Le Storie dal Mondo di Warcraft non sono affatto finite!
Bentornati nella rubrica che vi racconta le storie di World of Warcraft e che, per quanto possibile, cerca di essere una soluzione pratica per tutti i dubbi riguardo a questo enorme universo fantasy. Abbiamo trattato tutte le razze principali e giocabili del gioco (recuperatele se non lo avete fatto, mi raccomando!) attraverso la “voce” di un vecchio nano un po’ brillo, ma dalla memoria fenomenale. Beh ovviamente le storie non sono affatto finite, anzi! Inauguriamo assieme le nuove Storie di Campioni, ovvero una specie di sotto-rubrica, dove parleremo degli esponenti storici più importanti di WoW, partendo dal più selvaggio di tutti: Rexxar.
Non è orco, non è ogre…
Sul florido pianeta Draenor coesistevano principalmente due razze principali, ovvero i potenti ogre e i numerosi orchi. Queste due parti erano molto diverse, ma allo stesso tempo condividevano similitudini da non sottovalutare. Gli ogre possedevano corpi più forti e di stazza più imponente dei secondi, oltre a doti magiche molto più importanti, e tendevano a coesistere in pochi, larghi gruppi, tra cui il loro impero principale. Gli orchi, d’altro canto, erano molto più numerosi e combattivi, ma divisi in tante tribù con idee totalmente differenti le une dalle altre. Entrambe condividevano fisici potenti, acume non troppo spiccato e un aspetto fin troppo simile, per essere così diversi.
Tra queste due razze troviamo i Mok’nathal, una razza pacifica di cacciatori mezzi orchi, mezzi ogre. Ancora è un mistero la loro origine: potrebbero essere il frutto dell’unione di un orco e un ogre o semplicemente il punto di incontro evolutivo tra le due razze, ma niente è certo. L’unica cosa veramente certa è che i Mok’nathal condividono sangue e sembianze di entrambe le due razze. Fisicamente più alti e possenti degli orchi, dalla pelle arancio/giallastra e una connessione alla natura innata.
Proprio in questo clan vediamo la nascita di Rexxar, un giovane cacciatore. Il suo clan era ripudiato sia dagli orchi che dagli ogre, così viveva in isolamento lontano da entrambi, con una cultura tutta loro dedita alla caccia ed alla pace. Gli orchi si stavano unendo sotto un unico stendardo chiamato Orda e Rexxar vide un’opportunità in tutto ciò: le risorse del suo clan erano scarse e l’Orda avrebbe potuto aiutarli se si fossero uniti a loro, senza sapere però le vere intenzioni di Gul’dan e Manonera (ricordate i vecchi articoli?).
Rexxar incontrò così Manonera, che convinse a non distruggere i Mok’nathal e farli unire alla causa. La scelta non fu però accolta dal capo dei Mok’nathal e padre di Rexxar, Leoroxx, che rifiutò di unire le forze all’Orda. Rexxar così venne bandito dal suo popolo e si unì all’Orda, senza sapere che essa aveva sterminato i draenei presenti a Shattrath e aperto un portale con l’aiuto della Legione Infuocata, insieme al suo fidato lupo Haratha. Insieme all’Orda il duo prese parte alle prime due guerre e Rexxar capì che gli orchi guidati da Manonera non erano altro che dei bruti assetati di sangue, così si stufò di battaglie inutili e guidato dal suo disgusto e dalla perdita del suo amico animale Haratha, ucciso proprio da dei guerrieri dell’Orda, Rexxar si unì alla ribellione di Grommash Malogrido, capoclan dei Cantaguerra, ed insieme si ritirarono in una zona libera dall’Alleanza.
Insoddisfazione e libertà
Rexxar era bloccato su Azeroth ormai, dopo la distruzione di entrambi i Portali Oscuri dell’Orda, assieme ai Cantaguerra. Le cose sembravano andare al meglio, prima che egli notasse che anche Grommash era talmente accecato dall’odio contro l’Alleanza da non pensare ad altro che alla battaglia. Decise così di andarsene definitivamente, disgustato da questa continua ricerca di un nemico e di un pretesto per togliere la vita ad un’altra persona, e si avventurò per Azeroth, con la promessa di non fidarsi più delle bestie che dei suoi simili.
