Il mercato dei giochi PC ha da sempre avuto un genere di riferimento molto preciso, ovvero gli strategici. Poco importa se si parli di strategia in tempo reale oppure a turni, visto che il filone ha generato capolavori indiscussi come StarCraft e X-Com. Il periodo d’oro è oramai passato (negli anni ’90 era praticamente un must) ma resiste ancora uno zoccolo duro che ha portato alla pubblicazione di un nuovo franchise di cui oggi proponiamo la recensione. Parliamo ovviamente di Steel Division 2, sequel del primo capitolo che mette sul piatto una rappresentazione fedele di alcuni momenti storici della Seconda Guerra Mondiale. Prodotto da Eugen Systems, il titolo è disponibile dal 20 giugno 2019 su Steam e include, oltre ad una modalità in single player, anche un comparto multigiocatore, oramai inevitabile per riuscire ad offrire una longevità maggiore a qualsiasi prodotto.
La guerra non cambia mai…
Partiamo dalla trama: Steel Division 2 mette sul piatto un’offerta decisamente ricca. La campagna principale è incentrata sullo scontro tra nazisti e comunisti, tra Germania e la vecchia URSS. Una ricostruzione storica, decisamente accurata, che ci permette di scegliere quale esercito impersonare e quali obiettivi perseguire. Il tutto è ambientato durante l’Operazione Bagration che segnò l’inizio dell’offensiva sferrata all’Armata Rossa nel 1994, un anno prima della conclusione del violento conflitto.
Strategia pura
È possibile scegliere un particolare momento dell’intera operazione, con missioni che variano di difficoltà, visibile nei menù grazie al conto dei mirini: più ce ne sono, più l’obiettivo sarà difficile da raggiungere. Gli scenari di guerra hanno un ottimo bilanciamento, scongiurando così il rischio di doversi buttare subito nella mischia e affrontare i momenti più ardui senza prima essersi fatti le ossa.
Questo particolare in Steel Division 2 è il più importante. Il gioco infatti è stato lanciato sul mercato privo di un qualsiasi tutorial. All’avvio non è presente nessuna missione introduttiva, nessuna spiegazione della UI, si viene subito catapultati in uno dei tanti scontri e qui emerge il primo grande difetto del gioco. Pur essendo un sequel di Steel Division: Operation Normandy, questo nuovo capitolo taglia fuori dal mercato tutti coloro che non hanno giocato il primo atto della saga creata da Eugene Systems, rendendo l’intera esperienza di gioco decisamente frustrante.
Se infatti le opzioni a schermo sono abbastanza chiare, così come gli ordini da dare in partita alle truppe nella difesa di un particolare obiettivo o nel dare supporto a una determinata unità, la profondità di gioco è decisamente alta. Le prime partite si trasformano dunque in un vero e proprio bagno di sangue, dove la sconfitta è praticamente assicurata salvo svarioni dell’intelligenza artificiale che non concederà nessun tipo di sconto, neanche al livello di difficoltà più basso.
Non appare chiara neanche la mappa di gioco, il che lascia il giocatore praticamente disorientato: è difficile orientarsi tra obiettivi persi, le truppe lanciate dal nemico e gli attacchi ricevuti, lasciando gli uomini praticamente privi di indicazioni corrette si faranno uccidere senza alcuna pietà. Occorrono ore ed ore prima di poter apprendere al meglio il funzionamento del gameplay e si tratta di un gioco in cui è necessaria la pazienza, dato l’apprendimento lento, con una curva di difficoltà in crescendo che lascia poco spazio al caso: bisogna migliorare, altrimenti non sarà possibile vincere neanche una partita.
Dal canto suo, padroneggiare le proprie armate in Steel Division 2 è decisamente semplice. Si sceglie che punti difendere, quali attaccare e quali supportare. A questo punto sulla mappa si lanciano le truppe, con attacchi che vanno via terra oppure via aerea, sfruttando le proprie risorse. L’obiettivo della missione potrà essere variabile: difendere un colonnello che rischia l’uccisione, conquistare un obiettivo e così via. Sotto questo aspetto il gioco di Eugene Systems non si discosta molto da uno strategico in tempo reale, con una divisione in turni difficile da padroneggiare all’inizio, ma che poi si rivela essere abbastanza intuitiva. Le battaglie sono divise in varie fasi ed è possibile anche regolare la velocità delle stesse, ricordandosi che più si avanzerà velocemente, meno sarà possibile rimediare ai propri errori: sotto questo aspetto dunque sarebbe meglio iniziare con calma, senza esagerare, per poter studiare al meglio le varie strategie da utilizzare. L’RTS si dimostra decisamente completo, con tante opzioni da sfruttare a vantaggio del giocatore e diversi metodi per arrivare fino in fondo, attuando strategie sempre differenti.
Meritano, ovviamente, una menzione d’onore la possibilità di inserire delle mod e il multiplayer. Per quanto riguarda la creazione di contenuti al momento è ancora presto per sbilanciarsi: i creator staranno sicuramente lavorando a qualche interessante aggiunta (magari proprio un possibile tutorial), ma il comparto multigiocatore di Steel Division 2 è qualcosa che va analizzato a pieno. Eugene Systems non si è limitata ad aggiungere una modalità che permettesse solamente il gioco online, tutt’altro. Vi è la possibilità di affrontare l’intera campagna di gioco in co-op e sfidare sul terreno di battaglia altri giocatori divisi in team da 10 l’uno, sicuramente si tratta di un fiore all’occhiello dell’intera offerta, che espande drasticamente il gioco.
Il comparto tecnico
Non resta dunque che parlare del comparto tecnico di Steel Division 2, che resta sicuramente uno dei suoi punti di forza insieme al gameplay ricco di modalità e la varietà proposta nelle sue missioni. Il dettaglio grafico è decisamente ben curato, con una visuale dall’alto che mostra man mano che ci si avvicina e ci si sposta i dettagli della mappa: dagli alberi agli effetti particellari, fino alle truppe impegnate negli scontri, graficamente il gioco di Eugene Systems si difende davvero bene per essere una produzione di nicchia. Anche gli effetti sonori e le musiche sono ben realizzate e l’intero pacchetto permette di calarsi ancora di più nelle atmosfere delle varie missioni.
Steel Division 2 resta una scelta perfetta per tutti coloro che sono alla ricerca di un RTS davvero complesso, profondo e in grado di regalare grandi soddisfazioni. La difficoltà di padroneggiamento, condita dall’assenza di un qualsiasi tutorial, restano però degli ostacoli insormontabili e che impediscono a qualsiasi neofita di scendere in campo, salvo ovviamente impiegare buona parte del suo tempo nell’apprendimento, considerando l’elevato numero di defeat in arrivo.