È sempre un piacere quando nel mondo VR assistiamo alla nascita di titoli indie con idee di design uniche, particolari, irriproducibili senza l’ausilio di un visore. Oggi ti raccontiamo un titolo che fa pienamente parte di questa categoria, un gioco che ci ha sorpreso da inizio e fine dell’esperienza; scopriamo insieme Swarm VR!
Swing on the ring!
Swarm VR è uno shooter arcade, genere piuttosto comune nello store di Oculus. Questa volta non si tratta di qualcosa di già visto, semplicemente riproposto con l’aggiunta dell’ausilio del VR. Swarm, invece, è letteralmente unico nel suo genere!
Il gioco propone una storia, ma è totalmente accessoria; qualcosa decisamente testimoniato dal fatto che basta toccare un tasto qualsiasi per saltare le cutscene. Anche la cura con cui sono stati realizzati questi inframezzi narrativi conferma il fatto che il core centrale di Swarm è la sua natura più ludica: il gameplay.
In Swarm impersonerai il classico personaggio tamarro e fortissimo che puoi trovare in un qualsiasi gioco di azione, alle prese con un esercito di esseri meccanici che ha tutta l’aria di voler conquistare, come da manuale, il globo. Dalla tua, per sconfiggere questo sciame di macchine volanti, hai a diposizione una tecnologia piuttosto d’avanguardia: si tratta di due pistole, il cui funzionamento ricorda vagamente quello delle lame del dispositivo di manovra tridimensionale visto in Attack on Titan.
Questi strumenti di morte, oltre a sparare, sono in grado di lanciare potenti rampini che saranno in grado di farti muovere in tutti e 25 i livelli di gioco, donandoti una mobilità aerea impressionante. Quella di librarti in volo non è però un’opzione in più offerta dal gameplay, bensì l’unico modo per muoverti nello scenario di gioco; toccare il fondo dello stage equivale al Game Over.
I 25 livelli di gioco sono suddivisi in 5 stage differenti, ognuno con le proprie sfide e il suo boss finale, ma tutti condividono lo stesso elemento, delle piattaforme gialle sospese a mezz’aria a cui appendersi con i rampini. Muoversi ha quindi un feeling simile a quello che deve avere Spider-Man quando si muove fra i grattacieli di New York, solo che al posto dei suoi superpoteri noi abbiamo una riserva di piombo infinita! Darsi bene lo slancio, o appendersi al momento giusto diventerà quindi fondamentale!
Swarm VR è stato una sorpresa, da inizio a fine!
Il gameplay sembra molto semplice e sicuramente nelle sue meccaniche lo è; eppure il game over è sempre pronto ad aspettarti dietro l’angolo. Il motivo è presto detto, dondolarsi fra le piattaforme ad alta velocità, senza mai poter cadere, è tutt’altro che uno scherzo. In nostro soccorso viene un tutorial quasi magistrale e dopo qualche ora di gioco anche la memoria muscolare contribuirà non poco.
È importante sottolineare che al contrario di quanto ci si aspetterebbe da un titolo arcade a basso budget, il gameplay si evolve non solo da stage a stage, ma persino da livello a livello. Nuovi power up per le pistole, nuovi nemici, nuovi poteri, tutto mescolato alla perfezione con un sistema di movimento adrenalinico e velocissimo, gestito con una fisica così perfetta che riuscirà ad evitarti seri problemi di stomaco.
Nonostante questo, anche se ci torneremo più avanti, non si tratta minimamente di un esperienza adatta a chi soffre di motion sickness.
Tornando alla varietà di gioco, anche se parliamo di un’esperienza relativamente breve, ci attestiamo su alti livelli. I 5 stage di gioco sono molto differenti fra loro per estetica e alcuni includono ostacoli ambientali che ti costringeranno a compiere manovre aeree aggiuntive. I 5 livelli che andremo ad affrontare per ogni mappa richiedono obiettivi molto variegati, come sconfiggere tutti i nemici, sopravvivere, o raccogliere più punti possibili in un determinato tempo.
Divertimento è la parola chiave
A risaltare però sono nemici e armi, vero perno della diversificazione del gameplay. Oltre al nemico base, che di solito crea file alla Centipede di Atari, è presente un gran numero di macchine diverse: da quella solitaria ma che spara, a quella che crea uno scudo, a quella che ti si lancia contro e così via. Tutte andranno affrontate in modo diverso, costringendoti ad approcci e manovre differenti.
Livello dopo livello faranno la loro comparsa anche nuove armi, gestite come fossero power-up temporanei. Si tratta di una gran varietà di bocche da fuoco: cannoni, missili automatici, missili a esplosione controllata, laser e chi più ne ha più ne metta. Insomma, come avrai intuito in Swarm VR il divertimento leggero e scanzonato non manca.
A mettere il fiore all’occhiello a un gameplay quasi perfetto, ci vengono in aiuto due ulteriori capacità. In Swarm VR abbiamo la possibilità di rallentare il tempo, una meccanica vista e rivista nel mondo del videogioco, ma che non smette mai di donare soddisfazione. O, almeno, ne regala tantissima mentre eviti proiettili in arrivo stando in aria. La possibilità di utilizzare questo rallentatore è però bilanciata da una barra, che si andrà a riempire soltanto utilizzando il rampino.
Sarà inoltre possibile fare un brusco scatto nella direzione di una piattaforma o di un nemico, nel secondo caso infliggendo del danno. Abilità anch’essa a ricarica, questo scatto ci salverà molto spesso la pelle quando staremo per toccare il fondo del livello o sarà utile per guadagnare facilmente velocità.
Come puoi vedere, anche se facilmente comprensibile, il gameplay di Swarm VR offre tantissime possibilità: per lo sviluppatore Greensky Games divertimento dev’essere stata la parola che avevano in mente mentre il gioco prendeva forma.
Il cell shading, quello fatto bene
Swarm VR è realizzato con la tecnica del cell shading, uno stile grafico piuttosto comune nel mondo del videogioco. Non è un caso, il cell shading ha il pregio di ridurre non poco le difficoltà di sviluppo grafico, in modo da abbattere i costi per avere una resa spesso decente. Anche se Greensky Games non naviga di certo nell’oro e lo dimostra la modesta quantità di contenuti, non ci troviamo davanti a un comparto tecnico mediocre. Effetti sonori di ottimo livello si fondono a un cell shading pulito e che alleggerisce il carico per gli occhi.
Come se non bastasse della leggerezza del motore grafico ne giova parecchio l’ottimizzazione, letteralmente sopraffina. Nonostante l’esagerata velocità di movimento non ho notato nessun pop up grafico o caricamento delle texture. Cosa ancora più importante per un titolo dinamico come questo, nessun calo del framerate; un qualcosa da non dare affatto per scontato, visto l’enorme numero di modelli e di esplosioni a schermo!
Adesso, una cattiva notizia. Anche se può sembrare scontato, ci teniamo comunque a ribadirlo: se soffri di motion sickness e tieni alla tua salute devi tenerti lontano dal titolo. Persino per me, che non ho mai avuto problemi di questo genere, i primi 10 minuti di gioco mi hanno regalato la stessa sensazione che dà salire su una montagna russa. Non voglio immaginare come possa sentirsi qualcosa che soffre di cinetosi!