Sopravvivere nella natura non era assolutamente un problema per Rexxar, che si trovava probabilmente più a suo agio in ambienti selvaggi che in una taverna. Nel suo viaggio fece finalmente un incontro piacevole dopo tanto tempo: divenne amico con un orso selvaggio che egli chiamò Misha. Questo incontro potrebbe sembrare quasi ridicolo visto dall’esterno, dato che stiamo parlando di un orso come tanti ne affrontiamo nei giochi senza problemi. Bisogna però capire che Rexxar è in grado di comunicare alla perfezione con gli animali e di formare con loro un legame tanto forte da rendere entrambi più forti. Il duo rimane uno dei più temuti e Misha è ancora viva e vegeta in gioco, in grado di sostenere da sola combattimenti che molti guerrieri non riuscirebbero nemmeno ad immaginare.
I due arrivarono a Barrens, nel continente di Kalimdor, dove Rexxar incontrò Mogrin, un orco attaccato da un gruppo di verrospini, esseri umanoidi simili ad un incrocio tra un maiale ed un porcospino. Il Mok’nathal cercò di aiutarlo, ma venne ucciso prima che potesse arrivare a tiro, così Mogrin chiese a Rexxar di consegnare un messagio a Thrall, il capoguerra. Ormai da tempo lontano dalle faccende dell’Orda, Rexxar non sapeva chi fosse questo Thrall, ma decise di adempiere all’ultimo desiderio del guerriero.
Campione dell’Orda
Rexxar e Misha incontrarono quindi Thrall ad un avamposto in crescita. Egli aveva rinominato quella zona brulla in Durotar e lo invitò calorosamente nel nuovo avamposto. Il mezz’orco sembrava aver messo da parte la sua diffidenza nei confronti degli orchi di fronte al nuovo Capoguerra, che a differenza dei suoi predecessori sembrava più calmo e benevolo. I suoi primi propositi non erano riguardo a battaglie o all’odio, ma alla costruzione di una città tutta loro e all’aiuto dei bisognosi nelle vicinanze, così Rexxar, quasi involontariamente, iniziò ad assistere alle richieste di Thrall e di chiunque avesse bisogno di una mano. Qui conobbe anche un combattente che veniva da molto lontano, dalle sembianze orsine: Chen Triplomalto, il pandaren Mastro Birraio che girava il mondo.
Il nuovo gruppo di quattro esponenti principali, Thrall, Rexxar (e Misha), Chen e Vol’jin riuscì a conquistare quella zona di mondo e a costruire una vera e propria casa, che verrà chiamata Orgrimmar. Rexxar aveva ritrovato un nuovo spirito, grazie alla nuova Orda di Thrall e si unì di nuovo, senza mai più abbandonarla, e tutt’ora è uno dei Campioni dell’Orda più potenti. Insieme a Misha, Rexxar è stato fondamentale in numerose operazioni dell’Orda e quando non ne prende parte ne approfitta per sorvegliare gli avamposti più selvaggi.
Nel corso del tempo Rexxar ha creato un vero e proprio gruppo di guerrieri animali, tutti fedeli compagni e non semplici strumenti, anche se Misha rimane il più fedele e forte. Oltre a questo, egli riuscì a tornare alla sua terra natale e a rincontrare suo padre Leoroxx, che convinse ad unirsi alla nuova Orda. Tutt’ora il clan dei Mok’nathal serve la fazione e sorveglia le zone dell’ormai distrutta Draenor.
La storia di Rexxar è giunta alla fine, almeno per ora. Il cacciatore più famoso di sempre ha “rotto il ghiaccio”, aprendo le nuove Storie di Campioni. Che ne dite, avete imparato qualcosa di nuovo? Fatemi sapere con un commento e vi aspetto di nuovo qui su iCrewPlay!
Alla prossima!