Mancano ormai cinque giorni all’uscita di Ghostwire: Tokyo ed è importante farsi trovare preparati prima di trovarsi faccia a faccia con i Visitatori ultraterreni che stanno infestando la città. Oltre all’utilizzo delle arti mistiche, che abbiamo potuto ammirare nei diversi video gameplay, sarà indispensabile anche la conoscenza di queste creature.
In questo articolo approfondito ne discuteremo 6 in particolare: kuchisake, tengu, tanuki, shine dancer, kappa e nekomata. Non tutti sono nemici temibili, alcuni potrebbero essere vantaggiosi, mentre altri potrebbero sembrare più innocui di quanto siano in realtà, per questo è importante avere la giusta conoscenza del Visitatore che ci troveremo di fronte.
Conoscere le tradizioni popolari in Ghostwire: Tokyo
La prima delle creature che andremo ad approfondire è l’inquietante kuchisake-onna (口裂け-女), ovvero “la donna dalla bocca spaccata”. Questa figura compare sia in alcuni racconti tradizionali, risalenti al periodo Heian (794-1185), sia in una leggenda urbana moderna.
In Ghostwire: Tokyo la creatura fa riferimento a quest’ultima versione che vede la donna vestita di un cappotto e mascherata con in mano delle enormi forbici. Nei racconti del folclore, la kuchisake-onna chiede alle sue vittime se pensano che sia bella, solo per rivelare il suo sorriso sfigurato. Se affermano ingenuamente che è bella, essa sfigura le sue vittime con cicatrici simili alle sue, oppure le uccidendo se affermano il contrario.
Il Game Director Kenji Kimura ha dichiarato che il motivo della sua inclusione nel gioco “sta nel fatto che a prima vista non sembra un mostro, ma solo una donna comune con il cappotto. In quanto tale, realizzava uno degli obiettivi del nostro gioco: ritrarre l’inquietante e lo straordinario all’interno di ambientazioni del tutto ordinarie. Man mano che si avvicina al giocatore, la sentirete aprire e chiudere le forbici. Questo crea una sensazione uditiva estremamente reale, se vissuta attraverso le capacità audio 3D della PlayStation 5”.
Per aver salva la vita era necessario confondere in modo intelligente il demone e in Ghostwire: Tokyo l’approccio è abbastanza simile: quando si avvicina, usa il tuo Ethereal Weaving per evocare una barriera di blocco al momento giusto e parare i suoi attacchi.
E mi raccomando, presta particolare attenzione alla kuchisake-onna vestite in rosso.
Tengu (天狗)
Passiamo ora ai tengu. Come anticipato, non tutti i Visitatori saranno spietati nemici, ma ce ne saranno alcuni anche utili e il tengu è uno di questi.
Ma a quel tradizione si sono ispirati i ragazzi di Tango Gameworks? Ce lo rivela sempre il Game Director Kimura: “Ci sono molte storie diverse sui tengu, a seconda della regione e dell’epoca. Hanno attirato la nostra attenzione quelle che raffiguravano persone trasportate da un luogo all’altro in un batter d’occhio dai tengu, così come le creature che sollevavano forti venti per far fluttuare gli oggetti. Questo ci ha fatto pensare che sarebbe stato divertente vederli trasportare i giocatori nei posti più elevati del gioco.”
Per questo motivo, i tengu che troveremo saranno sulla cima degli edifici (li potremo trovare utilizzando l’abilità Spectral Vision), per poi lanciare verso di loro il rampino e arrampicarci. Oltre a sbloccare aree completamente nuove da esplorare, i cieli della città offrono ampi punti panoramici per ottenere un vantaggio sui nemici oltre a possibilità di scattare foto mozzafiato nella modalità fotografica di Ghostwire: Tokyo.
Il Lead Character Artist, Yoshifumi Hattori, afferma che rendere ben distinguibili gli yokai fosse la cosa primaria ed è per questo motivo che i tengu indossano abiti simili agli yamabushi, una sorta di eremita spirituale che vive sulle montagne, dandogli l’immagine di corvi neri, uccelli molto comuni nei cieli della Tokyo reale.
