto nell’iperspazio, effettuabile tramite apposite postazioni. Una volta all’interno dello spazio più profondo, la mappa varia completamente, e ci si trova a vagare nella sconfinata galassia. Anche qui, ci si trova circondati da molte astronavi che hanno atteggiamenti diversi, e si può incappare perfino in fastidiose ciurme di pirati, che seguono il giocatore per tutta la mappa per riuscire ad impadronirsi delle sue risorse.
Ben presto, il giocatore si accorge che il combattimento è fondamentale in Starsector. E si nota anche dalla cura che gli sviluppatori hanno dedicato alla creazione di questa componente. Ogni nave ha diversa resistenza ai danni, diversa velocità di movimento e diverse armi a disposizione. Il giocatore, controlla personalmente solo una delle proprie astronavi, mentre le altre saranno guidate da esso solamente tramite degli ordini impartiti grazie ai comandi presenti a schermo. Bisogna prestare molta attenzione alle tattiche messe in atto, perché anche una flotta con meno potenza bellica può risultare fatale se affrontata inadeguatamente. Sono molti gli elementi che vanno tenuti in considerazione durante le battaglie. Usare per troppo tempo le armi provoca il surriscaldamento, così come il ricevere troppi colpi con lo scudo attivo. Tutti questi fattori vanno considerati costantemente, pena una sicura sconfitta.
Tecnicamente, Starsector si presenta ben realizzato, e raramente scende sotto i 60 fps. Lo stile è semplice, e la grafica non è eccelsa, ma alcuni elementi, come per esempio le astronavi, presentano un buon livello di dettaglio. Anche il sonoro svolge alla perfezione il proprio compito, accompagnando in maniera appropriata l’avventura.