Parliamo nuovamente – come chiunque altro, del resto – di coronavirus: come abbiamo ricordato nel nostro ultimo articolo su Animal Crossing, l’epidemia sta rappresentando un notevole ostacolo per lo sviluppo dei contenuti DLC di Super Smash Bros. Ultimate. Ripiegando su un personaggio first-party per il Fighters Pass 2, ovvero un rappresentante di ARMS, Masahiro Sakurai ha essenzialmente confermato di aver dovuto mandare all’aria ogni piano di contattare i publisher, portando i fan a chiedersi: perché non optare per il telelavoro? Per la gioia dei più impazienti e/o apprensivi di noi, Sakurai l’ha fatto.
Il telelavoro si unisce alla lotta (al coronavirus)!
A darcene la notizia è stato Masahiro Sakurai stesso con un tweet, nel quale ci ha informato che per arginare ogni rischio di contagio da coronavirus si occuperà dello sviluppo di Super Smash Bros. Ultimate mediante telelavoro.
私もテレワークに移行しています。
つまり、遠隔でさまざまな場所に監修などを行います。
『スマブラSP』は極めて高いセキュリティを保つべき企画であり、持ち出しは難しいところもありますが、それでもやらねばならない時です。
みなさん、頑張って乗り切りましょう!!— 桜井 政博 (@Sora_Sakurai) April 7, 2020
Naturalmente, vista la fame di notizie che sta facendo borbottare lo stomaco di tutti i giocatori di Super Smash Bros. Ultimate, unita all’apprensione che lo stacanovismo di Masahiro Sakurai ha alimentato nei fan, le traduzioni non hanno tardato ad arrivare. Due diversi traduttori, Robert Sephazon e il caro vecchio PushDustIn, hanno dato altrettante traduzioni per il tweet, ed entrambe coincidono: il telelavoro sarà la chiave di Masahiro Sakurai per arginare il coronavirus.
I’m also going to be working remotely.
In other words, I’ll be supervising from home. Super Smash Bros. Ultimate needs to maintain extremely tight security and is therefore difficult to work on remotely, but now’s the time to do so.
Let’s work hard and get through this together! https://t.co/QyHYdrfzut— Robert Sephazon (@Sephazon) April 7, 2020
I am now working remotely.
Essentially, I’m supervising the project from a distance.
Ultimate is a very high-security project, which makes it difficult to take it out (and work). However, we have no choice, but to do it.
Everyone, let’s do our best to get through this!! https://t.co/EIzI6fH8og— PushDustIn (@PushDustIn) April 7, 2020
In entrambe le traduzioni emerge l’encomiabile determinazione di Masahiro Sakurai nel rendere Super Smash Bros. Ultimate un prodotto di costante qualità. La comunicazione sul telelavoro è traducibile in lingua nostrana come segue:
“Inizierò da ora a lavorare da casa. In pratica, supervisionerò il progetto da lontano. Super Smash Bros. Ultimate continua a necessitare della più totale segretezza, e pertanto il telelavoro potrebbe non essere la più semplice delle opzioni. Comunque, la situazione [comportata dal coronavirus] non ci lascia altra scelta: se c’è un momento in cui va fatto, è proprio ora. Forza, rimbocchiamoci le maniche e ne usciremo tutti insieme!”
Casa dolce casa
Al momento, sette delle prefetture giapponesi attendono l’annuncio dello stato di emergenza, tra cui alcuni punti nevralgici dell’industria videoludica come Tokyo, Osaka e Fukuoka. Sono risultati positivi al coronavirus anche dei dipendenti di Capcom, che potrebbe essere il misterioso publisher a cui Masahiro Sakurai ha alluso nella sua rubrica di Famitsu. Non possiamo dire con certezza cosa ciò comporti per lo sviluppo di Super Smash Bros. Ultimate, a causa della gestione nebulosa dell’emergenza.
Il Giappone infatti non può imporre il lockdown come è successo in altre nazioni (compresa la nostra stessa Italia per i motivi che ben conosciamo). Starà invece ai governatori locali ricevere poteri aggiuntivi (ma limitati) per richiedere, in base alla gravità del coronavirus, il telelavoro ad ogni forma di business al di fuori dei produttori di beni di prima necessità. La cosa potrebbe dunque non riguardare solo Super Smash Bros. Ultimate, e potremmo aspettarci che molti team di sviluppo seguiranno a ruota questo esempio.