Sviluppato da Space Colony Studios e pubblicato da Astrolabe Games in sinergia con Meridiem Games, Stories from Sol: The Gun-Dog è una visual novel in 2D dal potente effetto nostalgico e con un gameplay ibrido che richiama la struttura delle avventure grafiche di un tempo. Noi siamo andati nello spazio diventando membri effettivi della Gun-Dog su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a una nuova ed emozionante avventura?
Stories from Sol: The Gun-Dog il primo capitolo di una promettente antologia
Stories from Sol: The Gun-Dog è una visual novel dai temi fantascientifici (ci sono i robottoni alla Gundam) ma è soprattutto il primo capitolo di un ambizioso progetto antologico dal retrogusto fortemente retrò. Basta, infatti, pochi secondi per sentirsi letteralmente trasportati indietro nel tempo grazie a un sapiente mix di musiche e stile grafico che coinvolgono con efficacia, condendo una storia che saprà sorprendervi nella sua modesta durata (meno di dieci ore circa).
Procedendo con ordine, la storia di Stories from Sol: The Gun-Dog è ambientata nel futuro e ci fa esordire nei panni del protagonista a quello che sarà un incidente che, suo malgrado, lo segnerà per sempre. Tanto per cambiare, siamo in guerra ed è una guerra che viene combattuta con pesanti mezzi spaziali tra cui dei particolari mecha. Ecco, noi siamo un pilota nonché membro di un plotone che si sta preparando all’assalto.
C’è però un problema… la nostra unità non si separa dal gancio. I nostri compagni vanno in battaglia senza di noi e vengono letteralmente disintegrati, uno per uno, dalle forze nemiche. Gli ultimi strazianti momenti in radio solo i nostri ricordi finali prima di un salto temporale. Neanche a dirlo, grazie a quell’incidente, siamo gli unici sopravvissuti e, la storia, ci ha promosso come una sorta di eroe. Colui che è sopravvissuto al massacro.
Non sorprende quindi la nostra “promozione” a ufficiale di sicurezza oltre che l’assegnazione in un nuovo equipaggio su un nuovo mezzo: la nave pattuglia gioviana Gun-Dog. Tale nave è in missione di ricognizione ma, come potrai prevedere, non tutto va come dovrebbe. A colpire però di Stories from Sol: The Gun-Dog non è tanto la macro narrazione, abbastanza in linea col genere in cui va a insinuarsi, ma le relazioni con i membri dell’equipaggio.
Questi sono la vera anima di Stories from Sol: The Gun-Dog e, salvo alcuni a cui viene relegato meno tempo e spazio, riescono a conquistare la scena e a incuriosire l’utente. Altro elemento che ci ha molto colpiti di Stories from Sol: The Gun-Dog è la scelta di evitare troppe lungaggini e, complice un gameplay che andremo ad approfondire a breve, di dare la scelta all’utente stesso di approfondire eventuali elementi ambientali e/o di lore.
Questo da un lato potrebbe minare la longevità complessiva ma dall’altro rende l’intera esperienza più interattive e personale, scegliendo quasi autonomamente quanto tempo spendere in informazioni ambientali e quanto invece col concreto avanzamento delle relazioni interpersonali e della trama stessa. Il tutto, complessivamente, per una storia che ci ha colpito positivamente dandoci anche buone speranze per i futuri capitoli.
Una visual novel ma anche un’avventura grafica
Stories from Sol: The Gun-Dog è tanto visual novel quanto avventura grafica in un ibrido ben ritmato e che, al netto di meccaniche abbastanza vecchio stile e un po’ legnose, fatte puramente di opzioni da selezionare e deselezionare, ci ha piacevolmente colpito. In quanto visual novel, dovrai leggere copiose quantità di testo potendo salvare in quasi ogni occasione e ritrovandoti a far scelte e ad approfondire eventuali opzioni.
Purtroppo, non abbiamo trovato alcun tipo di cronologia, elemento tanto caro nelle visual novel e che agevola non poco nel riprendere il filo narrativo. Una mancanza che si sente soprattutto in caso di lunghe pause tra una sessione di gioco e un’altra. Sul versante dell’avventura grafica, invece, tornano le opzioni di interazioni tanto care agli amanti di Monkey Island e non solo.
Muovi, guarda, usa, parla e oggetti. Queste sono le opzioni fisse sul nostro menù che vanno selezionate e deselezionate a seconda del nostro volere e che ci permettono di interagire con uno o più elementi (accuratamente evidenziabili su schermo). Inutile dire che “oggetto” riguarda l’inventario di gioco e la possibilità di selezionare uno in nostro possesso per poi usarlo su uno degli elementi (o personaggi) presenti in quel momento sullo schermo di gioco.
Muoversi in Stories from Sol: The Gun-Dog è quindi tutto un clicca e riclicca di opzioni, navigando tra schermate, scegliendo con chi parlare e di cosa e cercando uno dei modi possibili per far progredire le vicende. Un sistema che funziona soprattutto per i nostalgici e per i cultori delle avventure grafiche in 2D ma che potrebbe risultare un po’ macchinoso per chi è neofita di questo mondo o per chi s’aspetta una visual novel più classica e quindi passiva.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Stories from Sol: The Gun-Dog è una chicca e offre diverse tipologie di “grafica” che, a conti fatti, sono una sorta di filtro. Si passa da quello completo e “colorato” ad altri monocramitici e decisamente più old school. Il tutto con pochi clicchi e in tempi molto ridotti. Sembra una piccolezza ma il gioco in alcuni casi si trasforma proprio esteticamente con risultati sempre appaganti.
Il sonoro è in linea nel voler rievocare i bei tempi andati, con sonorità nostalgiche ma anche coerenti col mondo della fantascienza. Il tutto perfettamente bilanciato in modo da non risultare ridondante o fastidioso. Il vero tallone d’Achille del titolo, purtroppo, è la mancanza dei sottotitoli in lingua italiana, uno scoglio non da poco considerando la mole di testo prevista e un linguaggio “fantascientifico” non molto accessibile a chi non è pratico dell’inglese.