Tanuki (狸)
Questi furbi e simpatici procioni sono tra le creature più famose della tradizione giapponese. Essi sono noti per possedere la capacità di cambiare forma in qualsiasi oggetto, che sia una ciotola di riso o un cartello stradale.
Per rendere il tutto ancora più particolare, Tango Gameworks ha deciso di dar loro un modo distintivo di parlare, adottando un dialetto regionale prevalente nella parte del Giappone famosa per le leggende tanuki. Inoltre, ogni creatura avrà accessori e abiti unici.
Tra le strade di Tokyo, un gruppo di tanuki si è perso. Se lo troverai, potrai ottenere una lauta ricompensa, ma dovrai avere una vista particolarmente attenta ai dettagli. Quando un oggetto sembra fuori posto, potrebbe trattarsi di uno di loro.
Shine Dancer
Sono le bamboline conosciute come teru teru bōzu (てるてる坊主), comunemente realizzate come amuleti per allontanare la pioggia. In Ghostwire: Tokyo, ovviamente, non avranno questo significato, ma saranno invece presagio di sfortuna, una minaccia in grado di tendere imboscate dall’aria (o persino nascondersi come un innocuo pezzo di tessuto, quindi tieni gli occhi aperti).
Questa contrapposizione tra inquietante e innocuo è uno dei perni della produzione e questi amuleti ne sono l’esempio perfetto. Se da un lato sembrano bamboline sorridenti che allontanano la pioggia, dall’altra possono essere visti come bambole impiccate.
Kappa (河童)
Questi yokai sono presi direttamente dal folclore giapponese, perciò sono degli anfibi umanoidi con il guscio da tartaruga con una cavità sulla testa piena d’acqua. Essi possiedono utili Magatama (piccole perle) che possono essere utilizzate per apprendere abilità superiori, ma non saranno facili da catturare.
Ma c’è un trucco che per chi conosce un po’ il folclore giapponese non sarà difficile capirlo. Si tratta dello snack preferito dai kappa, un ortaggio verde rinomato per essere fresco e utilizzato anche nei prodotti di bellezza. Li potrai tranquillamente trovare nei negozi della città.
Nekomata (猫又)
Queste creature sono dei gatti a due code che gestiranno gli shop di Ghostwire: Tokyo nei quali potrai acquistare provviste, munizioni e altri rifornimenti, utilizzando una moneta speciale chiamata meika.
Di tanto in tanto, i nekomata potrebbero affidarti il compito di acquisire alcuni oggetti speciali; completando queste missioni si avranno delle ottime ricompense. Quando consegnerai loro degli oggetti, i nekomata li indosseranno davvero, come maschere di leoni, zucche da vino, forcine per capelli e altro ancora. Speriamo che i giocatori notino quanto sono carini quando indossano questi accessori.
Inoltre questi negozi saranno delle vere e proprie safe-zone dove prendere una pausa dall’esplorazione e dai combattimenti.
Concludo riportando un aspetto importante che riguarda il pensiero alla base di Ghostwire: Tokyo, come ha voluto riportare il Game Director Kimura. Di norma, gli yokai non sono pericolosi per gli umani, ma tendono a rimanere piuttosto neutrali, perché, concettualmente, gli yokai erano originariamente destinati a personificare fenomeni naturali o altrimenti inspiegabili.
Sono in netto contrasto con i mostri che si trovano nelle leggende metropolitane, che sembrano essere generati dalle emozioni negative e dalle ansie della gente. “Questo è il pensiero alla base di Ghostwire: Tokyo, un gioco in cui i giocatori acquisiscono poteri yokai e li usano per combattere i mostri della leggenda metropolitana.”
Ghostwire: Tokyo uscirà il 25 marzo su PlayStation 5 e PC (via Steam ed Epic Game Store).