È appena passato Halloween ed è ovvio che in questo periodo i publisher propongano dei titoli horror ideali per affrontare il periodo più lugubre dell’anno. In questo intento ci prova anche Jukai Studio insieme al publisher Versus Evil, che ci danno in pasto Stray Souls, un titolo horror che strizza l’occhio ai classici del genere, ma che fallisce clamorosamente per colpa di una realizzazione davvero povera, al limite del ridicolo e un gameplay che coinvolge davvero troppo poco il giocatore. Se vuoi saperne di più prosegui nella lettura di questa recensione.
Stray Souls e la storia di Daniel
Il titolo ci mette nei panni di Daniel, un giovane che eredita una misteriosa casa ad Aspen Falls dalla sua defunta nonna. La storia si sviluppa quando il protagonista scopre che è stato adottato e inizia a svelare i segreti oscuri della casa legati all’occulto. L’incontro con Martha, ovvero la mai conosciuta sorella, dà il via a una serie di eventi misteriosi.
La trama è la fiera del clichè e mette parecchia, forse troppa, carne al fuoco. Figli adottati, occulto, parenti mai conosciuti, questi elementi risultano fin troppo scollegati e non riescono a rendere la storia abbastanza interessante, tanto che sono abbastanza sicuro che la maggior parte di chi acquisterà Stray Souls non lo porterà a termine.
In più in ogni gioco horror che si rispetti, la paura la deve fare da padrone, nel titolo l’atmosfera c’è, tuttavia la tensione è data solo dai frequenti jump scares, peccato questo escamotage deve essere usato con parsimonia, qui il gioco ne fa così ampio uso che dopo un po’ non ci farai neppure più caso.
Resident Evil, ma fatto peggio
Stray Souls vuole essere una sorta di omaggio ai grandi capolavori di questo genere visto che la struttura si divide in tre componenti principali: rompicapi, combattimenti e (poca) esplorazione.
Per quanto riguarda il combattimento in Stray Souls, esso segue uno schema simile a quello dei tipici sparatutto in terza persona. Ad un certo punto dell’avventura riceverai in dono una pistola dorata e per sparare sarà necessario mirare, seguendo un approccio simile a giochi come Resident Evil o Silent Hill. C’è anche la meccanica di schivata, ma questa risulterà totalmente inutile, visto che gli avversari spesso saranno troppo lenti e avranno particolari difficoltà a colpirti.
La filosofia madre del titolo dovrebbe essere affronta l’avversario oppure fuggi a gambe levate, proprio come accadeva nei vecchi capitoli di Resident Evil. Tuttavia, i nemici continueranno a seguire Daniel in ogni situazione, quindi il fuggire non sarà una scelta saggia, tanto vale far fuori i nemici presenti e proseguire.
Quando il protagonista subisce danni la salute sarà rappresentata da due indicatori. Il primo sarà la sua giacca, visto che questa inizierà a macchiarsi di sangue, mentre il secondo potrai visualizzarlo puntando l’arma da fuoco. Qui spunterà un’interfaccia utente che visualizzerà la tua salute in una scala da 0 a 100, oltre al conteggio delle munizioni rimanenti. Per ripristinare la salute, potrai utilizzare gli armadietti medici sparsi per il titolo, ma attenzione, questi saranno ad utilizzo singolo e rappresentano l’unico mezzo per recuperare la salute e non ci saranno medikit o piantine ad aiutarti nella tua avventura. Discorso diverso invece per le munizioni, visto che queste saranno presenti in grande quantità.
I rompicapi di Stray Souls non saranno particolarmente impegnativi, tuttavia si sente la mancanza di suggerimenti e potresti spesso ritrovarti a vagare senza una chiara direzione sul come procedere. Questo risulta un problema in parecchie aree di gioco, dove troverai molti appunti privi di informazioni rilevanti, alcuni dei quali lunghi anche 6-8 paragrafi, senza alcun suggerimento utile e nemmeno parti che arricchiscono la trama del titolo. Questa mancanza di chiarezza alla lunga risulta frustrante, soprattutto dopo aver affrontato con successo i rompicapi iniziali nella casa. Inoltre alcuni oggetti negli ambienti sono sì interattivi, ma non servono praticamente a nulla e sono più che altro una distrazione ai veri rompicapi del titolo.
Grafica e sonoro davvero orridi
La parte peggiore di Stray Souls sicuramente risiede nella parte dedicata alla grafica, visto che siamo di fronte ad un vero e proprio disastro. Le texture dell’ambiente non sono malaccio visto che risultano abbastanza dettagliate, ma i modelli dei personaggi sono pessimi e animati pure peggio. Tuttavia, il vero tallone d’Achille del gioco è rappresentato dai numerosi bug delle animazione. Infatti il protagonista sembra quasi inciampare durante la camminata o addirittura rimane immobile quando dovrebbe muoversi, quasi come se si verificasse un lag. Questi problemi si riflettono pari pari anche nei movimenti dei nemici, i quali spesso attraversano gli oggetti, si bloccano o presentano animazioni sconnesse.
Anche dal punto di vista audio, il gioco non brilla particolarmente. Le voci dei personaggi appaiono a tratti forzate. In un momento sembrano completamente indifferenti agli eventi circostanti, mentre in altri gridano istericamente. I dialoghi tra i personaggi sono piatti e innaturali, quasi come se fossero recitati in una soap opera sud americana di quart’ordine. Durante i combattimenti, il personaggio principale, Daniel, emette urla fastidiose e pronuncia battute irritanti. Tutto ciò, unito ad un volume eccessivamente alto dei dialoghi in-game e all’audio delle cutscene troppo basso, ti costringerà a regolare continuamente il volume della tua TV.