Stay Cool, Kobaiashi San! A River City Ransom Story pesa 384.5 MB. Va da se che quello di Arc System Works si presenta più come un “giochino” piuttosto che un gioco come siamo abituati ad immaginarcelo. Provato su una console come Play Station 4 difficilmente si troverà coerenza in un titolo del genere su una home console come quella Sony. Diciamo pure che questo 2D a scorrimento beat’em up sembra uscire direttamente dall’universo Nintendo e sono chiaramente percepibili tali influenze. Quello che per stile grafico sembra in tutto e per tutto un gioco mancato per il memorabile Game Boy Advance strizza ovviamente l’occhio a tutti i fan della serie che si ricorderanno River City Ransom su NES, lasciando però disorientati tutti gli altri giocatori che fanno parte dell’altra più considerevole fetta di utenza.
Neanche il tempo di arrivare al menù che il gioco ci introduce la trama dell’universo che ci accingiamo ad interpretare attraverso un testo a scorrimento stile quello dei titoli Pokémon, dove ogni 3 righe dovremo premere il tasto per svelare le successive 3 e così via. Il tutto è accompagnato da una squillante quanto fastidiosa voce narrante giapponese che vi accompagnerà per tutta l’esperienza quando navigherete tra i menù di gioco. La trama di per sé è tutt’altro che complicata, direi anche troppo semplice e artificiosa: Kobaiashi, il protagonista, viene avvertito da Mizoguchi, proveniente dal futuro, dell’imminente minaccia causata dall’arrivo di una tanto potente quanto malvagia organizzazione (direttamente dal futuro anch’essa) sulle strade di River City. Viene avvertito anche un sospettoso e guardingo Kunio e tutti e 3 decidono di partire per ripulire le strade della città.
Una piacevole sorpresa: il multiplayer locale
Prima di cominciare a giocare però scopriamo con piacere che è possibile affrontare quest’avventura in modalità 2 giocatori locali. In un settore come quello videoludico moderno dove il reparto multiplayer è al 99% delle volte inteso come online, è stato un bellissimo tuffo nel passato trovare uno dei pochi giochi controcorrente che ti permette di affrontarlo in coppia con un tuo amico seduto sul tuo stesso divano e non collegato via etere a km di distanza. Una volta selezionata la modalità con cui vogliamo giocare dovremo inserire il nome del nostro personaggio e il tipo di relazione che ci lega con Kobaiashi scegliendo una tra “amicizia” o “amanti”. Dopo di che dovremo scegliere i 3 oggetti che ci legano a lui sui 20 messi a disposizione. Quest’ultima non è una scelta banale in quanto a seconda di ciò che avremo deciso cambieranno i relativi finali sbloccabili e influenzeranno in maniera generale tutto il resto dell’avventura.
Ho detto finali sbloccabili, proprio così. Un inattaccabile punto di forza di Stay Cool Kobaiashi San sono i 20 finali alternativi (positivi e negativi) che potremo ottenere a seconda degli oggetti che scegliamo, troviamo ed usiamo. Altri elementi che influenzeranno l’ending ottenuto sono il tempo che impieghiamo, l’ordine con cui abbiamo sconfitto i boss e le volte in cui il nostro Kobaiashi sarà esausto a causa dei colpi nemici. Tirando le somme, una così cospicua quantità di epiloghi va a compensare una longevità che difficilmente supererà l’ora e mezza di gioco.
Ok i finali alternativi, la voce narrante giapponese e la possibilità di giocare in 2… ma il gioco com’è? Bè, come detto prima il gioco è un classico 2D a scorrimento dove dovremo farci largo tra orde di nemici ripetitivi e tutti uguali a suon di cazzotti e calci rotanti. I personaggi giocabili sono 3 ma ne potremo avere su schermo al massimo 2 con possibilità di “evocarne” un terzo temporanemanete. Il personaggio principale è ovviamente Kobaiashi e come tale non dovremo permettere che i suoi HP scendano a zero. Abbiamo la possibilità di “comandare” anche gli altri 2 avatar (Mizoguchi e Kunio) lasciando il nostro protagonista nelle mani della CPU, cosa fra l’altro decisamente sconsigliata in quanto il titolo non offre una sufficiente logica di gestione di Kobaiashi il quale tenderà a finire gli HP in pochissimo tempo facendoci ricominciare dall’ultimo check point (in alcune occasioni ho visto Kobaiashi precipitare giù da un burrone dopo pochi secondi che veniva controllato dall I.A.). Inoltre per usare gli oggetti e le cure del nostro inventario, dovremo sempre avere a schermo la coppia Kobaiashi – Mizoguchi tendendo ad escludere quello che invece risulta essere sin dall’inizio il personaggio più forte dei 3, Kunio. Il gameplay passa dalla ripetitività nella sua normalità di essere, a diventare addirittura frustrante nei punti in cui vi bloccherete e dovrete rifare la medesima cosa più volte. Passerete tutta l’esperienza di gioco a spammare il tasto di attacco combinandolo difficilmente e casualmente con un salto o con una freccia direzionale per attivare una poco soddisfacente combo offensiva. Infatti l’unico tasto di attacco non è “solo” questo: se premuto al momento giusto può anche schermarvi dall’offensiva nemica attraverso una sorta di parry. Stessa cosa per il tasto del salto, che se premuto al momento giusto può farvi balzare in avanti verso un avversario in volo dandovi la possibilità di continuare la vostra combo di attacchi. Nonostante questi tentativi di introdurre una specie di “profondità” delle meccaniche, il gameplay risulta definitivamente piatto. Infine ogni personaggio ha la sua abilità speciale capace di creare più danno del solito.
E’ prevista anche una sorta di potenziamento attraverso power up suddivisi in livelli che andranno a sbloccare numerosi HP in più ma che hanno da offrire ben poco a livello di mosse aggiuntive. Sembra infatti che tutti e 3 i pg dispongano già sin dall’inizio della stragrande maggioranza di abilità ottenibili (poche a dire il vero).
Il comparto audio non è davvero niente di che e per tutti quelli che non conoscono il giapponese, la martellante voce narrante che vi spiegherà OGNI funzione del menù su cui disgraziatamente passerete sopra risulterà deleteria ai fini dell’esperienza di gioco. Unica nota positiva di una soundtrack che definirei “di contorno”, è qualche riff che ricorda il capolavoro musicale della OST curata da Micheal Giacchino in Donald in Maui Mallard, memorabile gioco SNES.