Correva il lontano 1967 quando un ingegnere tedesco e un tecnico elettronico americano commercializzano ciò che viene ritenuta nella storia del gaming la prima console del mondo. Si tratta di un antenato del più noto Pong, bianco e nero, sistema audio a due toni, tempi di caricamento dell’ordine dei 4-5 minuti e solo tre schermate differenti.
Il primo controller era un modello molto simile a quelli tenuti in mano dal nostro canuto amico, Ralph Baer, il papà o meglio il nonno delle nostre console. Il sistema di comandi era semplicissimo per i primi giochi; su o giù, avanti o indietro. Dal punto di vista grafico abbiamo una ampia scelta tra bianco e nero o nero e bianco.
Per poter vedere qualcosa di simile ai pad che teniamo in mano deve passare ancora molta acqua sotto i ponti. Con il progredire della tecnologia i videogame iniziano ad avere una grafica a pixel più soddisfacente, dettagli e colori e aumentano così anche le possibilità di movimento. Compaiono titoli familiari quasi a tutti, come l’iconico Pac Man, Space Invaders, Tetris. La diffusione delle console è lenta, poca pubblicità e poche informazioni da e per i consumatori.
Il fenomeno Playstation
Bisognerà aspettare il 1994 per riconoscere un pad moderno. Per le feste natalizie infatti Sony presenta un prodotto che cambierà il mondo dei videogame per sempre; l’universo videoludico conosce finalmente la Playstation.
Parliamo di un hardware innovativo, i giochi sono su CD-ROM, vengono aggiunte le porte per le schede di memoria dove archiviare i progressi dei vari titoli. Il pad arriva a 14 tasti, 4 frecce direzionali, 4 pulsanti, 2 tasti funzionali e 4 tasti dorsali che migliorano l’ esperienza di gioco, grazie ad un elevato numero di combinazioni e la possibilità di far compiere azioni differenti ai vari personaggi o veicoli. La console sbanca vendendo in dieci anni circa 100 milioni di unità, rendendo così il suo pad l’icona del gaming.
Passano pochi anni e il pad si evolve nel modello successivo a 18 tasti, il Dual Analog Controller, un pad che durerà poco a favore del migliorato e ben più noto DualShock. Le differenze tra il pad originale e quello con le levette analogiche non sono molte; la principale è soprattutto per i titoli fps.
Su PC è già possibile usare la combo mouse-tastiera per muoversi e guardarsi intorno agilmente, proprio lo scopo delle levette che danno una sensibilità e un controllo migliore della visuale e del movimento, oltre ai vantaggi in giochi di corsa o simulazione.
In alcune versioni nipponiche il Dual Analog aveva anche un rudimentale sistema di vibrazione a motore singolo, ma le vendite non andarono benissimo vista la scarsa compatibilità di una delle due componenti aggiuntive.
Cosa che non accade invece per i DualShock, che sorgono trionfanti sulle ceneri del ritirato predecessore; il sistema di vibrazioni ha diverse intensità garantite da due motorini posti nelle impugnature. Una causa legale mossa dalla Immersion contro Sony per il brevetto del sistema Dualshock fa staccare alla casa giapponese un assegno da 150 milioni di dollari, concludendo questa tecnologia con il Dualshock 2 realizzato per la Playstation 2.
La sesta era del gaming e i moderni gamepad
In contemporanea allo sviluppo di Playstation 2, nascono GameCube dalla casa Nintendo e Xbox dai cantieri Microsoft. I dipendenti di Bill Gates creano un pad con un sistema di vibrazione simile a quello usato in Giappone dalla Sony e aggiungono uno slot per memorie esterne al pad. Un modello alternativo, definito scherzosamente dai fan “the Duke” vince il premio Guinness World Record Gamer’s Edition nel 2008 come gamepad più grosso della storia.
In casa Nintendo, la GameCube sforna invece un controller dalla forma particolare, dotato di vibrazione, doppio analogico, freccia direzionale, 4 tasti e 4 pulsanti dorsali. La forma e i colori estremamente originali rispetto ai concorrenti rendono questo pad uno dei più particolari di sempre, dotato di una discreta ergonomia.
Tutti i pad di questa generazione inoltre, hanno dei programmi che riconoscono l’ intensità della pressione usata premendo uno dei tasti, comunicando al software un differente significato in base alla decisione.
L’alba dei gamepad moderni
Nel 2004 gli scenari cambiano; diverse console spariscono dalla scena, facendo restare sul ring principale Xbox 360 e Playstation 3, ruolo di margine per Nintendo che sforna Nintendo DS, una piccola console portatile. Sorvoliamo sulle innovazioni del momento, che possono essere dispositivi di motion capture come il Kinect della Microsoft, Playstation Move o la Wii un paio di anni dopo.
I pad oramai sono come quelli dei nostri giorni. I fastidiosissimi cavi da 2 metri spariscono dalla stanza, in favore di più comodi e avanzati trasmettitori wireless che mandano il segnale dalla console al pad, senza appunto ingombranti cavi sul pavimento.
