Come già successo con Iceborne, Sunbreak è una espansione massiva del gioco originale Monster Hunter Rise, la quale va ad aggiungere davvero una mole enorme di contenuti, assieme a nuovi mostri, l’ormai noto Grado Maestro (l’ex G-Rank), tantissime opzioni di personalizzazione per gli stili di combattimento e molto altro.
Ancora una volta Capcom riesce a stupire con piccole e grandi introduzioni, che vanno a migliorare il gameplay già molto interessante di Monster Hunter Rise e in definitiva a bilanciare tutto il sistema di gioco, sia sull’utilizzo delle armi che sulla difficoltà dei vari mostri, ma procediamo con ordine.
Una nuova minaccia
La storia di Sunbreak segue direttamente gli eventi di Kamura; ci sposteremo nell’avamposto di Elgado, il quale diventerà la nostra nuova base operativa, anche se saremo liberi di spostarci a Kamura e viceversa a piacimento. Qui saremo messi al corrente di una nuova minaccia che si sta abbattendo su di noi: i mostri stanno avendo comportamenti più violenti del solito spostandosi su territori a loro inusuali, andando a creare scompiglio e pericoli.
La causa di tutto sembra essere l’opera di un drago anziano, noto come Malzeno, che le storie di Elgado indicano essere uno dei Tre Signori. Assieme a un team di NPC questa volta molto più caratterizzati del solito, intraprenderemo diverse missioni per venire a capo di questo mistero.
Tornando a Elgado, questo nuovo avamposto di presenta molto più compatto rispetto Kamura, con quasi tutte le strutture e attività utili molto ravvicinate fra di loro. Diciamo quasi tutte perché alcune, come il campo di addestramento, saranno prerogative di Kamura. A livello visivo si presenta come una piccola fortezza, e i personaggi che la abitano sono quasi tutti vestiti di scintillanti armature cavalleresche, fattore che dona un gradito tocco medievale al tutto.
Il Grado Maestro
Parlando della parte giocata di Sunbreak, il fulcro di tutto rimane sempre il Grado Maestro, ovvero una difficoltà superiore sia per tutti i mostri già visti in precedenza che per i nuovi arrivati. Questa difficoltà non si basa solo sull’aumento dei danni inflitti dal nemico e sul nostro obbligo di avere equipaggiamento all’altezza per infliggere danni e non soccombere, ma soprattutto sul fornire dei nuovi pattern di attacco a tutti i mostri, che ne vanno a modificare tantissimo il comportamento durante i combattimenti.
Avendo trascorso davvero diverse ore su Iceborn, posso garantire che il balzo di difficoltà e di qualità dei rispettivi Grado Maestro, tende molto a favore di Sunbreak; non dico che combattere un vecchio mostro sia totalmente differente, ma prenderlo alla leggera significherà spesso essere sorpresi dai suoi nuovi attacchi e vederci rotolare al campo base.
Sul livello della curva di difficoltà in solitaria, Capcom ha fatto un gran lavoro; i mostri che andremo a combattere saranno davvero ben calibrati come tipologia e difficoltà, in modo da dare al cacciatore il tempo necessario per metabolizzare le nuove meccaniche e racimolare un po’ di equipaggiamento: su quest’ultimo va detto che difficilmente nel Grado Maestro si potrà avanzare molto con un’armatura ricavata dai primi mostri che affronteremo, ma presto saremo chiamati alla necessità di procurarcene una nuova.
Ovviamente le cose si fanno molto più accessibili se affronteremo le cacce in multigiocatore, ma anche così facendo non si abbatte il rischio di fallire una missione, anche perché in questi giorni iniziali di vita per Sunbreak, non sarà difficile trovare cacciatori arrivati impreparati alla nuova espansione.
Sunbreak: novità nel gameplay
Oltra al Grado Maestro, una delle novità introdotte di maggiore impatto in questa espansione è sicuramente l’altissima personalizzazione dello stile di combattimento grazie alle molte abilità scambio. Non scherzo quando dico che grazie a questa funzione, la stessa arma potrà essere utilizzata con stili di combattimento totalmente diversi. Un esempio lampante è l’arco, il quale con il giusto settaggio di abilità scambio, può essere utilizzato ovviamente dalla distanza ma anche da molto ravvicinato, grazie a mosse come la schivata con attacco, il conficcare una freccia nel mostro la quale se colpita amplifica i danni e altre.
