Un vecchio tuffo nel passato
I classici arcade games hanno quella nota di passato che porta alla memoria i bei momenti passati davanti ai cabinati o in casa con una vecchia console, dove gli 8 e i 16 bit facevano da padrona e hanno fatto sognare intere generazioni.
In quei bellissimi pixel visibili rientra anche Super Blood Hokey, gioco arcade basato sullo sport dell’Hokey dove lo sport e la violenza diventano la base di questo titolo.
Un Indie di tutto rispetto e in questa recensione andremo ad osservare gli aspetti che lo compongono.
Storia
Basandosi su un gioco sportivo, la storia racchiude principalmente l’obbiettivo di affrontare le squadre internazionali rappresentanti le proprie nazioni e riuscire a superare i gironi arrivando ad alzare la coppa di stagione.
Ma Super Blood Hokey non racchiude solo il dover portare la squadra alla vittoria, un misto di violenza ed esagerazione ruota intorno a questo titolo portandoci a scoprire un dietro le quinte esagerato e senza senso di questo sport.
Passando dalla violenza in campo tra i giocatori si passa a risse negli spogliatoi arrivando a uccisioni e minacce nell’assegnazione dei premi e delle riconoscenze, insomma tutto ciò che di anti-sportivo esiste al mondo lo si può trovare qui, in una nota decisamente diverte.
Gameplay
Il comparto che riguarda il gameplay è del tutto semplice e ordinario.
Prima di scendere in campo c’è la parte incentrata sulla formazione della propria squadra, scegliendo tra i vari giocatori disponibili e potendo scegliere quale posizione assegnarli creando la propria tattica e riuscire a portare a casa la vittoria.
Ogni giocatore ovviamente possiede le proprie statistiche che vanno dalla velocità di skating al potere di contatto, dato che durante le partite è possibile mettere fuori gioco fisicamente gli avversari colpendoli ripetutamente.
Una volta scesi in campo è possibile selezionare il personaggio da usare, così da capire dove si sta andando e dove si sta lanciando il dischetto.
Nel momento in cui l’arbitro lascia il dischetto a terra, dovremmo essere tempestivi nel sottrarlo all’avversario e a passarlo agli altri membri della squadra evitando che gli avversari se ne impossessino e mettano fuori gioco il detentore facendogli lasciare il campo per le ferite subite.
Ovviamente i membri della propria squadra cercheranno di mettere fuori gioco gli avversari che gli si parano davanti o si avvicinano a loro, dando la possibilità al detentore del dischetto di andare in gol con tutta tranquillità.
Come detto l’obbiettivo consiste nel vincere la partita, ma ne esiste uno secondario rappresentato dall’eliminare gli avversari arrivando ad una “rissa in campo” che dà l’opportunità di dimezzare gli avversari e avere campo libero.
Uno degli aspetti che facilita l’aprirsi la strada verso la vittoria consiste nella totale assenza dei rimpiazzi, quindi porta a fare in modo che i membri della propria squadra rimangano incolumi o quasi fino alla fine.
Giocabilità
L’assegnazione dei tasti di Super Blood Hokey è semplice, di facile comprensione e di immediata memorizzazione. Passaggio, tiro, colpo fisico, cambio giocatore e passaggio filtrate sono i tasti essenziali per arrivare davanti alla porta e far subire gol agli avversari.
Esiste una leggera nota di confusione nei momenti in cui le due squadre si ammassano per prendere il dischetto dovuto anche alla grafica fatta di pixel visibili, ma anche questo rientra nei canoni del gioco dato che non è incentrato su uno sport del tutto pulito, spingendo il videogiocatore a giocare nella maniera più “sporca” possibile.
Le caratteristiche riportano proprio ai vecchi cabinati o alle console a 8 e 16 bit, con una nota volontariamente confusionaria sia nei comandi che in ciò che si vede a schermo portando ad un divertimento vecchio stampo e del tutto piacevole. E’ un titolo sicuramente dedicato a chi pensa che i vecchi pixel visibili siano la migliore componente di un gioco arcade, con quella nota nostalgica dei vecchi tempi in cui un pixel poteva far sognare intere schiere di videogiocatori.
Uno degli aspetti che lo rendono ovviamente diverso dalle vecchie console e dagli amatissimi cabinati è sicuramente la componente multiplayer, che da la possibilità di giocare in locale con 4 giocatori o connettersi alla rete globale e sfidare i videogiocatori di tutto il mondo.
Comparto tecnico
Riprendendo alcune delle cose dette in precedenza, il comparto tecnico resta fedele ai videogiochi arcade dell’epoca portando con se quella leggera nota di “lentezza” del personaggio con movimenti legnosi e non proprio fluidi.
Usando una componente grafica dell’epoca sono rimasti fedeli alla sua tecnicità, con questi si può dire che gli sviluppatori hanno puntato più al divertimento e alla rievocazione di vecchi ricordi più che a creare un titolo bello sotto tutti gli ambienti di sviluppo, con il rischio di cadere facilmente in pareri negativi da parte dei videogiocatori.
La componente multiplayer a 4 giocatori è gestita in locale e dà la possibilità di giocatore tutti e quattro nella stessa squadra o intercambiarsi per una sfida tra amici. Nella sfida in globale si può giocare fino ad un massimo di 1 giocatori per squadra, creando una sorta di royal rumble dato il contatto fisico che si può esercitare contro gli avversari.
Dando un parere oggettivo Super Blood Hokey è un gioco che punta in assoluto al puro divertimento più puntare alla fine del gioco. Adatto per passare interi pomeriggi con gli amici o in solitaria godendo di un gioco nostalgico e senza troppe pretese nell’essere giocato, puntando al cuore dei videogiocatori veterani dell’epoca e a quelli che in quegli anni non hanno avuto la possibilità di godere delle sensazioni che solo un gioco di questo genere può trasmettere.