Dev’essere una domanda che qualsiasi videogiocatore incallito, almeno una volta nella propria carriera videoludica, deve essersi fatto: come sarebbe l’unione fra due dei miei generi preferiti? Verrebbe fuori qualcosa che amerei giocare, o un tremendo abominio?
SuperMash tenta di rispondere a questo quesito, ponendo forse più dubbi sulla questione di quanti riesca a risolverne. Il titolo sviluppato e edito da Digital Continue, si propone un obiettivo piuttosto ostico: creare una sorta di generatore di videogiochi retrò. Non si tratta di un vero e proprio game maker, la particolarità di SuperMash infatti, come avrai già intuito, sta nel fondere due fra i molteplici generi disponibili – Avventura d’azione, JRPG, Platform, Shoot ‘Em Up, “Metrovania” e Stealth – per creare un unico gioco.
Come diceva il cantante nostrano Gianni Morandi, di questi stravaganti mashup soltanto “uno su mille ce la fa” Vediamo insieme di capire il perché!
Quando una storia è tutto fuorché necessaria!
A dare uno sfondo a questa particolare meccanica di mashup c’è una vera e propria storia, se così si può definire. La trama principale di Supermesh tratta le avventure di tre amici che sono un passo dalla chiusura del loro negozio di videogiochi. Nel tentativo disperato di salvare la loro attività, i tre tentano il tutto per tutto fondendo videogiochi di generi differenti e vendendo queste loro creazioni così da suscitare un certo interesse nel pubblico.
La sospensione dell’incredulità di una trama simile va a farsi benedire anche soltanto dopo il primo mash, visto che i risultati sono così scadenti che proporre nella realtà dei prodotti di questo tipo probabilmente contribuirebbe a far chiudere prima un negozio.
Oltre a questa piccola divagazione, il problema nell’inserire una trama piatta e non necessaria risiede in un sistema di obiettivi che ai fini dell’esperienza risulta soltanto abbastanza limitante. Oltre a quelli facoltativi, totalmente randomici e che dovrai rerollare più e più volte, gli obiettivi principali chiedono semplicemente di stabilire parametri per i tuoi mashup, chiedendoti determinati generi o modificatori.
I mash vengono creati in maniera procedurale, e purtroppo anche quelli da giocare nella trama lo sono. Mi sarei aspettato che i mashup sarebbero stati un minimo studiati, o almeno particolari, quantomeno per quel tratto di gioco che si presuppone gli sviluppatori abbiano ben congegnato. Invece, come tanti altri mash, c’è addirittura la possibilità di dover ricominciare più e più volte un determinato mashup per via di glitch o bug che non ti consentiranno di proseguire neppure le missioni principali.
Unire generi incompatibili è una buona idea? Non secondo SuperMash!
Come dicevamo all’inizio, l’idea su cui si basa SuperMash è relativamente semplice, fondere cartucce retrò di diversi generi. Al giocatore vengono dati sei generi di giochi classici: Avventura, JRPG, Platform, Shoot ‘Em Up, Metrovania e Stealth. Il giocatore dovrà selezionare due di questi generi per poter dar vita a una combinazione unica, con oggetti, abilità e obiettivi casuali.
L’unica buona notizia di queste fusioni è che ciò che ne verrà fuori difficilmente sarà sempre uguale, anche fondendo più volte gli stessi generi; nonostante questo soltanto dopo qualche partita comincerai a notare la ripetitività di elementi come animazioni, modelli e ambienti di gioco. Questo non è dovuto soltanto alla proceduralità, ma anche alla scarsa quantità di contenuti diversi di ogni “genere”.
Nella pratica questi mash non funzionano come si potrebbe pensare: gli elementi di gioco dei due generi che andrai a mescolare non sono quasi mai interessanti o funzionanti; generalmente giocherai semplicemente a uno dei due giochi con il protagonista di un altro. Per farti un esempio che mi è capitato, unendo un gioco d’avventura (palesemente ispirato al primo The Legend of Zelda) e un platform è uscito un semplice adventure game, in cui l’unico aspetto ereditato dal secondo genere è… Il salto. Un elemento di gameplay che come immaginerai, è risultato totalmente inutile.
Purtroppo problematiche come queste si verificano fin troppo spesso, nella maggior parte delle partite ti troverai a giocare pallidi e scoloriti cloni di grandi classici con elementi inutili di altri generi o che spesso finiscono per creare addirittura grandi problemi nel gameplay.
Probabilmente il genere con più problematiche è il JRPG a turni, che mal si fonde a qualsiasi altro genere e prevede della statistiche dei personaggi completamente randomiche; ti lascio immaginare che disastri assoluti possono venire a crearsi.
Come se non bastasse, dobbiamo introdurre un argomento piuttosto spinoso, ovvero l’infinita quantità di glitch presenti in SuperMash. È carina l’idea di fondo di inserire volutamente dei glitch positivi e glitch negativi per ogni run, così da movimentare e rendere particolare ogni partita. L’applicazione di questi glitch e l’effetto che hanno sulle partite è incredibilmente peggiorativo per l’esperienza generale.
Quelli positivi spesso sono irrilevanti o poco entusiasmanti, mentre quelli negativi rendono i mash frustranti e come se questo non bastasse, la maggior parte delle volte contribuiscono a rendere gli sballati design dei mash ancora più ingiocabili. Alcuni di quelli che abbiamo notato, probabilmente non sono neanche davvero voluti dagli sviluppatori, ma sono veri e propri bug.
Elementi dello sfondo che assumono vera e propria consistenza, ostacolando il passaggio per l’unica strada che porta alla vittoria, palle di fuoco lanciate che cadono verso il basso, quando il distruttibile che blocca l’avanzata si trova verso l’alto: insomma, le situazioni di frustrazione in SuperMash sono all’ordine del giorno. Raramente escono fuori dei mash degni di essere giocati e, anche in quel caso, difficilmente risulterà un’esperienza indimenticabile.
Molto carina la possibilità di sbloccare elementi estetici e glitch da poter inserire nella creazione dei vari mash, ma considerando l’effetto che hanno sull’esperienza di gioco, finisce per essere meglio non utilizzare quest’opportunità. Possiamo dirlo, forte e chiaro: se SuperMash voleva essere la dimostrazione che alcuni generi si possono fondere randomicamente e senza alcuni criterio, no, unire generi così distanti fra loro non è una buona idea.