Skybox Labs, studio già conosciuto per aver collaborato con Microsoft ad Halo e Minecraft, ci regala Stela, un platform game immerso in un mondo misterioso dove risolvere intelligenti puzzle ci porterà ad avanzare nel cammino della nostra protagonista.
Il gioco
Stela comincia con la nostra protagonista di bianco vestita che si risveglia in una caverna, e senza spiegazioni dovrà uscire da qui provando i vari tasti del controller e vedendo cosa succede. Già da una veloce occhiata alle impostazioni si può scoprire che le azioni da compiere sono due: saltare con il tasto A ed aggrapparsi con il tasto X, oltre ovviamente a muoversi con lo stick analogico. Per tutta la durata del gioco dovremo scoprire da soli quali sono le azioni da compiere, non troveremo mai un suggerimento né un dialogo ad aiutarci. Diciamo che il senso di solitudine si fa percepire, eccome!
Nella nostra avventura avremo modo di incontrare diversi scenari (ad esempio un’ambientazione boschiva, un’altra nella neve, oppure tra le rovine di un’antica civiltà) che sono ben realizzati ma non eccezionali, ed anche diverse creature che abitano questo strano mondo in rovina, dai coleotteri giganti, alle ombre umanoidi, fino a delle creature stile “Tremors” che balzeranno fuori dalla neve sentendoci camminare sopra ad essa. I nemici non andranno quasi mai affrontati, ma dovremo trovare il modo di evitarli o distrarli, ovviamente usufruendo del mondo di gioco come nostro alleato, inserendo così una componente stealth nel titolo.
Essendo un puzzle-platformer, ovviamente Stela non manca di enigmi da risolvere per progredire nel gioco. I puzzle sono abbastanza intelligenti ma mai troppo complicati, e nel finale la sfida si farà un po’ più agguerrita ma per poco tempo; i fattori fondamentali la maggior parte delle volte saranno il tempismo e la precisione nell’impartire i comandi, se non si vuole rischiare di morire più e più volte a causa di un semplice salto effettuato un millisecondo troppo tardi o troppo presto, ma fortunatamente i checkpoint sono molto frequenti quindi la frustrazione viene ammorbidita parecchio.
La durata complessiva del gioco è abbastanza breve, si attesta intorno alle 4 ore, 5 se ce la vogliamo prendere con comodo, e forse sarebbe stato bello farlo durare un po’ di più e magari raccontare qualcosa riguardo al mondo decadente che ci circonda e alla nostra protagonista, di cui invece non sappiamo nulla. Nel complesso, comunque, il gioco è ben realizzato e ottimo da giocare per passare qualche momento di svago, ma niente di più profondo.
Comparto tecnico
Il level design è curato, appropriato per lo stile grafico del gioco, ma niente che ci faccia dire “WOW!”; gli ambienti sono abbastanza vari ma purtroppo non sono tanti data la breve durata del gioco. L’atmosfera di solitudine è ben resa, accompagnata da una colonna sonora in perfetta sintonia con ciò che succede sullo schermo che spesso ci farà percepire la tensione e qualche volta anche sobbalzare sulla sedia (o dovunque saremo seduti). I puzzle e le strategie per affrontare i diversi nemici sono ben congegnati, e sulle prime ci terranno impegnati, ma nulla che faccia gridare al miracolo e dopo aver fatto un po’ di esperienza capiremo facilmente come affrontare le varie sfide proposte.
I controlli sono reattivi ma bisogna fare molta attenzione perché, qualche volta, non saranno precisissimi per quanto riguarda i salti e quindi si potrà fallire nell’intento di aggrapparsi ad una sporgenza o nel raggiungere la piattaforma successiva.
Complessivamente il gioco è ben realizzato tecnicamente, anche se sicuramente si sarebbe potuto osare di più sia dal punto di vista grafico che del level design, che poche volte entusiasma fino in fondo.
In conclusione
Stela è un titolo piacevole da giocare, perfetto se vogliamo anche solo fare una piccola sessione durante la pausa pranzo, ma dà la sensazione di essere un gioco che poteva offrire molto di più. Ricorda titoli come il famosissimo Limbo ed Inside, ma non riesce a farci immergere allo stesso modo nel gioco e non troviamo nemmeno lo stesso grado di sfida in termini di enigmi da risolvere, quindi dà l’idea di essere semplicemente un gioco carino che rimanda a titoli più fortunati.
I punti a proprio vantaggio sono sicuramente il non dare nessun suggerimento al giocatore, in modo da spingerci a capire come affrontare le varie sfide, la presenza di molti checkpoint che in un titolo del genere sicuramente non guasta, e la colonna sonora immersiva che ci trasporta all’interno dell’atmosfera di gioco e dà quel qualcosa in più per tenere in piedi il titolo. Rimaniamo dell’idea che comunque ci si sarebbe potuti spingere oltre per creare un gioco più coinvolgente, che non riesce a spiccare per personalità e rimane sempre un po’ all’ombra dei titoli che hanno fatto la storia dei platform game.