È sempre un po’ difficile recensire titoli come Storyblocks: The King, perché se da una parte abbiamo un titolo con ambizioni molto basse e mirato a un pubblico specifico (in questo caso i più piccoli), dall’altra parte ci troviamo a fare i conti con dei grandi difetti, che ne vanno a inficiare anche quello (poco) di buono che il titolo poteva offrire.
Partiamo con l’idea di base, perché almeno questa, seppur molto semplice, merita attenzione. Storyblocks: The King vuole essere un puzzle game story driven, anche se la categoria è un po’ forzata. Spiegando meglio il tutto, nel gioco dovremo completare dei puzzle e, a seconda di come lo faremo, la storia prenderà diverse direzioni. Idea carina, ma andiamo a vederne la realizzazione.
Storyblocks: The King, una storia che non si fa raccontare
Storyblocks: The King ci metterà sempre di fronte a livelli poggiati su una griglia, dove avremo un punto di partenza e più punti di arrivo. Il nostro compito sarà quello di collegare il punto di partenza a quello di arrivo, utilizzando tutti i blocchi a nostra disposizione. L’idea c’è, è un puzzle game minimalista proprio come messo nero su bianco dallo sviluppatore, ma forse davvero troppo minimalista.
Per collegare il punto di partenza a quello di arrivo, avremo un certo numero di blocchi, ma la grandissima pecca è che saranno tutti uguali, della dimensione di due caselle. L’unico ostacolo, se così si può chiamare, tra noi e il completamento dei livelli, sarà il dover forzatamente utilizzare tutti i blocchi messi a nostra disposizione. Questo non risulterà quasi mai una sfida, e l’unica variante nei livelli sarà scegliere un diverso punto di arrivo.
Ogni punto di arrivo ci fornirà una nuova e diversa pagina del libro, che servirà a raccontare la nostra storia, ovvero quella di un ragazzo che parte per un viaggio con il sogno di diventare Re. Ci sono diverse varianti nella storia e quattro finali diversi, ma purtroppo, per colpa di controlli davvero pessimi su Nintendo Switch, non saremo mai invogliati a proseguire.
Partendo dalla visuale, potremo muoverla in ogni direzione, ma i controlli risultano lenti, imprecisi e creano confusione. Si nota tantissimo che Storyblocks: The King è impostato per essere giocato con il puntatore del mouse, e purtroppo la conversione per l’ibrida Nintendo non è venuta bene.
Purtroppo le pecche nei controlli non terminano qui. Lo stick sinistro del Joy Con, che serve a posizionare le caselle sulla mappa, non è ben calibrato e spesso sposterà di troppo la stessa casella, creando non poche difficoltà nel posizionarle. Questa problematica viene a galla maggiormente nei livelli con diverse tessere, dove la confusione creata dalla telecamera e l’imprecisione dei controlli creeranno diversi fastidi.
Tecnicamente non c’è molto da dire. Storyblocks: The King è graficamente basilare, con una colonna sonora piatta ma adatta al genere, ma purtroppo con dei controlli che non invogliano il giocatore a trascorrere del tempo su questo titolo.