Essere degli sviluppatori di videogiochi al giorno d’oggi è un lavoro davvero pesante e allo stesso tempo capace di dare grandi soddisfazioni. A differenza di un qualsiasi film o libro, i videogiochi mirano a far immergere i player a 360 gradi nella storia che decidono di raccontare.
In questi ultimi tempi però, con deadline sempre più stringenti e budget sempre più risicati è molto facile approfittarsi dell’utenza e rilasciare prodotti fallati per poi sistemarli patch dopo patch. La situazione però sembra destinata a cambiare e siamo qui per raccontarti come mai!
Parlano gli sviluppatori: abbiamo imparato la lezione!
Cyberpunk 2077 ha di certo tirato su un bel polverone. Si tratta di un titolo dal grandissimo potenziale che però si è rivelato un enorme flop scatenando l’odio dei player per via del fatto che gli sviluppatori lo hanno rilasciato pur sapendo fosse ingiocabile.
Poi è stato il turno di Battlefield 2042 e della GTA Trilogy, insomma i casi di cui potremmo parlare sono tanti e in tutte le situazioni appena citate la rabbia dell’utenza si è fatta sentire. Proprio questa protesta dei player ha probabilmente scosso i publisher e oggi siamo qui per riportarti un resoconto molto interessante!
Alcuni sviluppatori hanno infatti commentato i recenti avvenimenti assicurando di aver capito che molte volte è meglio rimandare il proprio titolo piuttosto che rischiare di perdere la fiducia dell’utenza, come sostiene un anonimo pezzo grosso di uno studio di sviluppo:
“Abbiamo dato un’occhiata a quello che è successo a Cyberpunk 2077 e abbiamo pensato ‘sì, ritardiamo il nostro gioco’. CD Projekt è uno degli studi di giochi più rispettati al mondo. E hanno pubblicato un gioco così mal funzionante che Sony lo ha ritirato dal proprio negozio digitale. È una cosa senza precedenti. È umiliante.”
Non è però l’unico a pensarla così:
“Sapevamo che il nostro gioco non era nelle migliori condizioni, forse avremmo potuto sistemarlo con un aggiornamento al day one… ma abbiamo visto Cyberpunk e abbiamo deciso che non valeva la pena rischiare. Sospetto che sia stato un campanello d’allarme per tutto il settore.” Molti rinvii all’orizzonte e forse è meglio così!