Lo store di Valve ormai può essere considerato come un vero e proprio colosso del mercato digitale inerente al mondo PC. Proprio qualche tempo fa ti avevamo riportato un’interessante curiosità relativa al valore dell’account più costoso del noto store. Oggi invece vogliamo informati di nuovi provvedimenti che Valve ha deciso di prendere per combattere alcune manovre poco lecite degli utenti.
Steam sta limitando il cambio di regione
Non è di certo un grosso segreto per gli utenti che bazzicano su Steam che cambiare regione a volte può tradursi in un enorme risparmio. Come ben sappiamo, ogni Stato ha proprie leggi e proprie regole di mercato e ovviamente Valve deve adattarsi a queste leggi.
Molti utenti attraverso servizi di VPN, erano soliti dichiarare di risiedere in una regione diversa da quella di reale appartenenza in modo tale da accedere allo store dedicato della determinata regione e usufruire di prezzi magari più bassi per i propri acquisti digitali.
Valve oggi ha deciso di dire basta a questa pratica, perciò i furbetti ora avranno vita dura. L’azienda, come ha comunicato tramite Twitter, ha ora imposto un limite per il cambio di regione di una volta ogni 3 mesi. Inoltre, se questo non dovesse bastare, come ulteriore scacco matto, gli acquisti da ora possono essere effettuati solo utilizzando un metodo di pagamento specifico dal paese in cui è registrato il proprio account.
In a further crack down on people buying games in cheaper regions, Valve added a limit on how often you can change your Steam account's country.
Country may not be updated more than once every 3 months. Purchases can be completed using a payment method from your current region.
— SteamDB (@SteamDB) June 23, 2021
Forse ti starai chiedendo perché Valve abbia voluto prendere questi provvedimenti, dopotutto l’azienda sarebbe più incentivata ad agevolare gli acquisti visto che ci guadagna. La risposta in realtà è molto semplice:
La manovra è stata lanciata dopo che Valve è stata multata per la modica cifra di 1.624.000 euro dalla Commissione europea a gennaio di quest’anno per il blocco geografico delle chiavi di gioco.
Una cosa è certa, la musica ora è destinata a cambiare!