La tecnologia ormai fa passi da gigante, meno di 10 anni fa nella maggior parte dei giochi non esisteva nemmeno il salto, ora possiamo compiere azioni sempre più complesse e realistiche. Il mondo del gaming, preso molto alla leggera agli albori, ora è un business da milioni; basti pensare al 2004, Halo 2 ha venduto 2.400.000 copie, per un guadagno di 125 milioni di dollari, il tutto in 24 ore dall’ uscita.
Il gaming ormai è una realtà solida e affermata in tutto il mondo, i circuiti di e-sport, iniziati negli anni ’80 nelle sale giochi, esplodono dieci anni dopo grazie al boom dei PC. La competizione si fa sempre più agguerrita tra i gamer, necessitando di hardware sempre più specifico e professionale.
Mouse e tastiere hanno un discorso a se, evolvendosi e migliorandosi continuamente grazie alle costanti migliorie. I pad sono sempre più performanti, hanno caratteristiche sempre più avanzate e nasce un vero e proprio mercato intorno ai controller. Fino al 2000 eravamo abituati a qualche customizzazione a livello di tasti, scocche, al più qualche mascherina adesiva o coperture per le levette.
I controller diventano di lusso
Negli anni a seguire, nutrite da sport elettronici sempre più visibili e competitivi sorgono aziende mitologiche come Scuf, Nacon, Razer, tanto per citare le più note. Il loro lavoro è semplice; smontare i controller, capirli, disegnarli e potenziarli.
Alcune aziende puntano su modelli di customizzazione avanzata, consentendo di scegliere ogni dettaglio del proprio pad, dal colore della scocca al materiale dei tasti con materiali codificati e consentiti nella maggior parte degli e-sport. Insieme alle modifiche estetiche, di maggior impatto sono le modifiche tecniche che vengono messe in campo.
Tasti o leve aggiuntive compaiono nei punti ciechi sotto l’ alloggio delle batterie, configurabili con programmi o tramite collegamento al PC. Puoi modificare la tensione degli stick, combinazioni di tasti in un singolo tocco, modificare la corsa dei grilletti per gameplay più aggressivi, aiutando in tutto i movimenti dei gamer. Scoppiato il business, una delle case che meglio si è approcciata a questo universo di tuning dei pad è la Microsoft che lancia il suo esclusivo Xbox One Elite Controller di recente giunto nella sua fase serie 2 che aumenta ancora le possibilità di personalizzazione.
Sono in vendita kit che permettono una ulteriore customizzazione e personalizzazione del pad Elite, sia dal punto di vista tecnico, che dal mero lato estetico; tasti colorati, levette analogiche di diversa altezza con top concavo o convesso, ricambi per la meccanica degli analogici, skin per la scocca, set di batterie a litio ricaricabili da sostituirsi alle batterie stilo. L’ offerta sul mercato è veramente ampia, puoi trovare veramente uno stile adatto a te!
Si tratta comunque di controller di lusso, che costano almeno 3 volte un normale pad, rimanendo un mercato meno importante ma comunque decisivo, soprattutto per quanto riguarda il mondo del gaming competitivo. Gli avanzamenti nella programmazione e nella tecnologia però portano anche risvolti oltemodo positivo. I controller Microsoft, in dotazione alla XboxOne, ricevono feedback (non come il pad obeso della prima Xbox) molto positivi dall’ utenza per ergonomia, configurazione, componenti, venendo apprezzati anche da utenti di altre piattaforme.
La Playstation per l’ uscita della PS4 aggiunge delle vere sciccherie al pad. Un led illumina il dorso del pad, cambiando tonalità in base all’ azione in gioco, giroscopi e accellerometri vengono affiancati ai motori del Dualshock 4 conferendo dinamismo al gioco. Possiamo notare anche un altoparlante integrato nel pad, non troppo funzionale o apprezzato, e un touch pad nella parte frontale, usato in diversi frangenti da menù o da gioco.
Il pad, strumento universale di comando
Tecnologia avanzata, software complessi che interagiscono col movimento delle tue mani, ecco cosa sono i pad dell’ era moderna. Modelli evoluti da una scatola che era composta da due fili in croce ora sono dei gioielli di tecnologia, usati anche in ambiti professionali. in differenti occasioni, pad come quello Xbox One vengono usati per pilotare macchinari avanzati come i ROV Trident (Remotely Operated Vehicle), robot impiegati in operazioni sottomarine, droni aerei, macchinari pesanti. Nella foto a fianco puoi vedere uno dei risultati ottenuti.
Potenti ed iperconnessi, ricorrenti nella nostra quotidianità, anche gli smartphone si affacciano al mondo del gaming, ma hanno un enorme limite. Nonostante siano dotati di hardware di tutto rispetto per giochi con interessanti qualità, come per esempio la versione mobile di PUBG, qualunque movimento deve essere fatto scorrendo le dita sullo schermo. Per sopperire alla mancanza di un interfaccia di comando diverse aziende hanno sviluppato dei gamepad da integrare o collegare al telefono, rendendo così anche i nostri telefoni delle piccole console, con tanto di levetta analogica e grilletti.
Insomma, quello che teniamo tra le mani è uno strumento formidabile sotto diversi punti di vista, sia che utilizzi un pad standard, sia che ti diletti con un pad custom. Trattalo bene, rispettalo e poi lancialo contro il muro quando il tuo avversario fa lag-switch!