Il settimo capitolo della serie The Legend of Sword and fairy, arrivato in occidente col nome di Sword and Fairy: Together Forever, è disponibile da qualche giorno sul mercato. Questa longeva serie nata nel 1995, cerca con questo ultimo capitolo di svecchiare il proprio gameplay e lo fa principalmente stravolgendo il sistema di combattimento, passando dai tradizionali turni a un approccio più action.
Sword and Fairy: Together Forever, un mondo in comune
Pur essendo il settimo capitolo della serie (anche se in realtà i titoli usciti sono nove), Sword and Fairy: Together Forever può essere goduto anche come avventura stand alone, senza doversi preoccupare degli avvenimenti occorsi nei capitoli precedenti. Certo il gioco è zeppo di riferimenti comprensibili a tutti quelli che hanno giocato l’intera serie, ma di base ne condivide solo il mondo di gioco, presentando anche un cast di personaggi inediti per la serie.
L’avventura raccontata in Sword and Fairy: Together Forever narra di tre mondi, quello degli umani, dei demoni e degli dei, originariamente uniti ma scissi dalla guerra. Un giorno il guerriero divino Xiu Wu, viene inviato nel mondo dei demoni ma finisce nella dimensione degli umani; qui assume la forma di una mela fino a quando Yue, una giovane ragazza con il dono di utilizzare il potere delle bestie divine, trova la mela e attratta dal suo bagliore la morde, liberando Xiu Wu e legandosi a lui. Insieme i due inizieranno il loro viaggio per scongiurare una nuova guerra tra divinità e demoni.
L’incipit narrativo di Sword and Fairy: Together Forever non brilla per originalità, anzi probabilmente la trama è la parte più debole del titolo. Con questo non diciamo che la storia non sia godibile, ma soffre di lentezza nella narrazione e di scarso carisma dei personaggi, i quali sono davvero molto stereotipati. Non aiuta il fatto che le sequenze narrative sono molte e spesso poco incisive.
Tutt’altro discorso invece per l’ambientazione del titolo, che si rifà come i suoi predecessori alla mitologia tradizionale cinese; tutte le macroaree sono davvero ben caratterizzate e affascinanti, rendendo l’esplorazione molto piacevole, appagante e a volte suggestiva.
Gameplay rinnovato
Passando alla vera novità della serie, ecco che Sword and Fairy: Together Forever abbandona il suo classico stile di combattimento a turni optando per uno stile molto più action, simile alla serie Tales of per intenderci, ma non per questo senza criterio. Difatti non basterà smanettare selvaggiamente sul pad per avere la meglio nei combattimenti, ma bisognerà sfruttare punti di forza e debolezze dei vari personaggi, utilizzando di volta in volta quello che più si adatta alla situazione.
Il nostro party completo sarà di soli quattro personaggi, tutti presenti contemporaneamente sul campo di battaglia; potremo switchare su chi controllare direttamente in qualsiasi momento, mentre i rimanenti tre saranno guidati da una tutto sommato buona intelligenza artificiale. Ognuno di essi avrà a disposizione attacchi leggeri e potenti, che potranno essere combinati per dare vita a diverse combo anche se in realtà la varietà è ridotta. Aumentando di livello inoltre, ogni personaggio sbloccherà delle abilità o magie uniche utilizzabili sul campo di battaglia.
I combattimenti sono davvero il punto forte di Sword and Fairy: Together Forever, risultando dinamici, divertenti e davvero fluidi. Al nostro arco avremo anche una schivata che ci permetterà di evitare i colpi nemici, anche se non sarà utilizzabile durante le animazioni come il lancio delle magie o abilità. Parlando delle animazioni di abilità, attacchi e incantesimi, queste sono davvero ottime e ricche di effetti speciali, fattore che riesce a rendere spettacolare anche il più facile degli scontri
Menzione particolarmente positiva va fatta alle boss fight presenti nel gioco, le quali non saranno davvero difficili, ma bensì caratterizzate da proprie meccaniche particolari, quick time event e soprattutto spettacolari. Anche qui però Sword and Fairy: Together Forever non è esente da difetti; troviamo infatti una telecamera che, fortunatamente poche volte, non riesce a seguire bene i movimenti del giocatore creando un po’ di confusione su schermo.
Il tutto è accompagnato da un comparto sonoro solido e credibile, composto da suoni ambientali e di combattimento convincenti, e di musiche in tema con il resto dell’ambientazione.
In definitiva un gran peccato che il titolo abbia puntato poco sul suo nuovo gameplay e un po’ troppo sulla storia.