Stealth Blade è un titolo che sembra ricalcare l’estetica di Shadow Fight, proponendo al giocatore uno stile particolarissimo, dove la parte puramente “giocata” del livello è presentata tramite semplici sagome, mentre i fondali rappresentano ambienti più o meno dettagliati. A un primo impatto, quindi, il titolo può sembrare decisamente interessante, ma riuscirà a mantenere questo feeling anche pad alla mano? Scopriamolo nella nostra recensione!
Storia?
Stealth Blade non ha una vera e propria narrazione, ma si limita a proporre un semplice pretesto narrativo: impersonerai uno stereotipico ninja a cui è stato rapito il figlio. Il protagonista cercherà quindi di salvarlo, livello dopo livello. Il gioco non si sbilancia più di tanto su nessun tipo di caratterizzazione o di approfondimento, ma lascia queste poche informazioni a una breve sinossi iniziale.
Di fatto, nulla in Stealth Blade è originale o riconoscibile. Il protagonista resta nella stereotipica immagine del ninja-samurai, le ambientazioni presentano solo elementi vagamente orientaleggianti e in generale non si apprende nulla sul mondo di gioco o sulle motivazioni dei nemici.
Ma Stealth Blade punta sul gameplay!
Stealth Blade è un platform 2D a scorrimento orizzontale con una marcata componente action. Il titolo è diviso in livelli dalla durata molto ridotta e caratterizzati da un level design mai troppo elaborato. Molto semplicemente, si inizia dal lato sinistro dello schermo e si avanza verso destra, evitando ostacoli di ogni tipo e sconfiggendo nemici mai troppo coriacei. Ogni livello viene solitamente completato in meno di un minuto e difficilmente presenta ostacoli degni di questo nome.
Il nostro protagonista, di fatto, vanta abilità fin troppo efficaci. Tanto per cominciare è possibile effettuare un lunghissimo doppio salto, che permette di evitare facilmente praticamente ogni ostacolo presente in-game. A questo si aggiunge il lancio di shuriken, che viaggiano in linea retta, e uno scatto in avanti che danneggia tutto ciò che tocca nella sua traiettoria. Infine, è possibile trasformarsi in un tronco d’albero per un approccio furtivo…che però si dimostra inutile vista la totale assenza di meccaniche stealth.
Le abilità del protagonista, infatti, non vengono bilanciate in alcun modo e sembrano semplicemente idee generiche lanciate in un titolo. Gli shuriken non hanno munizioni o cooldown e di fatto possono essere spammati distruggendo tutto ciò che incontrano. Lo scatto, nonostante abbia un cooldown, è fin troppo efficace, soprattutto se combinato con un salto davvero troppo lungo e versatile.
Dal canto loro, i nemici si riducono a sagome che seguono semplici pattern, come camminare alternativamente a sinistra e a destra, senza mostrare comportamenti che possano mettere in difficoltà il giocatore: non inseguono, non bloccano, non combattono davvero. Semplicemente, uccidono al tocco. Di fatto, in Stealth Blade, tutto oneshotta il protagonista, dalle trappole al tocco mortale dei nemici.
Questo, però, non basta a non rendere il titolo decisamente facile. Il salto lunghissimo permette di evitare tutto e lo spam di shuriken permette di distruggere ogni ostacolo. E’ addirittura possibile correre in avanti evitando ogni contatto, concludendo così uno dei tanti livelli che dimostrano un level design piatto e poco interessante. Nonostante il gioco permetta di acquistare abilità da tre diversi alberi, infatti, questo non risulta utile o significativo, proprio per via della difficoltà già tarata verso il basso.
Siamo quindi davanti a un loop di gameplay blando e ripetitivo, che si riduce a un avanzamento da sinistra verso destra, spammando salti e shuriken, fino alla conclusione dei vari livelli. A queste basi, peraltro, Stealth Blade non aggiunge nulla di significativo che possa in qualche modo innalzare o rendere varia l’esperienza di gioco. Il feeling generale resta infatti quello di un titolo pensato per dispositivi mobile, senza neanche troppe considerazioni riguardanti il bilanciamento o la progressione generale dell’esperienza.
In altre parole, Stealth Blade è un videogioco che si limita a “fare i compiti a casa”, proponendo al giocatore un semplice platform arricchito da qualche meccanica action che però non sembra inserita in una struttura di gioco che possa valorizzarla. Siamo quindi davanti a un titolo adatto solo a chi cerca un passatempo rilassato senza troppe pretese ma, anche in questo caso, perché non andare su Rayman: Origins/Legends o Unruly Heroes?
Tecnicamente in ombra
Il comparto tecnico di Stealth Blade si mantiene decisamente blando. Il titolo presenta infatti sprite poco dettagliati e animati in modo abbastanza macchinoso. Lo stesso dicasi per i fondali, che spesso danno la sensazione di essere semplici sfondi messi dietro il livello, piuttosto che veri e propri “paesaggi”. Allo stesso modo, non vediamo effetti di luce che possano dare lustro ad attacchi, morti o azioni particolari.
Il comparto artistico, invece, resta sempre sul generico. Il mondo di gioco è stereotipicamente orientale, senza nessuna forma di originalità che possa renderlo riconoscibile in qualche modo. Persino lo stile “in ombra” che caratterizza la produzione non viene mai valorizzato con scorci significativi, anche per via di un level design sempre banale e poco ispirato.
Spiccano poi in negativo gli elementi presi di peso da un’interfaccia mobile, come il tasto di pausa visibile o le abilità raggruppate in basso a destra. Una dimostrazione di come, purtroppo, Stealth Blade non abbia ricevuto un trattamento troppo accorto in questa sua versione PC.
Infine, il comparto sonoro si mantiene a sua volta generico e privo di mordente, limitandosi a fare il suo lavoro.