Stories: The Path of Destinies, titolo sviluppato da Spearhead Games, unisce ad uno stile narrativo a scelte multiple, un gameplay hack ‘n slash frenetico con meccaniche RPG. Un’unione molto bizzarra, ma che, a parer mio, porta una ventata di freschezza ed originalità all’interno del panorama videoludico.
La trama
In realtà, descrivere la trama del gioco è impossibile poichè dato il sistema a scelte multiple, saremo noi a creare la nostra personalissima storia. In ogni fiaba che si rispetti, però, c’è sempre un “C’era una volta…” e Stories: The Path of Destinies non è da meno: il nostro protagonista, Reynaldo, dopo un pesante trauma subito che vedrete nelle prime battute di gioco, decide di schierarsi dalla parte dei ribelli, e quindi, contro la fazione dell’imperatore, un malvagio ranocchio che sembra aver perso il senno. Durante il nostro percorso, facciamo la conoscenza di un coniglio di nome Peter che tiene stretto fra le sue braccia un libro: iniziamo ad inseguirlo in lungo e in largo ma, purtroppo, a causa della sua incoscienza, questo viene polverizzato dai nemici. Così, raggiungendo le ceneri del povero malcapitato, riusciamo ad impossessarci del libro, scoprendo il suo incantesimo.
Il videogioco
Stories: Path of Destinies si presenta sin da subito sia intuitivo sia originale. Intuitivo perchè i comandi e le meccaniche del combattimento e degli enigmi ambientali sono molto semplici; originale perchè, tramite questo libro magico, siamo noi a scrivere la nostra storia. Le nostre avventure sono narrate da un narratore onniscente, che presta le voci a tutti i personaggi del videogioco. Sarà lui a guidarci nelle nostre scelte, a volte, mettendo in discussione la nostra morale che, in alcune situazioni, viene meno per perseguire l’unico obiettivo di sconfiggere gli scagnozzi e l’impero del cattivissimo ranocchio. Ogni azione, ogni singola cosa, viene commentata da questo simpatico narratore e vi riporto alcuni esempi: se attacchiamo a vuoto con la nostra spada, commenta l’azione dicendo che ci stiamo allenando; se moriamo, sdrammatizza la situazione con battute simpatiche che mi hanno strappato non poche risate. Altra cosa che mi ha colpito in positivo è la reazione del personaggio e del narratore alle scelte da noi effettuate all’interno del libro, vi spiego nei dettagli: ad ogni compimento di una storia, il libro, tramite un grande riquadro finale, memorizza la suddetta storia con ogni scelta che abbiamo fatto. Se proviamo a ripetere la stessa storia con le stesse scelte, sia Reynaldo che il narratore ci avvisano che questa storia è stata già letta e sanno come va a finire, cosa che mi ha permesso di non infossarmi sugli stessi eventi e di proseguire con nuove scelte. Storia letta? Lascio a voi il finale, qualsiasi esso sia, per non commettere spoiler.
Andiamo adesso ai lati del videogioco che non mi sono piaciuti: le nostre scelte ci fanno arrivare sostanzialmente a due finali, ovvero quello in cui moriamo e quello in cui continuiamo a vivere col classico lieto fine fiabesco. Si nota, quindi, una certa ripetitività che, a lungo andare, annoia perchè le storie presenti all’interno del libro sono ben venticinque. Un altro aspetto a cui rivolgo la critica è la difficoltà: i nemici non ci mettono mai seriamente in pericolo e dopo due o tre storie, saremo sufficientemente potenziati per sconfiggere qualsiasi tipo di scagnozzo.
Il gameplay
Il gameplay, come detto sopra, si dimostra sin da subito intuitivo, questo perchè non sono presenti combinazioni di tasti specifiche per azioni come ad esempio il contrattacco: questo viene eseguito semplicemente premendo il tasto dell’attacco e andando nella direzione del nemico che ci sta attaccando che verrà segnalato con un punto esclamativo rosso sulla sua testa. Tornando alla difficoltà, vi spiego perchè questa, in sostanza, è quasi nulla: il contrattacco non viene eseguito soltanto su alcune tipologie di nemico, ma su tutti i modelli. Oltre al classico corvo armato di spada, sono presenti anche il corvo dotato di scudo, il corvo curatore e il corvo magico. Il corvo armato di spada è quello più facile da abbattere, poichè non presenta skill speciali; il corvo dotato di scudo invece, può subire il nostro contrattacco nonostante sia dotato, appunto, di uno scudo che può essere distrutto tramite l’aiuto del nostro rampino, oggetto che ci permette di spostarci nel mondo di gioco dato che il salto non esiste.
I combattimenti sono in puro stile hack n’ slash, con un contatore di combo che più è alto, più esperienza ci fa guadagnare alla fine di ogni combattimento. La visuale isometrica l’ho trovata molto interessante ed azzeccata perchè ci permette durante gli scontri, specie quelli con numerosi nemici all’interno dell’area, di tenerli tutti d’occhio: questo non vuol dire che ci è concessa una distrazione.
Il nostro Reynaldo, accumulando esperienza, sblocca nuove abilità utili non solo ai fini delle combo e degli attacchi, toccando e aumentando anche i rami della salute e del rampino. Per quanto riguarda il miglioramento della spada, invece, dobbiamo sbloccare i sentieri secondari, che sono porte che si aprono solo con un determinato potere attribuito alla nostra spada. I poteri a nostra disposizione sono tre, oltre a quello base che ci viene dato con la prima spada: la spada del fuoco, la spada del ghiaccio, e la spada elementale o magica. Queste spade sono caricate con energia magica, infatti oltre alla barra vitale è presente una barra magica che ci permette di attivare il potere speciale dell’arma. Ogni porta è contraddistinta dal colore dell’elemento a essa associato e sblocca nuovi sentieri che presentano molti bauli utili ai fini del miglioramento del nostro equipaggiamento. Oltre ai bauli, però, abbiamo anche le gemme che servono ad aumentare tratti particolari di Reynaldo, come ad esempio la possibilità di effettuare più colpi critici.
Infine, dico che gli scenari mi sono piaciuti con i loro tratti fiabeschi e lo stile grafico che si avvicina molto al cartoonesco. Alcuni oggetti intorno a noi sono distruttibili poichè al loro interno si recuperano sia energia vitale per il nostro personaggio sia energia magica per sfruttare i poteri della spada. Unica pecca è lo scenario finale, che si svolge sempre sullo stesso campo di battaglia e che cambia ben poco nonostante sono presenti molteplici vie per arrivarci.