Siamo giunti in quel periodo dell’anno in cui si inizia a percepire l’arrivo di un possibile State of Play, atteso nei prossimi giorni grazie ai recenti leak che indicano febbraio come una delle finestre più probabili per l’evento. Oltre a speculare su ciò che potremmo vedere in questa presentazione, l’occasione ci offre anche l’opportunità di analizzare la situazione attuale di Sony.
Tra licenziamenti, cancellazioni di titoli e un rallentamento nella produzione, l’azienda sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata in particolare dalla revisione della sua strategia sui live service, un settore che ha registrato importanti fallimenti e continua a mostrare ripercussioni. Questo scenario ha alimentato i dubbi presenti sin dall’inizio di questa generazione PlayStation, dubbi che, a distanza di oltre quattro anni, trovano sempre più conferme. Vediamo quindi di analizzare il contesto attuale di Sony e cosa possiamo aspettarci dal prossimo State of Play.
Una situazione problematica in Casa PlayStation
Se guardiamo all’epoca di PlayStation 4, Sony è riuscita a consolidare un vero e proprio monopolio, imponendosi con titoli che hanno lasciato un segno profondo nel cuore dei giocatori, supportati da una strategia di marketing vincente. Tuttavia, la situazione attuale è ben diversa. Nonostante PlayStation 5 sia sul mercato da oltre quattro anni, la console non ha ancora definito un’identità chiara, sia in termini di esclusive che di stabilità generale. I recenti cambiamenti strutturali e strategici, in particolare il ridimensionamento dei progetti live service, delineano un quadro di grande difficoltà.
Il fallimento di titoli come Concord e la cancellazione di diversi progetti, tra cui quelli di Bluepoint Games e Sony Bend, evidenziano il fallimento di una strategia che avrebbe dovuto rappresentare il futuro dell’azienda. L’unico vero successo, Helldivers 2, non era neanche tra i progetti di punta e, con il tempo, la sua gestione si è rivelata problematica. Sony è stata quindi costretta a correre ai ripari con una serie di decisioni drastiche, che hanno portato alla cancellazione di progetti, al ridimensionamento di studi e a riorganizzazioni interne, come nel caso di Bungie, che avrebbe dovuto guidare PlayStation nel settore dei live service ma che ora si trova in una situazione caotica.
Tutto ciò ha rallentato il processo produttivo dei PlayStation Studios, alimentando la sensazione diffusa che Sony sia in ritardo rispetto alle aspettative. Certo, negli ultimi anni abbiamo visto l’uscita di titoli di rilievo come Returnal,Demon’s Souls God of War: Ragnarok e Marvel’s Spider-Man 2, ma la loro pubblicazione diluita nel tempo ha contribuito a una percezione di vuoto e stagnazione. Con il 2025 alle porte, Sony ha dichiarato che questo dovrà essere l’anno del rilancio, un’occasione per mostrare il futuro di PlayStation 5 e finalmente dare una direzione chiara a questa generazione, che appare ancora magmatica e incerta.
State of Play – Cosa possiamo aspettarci ?
Gli State of Play sono ormai diventati il principale strumento di comunicazione di Sony, alternando presentazioni più contenute, dedicate a titoli di terze parti o singoli giochi, a eventi più corposi con annunci di grande impatto. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a presentazioni particolarmente ricche di contenuti, come quella che ha svelato Ghost of Yotei, sequel di Ghost of Tsushima, o i DLC gratuiti di Astro Bot. Un esempio significativo è stato lo State of Play dello scorso febbraio, che ha mostrato per la prima volta il trailer esteso di Death Stranding 2: On the Beach, suscitando enorme aspettativa.
Questo nuovo evento sarà quindi cruciale non solo per scoprire cosa ci riserverà PlayStation 5 nel 2025, ma anche per offrire una prospettiva più ampia sul futuro della console. Da troppo tempo manca quella sensazione di meraviglia e di sogno che aveva caratterizzato le generazioni precedenti. Se dovessimo fare delle previsioni realistiche, questo State of Play potrebbe seguire il formato degli ultimi eventi, senza aspettarci troppi annunci clamorosi o un evento della portata di un PlayStation Showcase.
Tuttavia, potrebbe offrire approfondimenti su titoli già noti, come Death Stranding 2: On the Beach, atteso per il 2025 e pronto a mostrarsi con un nuovo trailer e, forse, una data di uscita ufficiale. Un altro candidato forte è Ghost of Yotei, il cui gameplay potrebbe finalmente essere svelato. Più incerto è invece il destino di Marathon, considerando la riorganizzazione interna di Bungie, mentre il live service Fairgame$ di Haven Studio potrebbe essere ancora in una fase di sviluppo troppo prematura per essere presentato.