Come se già questo non fosse abbastanza, Sunbreak offre la possibilità di impostare due set di abilità scambio e registrarli, ma non è ancora tutto, perché sarà possibile scambiare questi due set durante la caccia tramite una combinazione di tasti. Questo apre tutto un mondo di opzioni durante la partita, aumentando la mosse a disposizione del cacciatore.
L’unica ma piccola pecca è che per sbloccare tutte le abilità disponibili e di conseguenza il vero potenziale di ogni arma, bisognerà avanzare un bel po’ nella storia principale. Le mosse aggiunte sono davvero spettacolari sia da vedere e sia in termini di efficacia e danni inflitti, e riescono a dare maggiore dinamicità ai combattimenti in combinazione alla grandissima mobilità introdotta da Rise con i filoinsetti.
Fuori la furia, dentro i seguaci
Sunbreak, grazie al pretesto di essere ambientato a Elgado, non avrà più le missioni Furia, in verità neanche molto apprezzate dalla community, e al loro posto ha introdotto una meccanica veramente interessante e che se gestito bene potrebbe rappresentare qualcosa su cui puntare in futuro; Stiamo parlando delle missioni seguaci, le quali ci permetteranno di essere accompagnati nelle nostre cacce da personaggi specifici di Elgado e non solo. Queste missioni si dividono in due tipologie:
- Missioni principali: qui avremo un compagno fisso già assegnato e completandole, oltre i risultati della caccia, otterremo dei premi;
- Cacce libere: potremo andare a caccia con un compagno a nostra scelta, a patto di averlo sbloccato completando la sua serie di missioni.
Onestamente questa modalità funziona molto bene, con l’intelligenza artificiale che guida il nostro compagno in modo oculato e caratterizzandone al massimo la propria personalità. Difatti questi personaggi avranno ognuno un proprio stile di combattimento, come supporto, offensivo e via dicendo, e non dovremo neanche preoccuparci se verranno messi K.O. perché questi non verranno conteggiati nei termini della missione.
Ottima anche l’idea di far interagire i cacciatori con piccoli scambi di battute, i quali contribuiscono a dare molta più personalità e profondità a personaggi che una volta erano semplici comparsate del titolo.
Sunbreak, piccole e grandi aggiunte
La mole di cose introdotte con questa espansione non si limita solo a quello detto prima; dalle piccolezze come una lotteria rinnovata, altre aggiunte ai miaorcenari e ai mercanti, passiamo a quelle più corpose come una borsa aggiuntiva per il nostro compagno Canyne, che ci permetterà di raccogliere più oggetti in missione, alle mosse speciali dei Felyne, le quali li rendono ancora più utili in battaglia.
Ovviamente non mancano tutta una serie di nuove abilità ottenibili da armature, gioielli e talismani, atte soprattutto a valorizzare le nuove meccaniche del gioco, e ci sarebbe ancora altro. Insomma la carne al fuoco è davvero tanta (sembra buono, cit.).
Una menzione particolare va fatta ai nuovi arrivati in Sunbreak, soprattutto ai Tre Signori, i quali oltre a richiamare uno stile gotico medievale che caratterizza l’espansione (uno ricorda un licantropo mentre un altro un vampiro), sono davvero spettacolari da vedere in azione.
Le mappe introdotte sono due, la giungla e la cittadella. Mentre la prima è una ottima rivisitazione della mappa di Monster Hunter 2, la cittadella è una new entry e probabilmente quella meglio caratterizzata di tutto Rise. Si tratta dei resti di una cittadella, fatta di piccole fortezze, ruderi e una conformazione molto particolare, e posso assicurare che combattere il Lunagaron di notte con la luna rossa è davvero qualcosa di epico, il tutto accompagnato dalla sempre ottima colonna sonora del gioco, composta da brani evocativi e rumori ambientali perfetti.
Tecnicamente su Nintendo Switch Sunbreak non fa gridare al miracolo ma si comporta veramente in maniera ottima, sia in modalità dock che in portabilità, con l’unica pecca di qualche disconnessione durante le cacce online.
La longevità del titolo con questa espansione ha raggiunto livelli assurdi, grazie a un endgame diverso dal solito ma sommerso dalle novità e dalle cose da fare, che riuscirà a tenere i cacciatori impegnati per centinaia e centinaia (se non più) di ore.
Altra caccia riuscita per Capcom.