Tra i possibili annunci, si vocifera da tempo di un titolo standalone dedicato a Venom, sulla scia di Marvel’s Spider-Man: Miles Morales, confermato dai leak di Insomniac Games. Anche il multiplayer standalone di Horizon sembra avere ottime potenzialità, data la natura dell’universo di gioco. Più dubbia è invece la presenza di Marvel’s Wolverine: sebbene potrebbe essere mostrato con un teaser, è più probabile che venga riservato per un evento futuro. Inoltre, la sua data di uscita, inizialmente prevista per il 2025, potrebbe essere stata posticipata al 2026.
Annunci meno probabili e Remastered
Tra i titoli meno probabili in assoluto troviamo Intergalactic: The Prophet Heretic di Naughty Dog e il prossimo progetto di Santa Monica Studio. Un remaster o remake di Bloodborne continua a essere un sogno per molti fan, ma nonostante le voci insistenti e le recenti mosse di Sony sul supporto PC, il suo annuncio rimane incerto.
Visto che Sony ci ha abituato in questa generazione, soprattutto, a diverse riedizioni rimasterizzate, tra le possibili remaster che potrebbero essere annunciate c’è sicuramente quella di Days Gone. Si era già vociferato di una sua versione rimasterizzata: nonostante l’accoglienza iniziale tiepida, il titolo è molto amato dalla community, tanto da desiderare un sequel. Tuttavia, dopo i vari licenziamenti e considerando che Sony non vede in Days Gone un’IP dal grande appeal, è difficile, se non impossibile, che ciò accada. Si parla anche di una possibile collection remasterizzata dei vecchi God of War ambientati in Grecia, sebbene gli ultimi rumor indichino un progetto inedito sempre legato alla mitologia greca, che potrebbe essere annunciato al prossimo evento.
Sul fronte PlayStation VR2, la situazione appare desolante: Sony ha quasi completamente abbandonato la periferica, e aspettarsi grandi sorprese sembra improbabile. Tuttavia, con l’apertura al supporto su PC, potrebbero arrivare conversioni di titoli di terze parti in questo possibile State of Play. Ci aspettiamo anche qualche progetto indie o di minore entità, magari una novità o il ritorno di annunci passati in questo State of Play. (Spero sempre nel ritorno di Little Devil Inside, ma ne dubito.)
E le terze parti?
Per quanto riguarda le produzioni di terze parti, possiamo aspettarci la classica vetrina Sony, con il supporto di publisher storici che hanno “salvato” PlayStation in questa generazione povera di esclusive. Attraverso esclusive temporali o campagne di marketing mirate, Sony ha cercato di colmare le lacune nelle uscite e i ritardi dei suoi studi interni.
Monster Hunter Wilds, in uscita il 21 febbraio, sarà quasi sicuramente presente, così come Metal Gear Solid 3: Delta Snake Eater, che potrebbe finalmente ricevere una data ufficiale (visto anche il recente leak apparso sul PlayStation Store). Potrebbero esserci anche novità dal mercato asiatico, come Phantom Blade Zero, che ha impressionato nei recenti trailer, o nuove sorprese da team emergenti cinesi e coreani, considerando il crescente interesse di Sony per questi mercati (ad esempio, il progetto China Hero Project).
Tra i grandi nomi, un’ipotesi audace ma plausibile riguarda Resident Evil 9: i tempi di sviluppo potrebbero essere maturi per un annuncio, con una possibile uscita nel 2026. Resident Evil Village è uscito quasi quattro anni fa, quindi i tempi coincidono, anche se si tratta di una speculazione complessa. Ci sono voci su problemi nello sviluppo del nono capitolo, e nel 2026 Capcom ha già in programma il ritorno di Onimusha, ma non sarebbe del tutto irrealistico aspettarsi una presentazione.
Di certo non vedremo Pragmata, considerando che del progetto non si hanno notizie da quasi cinque anni, precisamente dalla prima grande conferenza di presentazione di PlayStation 5. Sicuramente ci sarà qualche altro titolo di rilievo da parte di editori terzi, ma non aspettiamoci GTA 6,seppur la sua uscita sia indicata per l’autunno di quest’anno, Rockstar gestisce i suoi annunci in modo indipendente, senza appoggiarsi a showcase di publisher esterni.
Questo State of Play dovrà fornire molte conferme per il 2025 e, si spera, qualche sguardo al futuro di PlayStation, per riportare quella magia e quell’entusiasmo che sembrano essersi affievoliti negli ultimi anni. Più che mai, Sony ha bisogno di ridare ai giocatori la voglia di sognare, non solo per il 2025, ma anche oltre.