Quando pensi che niente possa più stupirti, ecco che arriva un produttore non molto conosciuto (per niente) dal lontano oriente che ti tira fuori un titolo dichiarato come tripla A. Swords of Legends 3 è uno di quei titoli che non ti aspetti, soprattutto perché i suoi predecessori, Gujian1 e Gujian2 (si, senza spazi, pare che i cinesi non li usino), erano comunque titoli pressoché ingiocabili visto la quantità di bug e glitch vari presenti in questi giochi.
Nonostante i problemi del primo e del secondo capitolo, lo spirito di adattamento dei videogiocatori cinesi pare avere premiato questi due titoli, tanto da spingere il marketing a realizzare una serie TV ispirata al secondo capitolo. Questa serie ha avuto così tanto successo da far chiedere a gran voce il terzo capitolo del videogioco: nasce così Gujian3, per il quale è stato disposto un budget così alto che non solo il team di sviluppatori è riuscito a creare un tripla A, ma con quello che è avanzato è stato registrato un altro nome oltre all’originale… Ah ah ci siete cascati, ovviamente si tratta del nome per la versione Europea del gioco. Gujian3 infatti è conosciuto anche come Swords of Legends 3.
Quello che rende questo gioco insolito è la diversità di stili all’interno dello stesso. Pur essendo inquadrato nel genere MMORPG, Swords of Legends 3 unisce gli elementi tipici del genere, poiché devono essere livellati i personaggi con le loro abilità e le armi, a elementi di building tipici degli RTS. Oltre al personaggio infatti, deve essere costruito anche il suo dojo e il villaggio nel quale creare e sviluppare le armi e le varie abilità. Le strutture del villaggio partono da una forma base che via via possono essere potenziate e migliorate esteticamente fino a renderle maestose.
I personaggi purtroppo sono standardizzati e non possono essere personalizzati, il sesso e il vestiario sono legati alla classe, quindi non è possibile alcuna personalizzazione se non tramite l’utilizzo di armi e armature diverse rispetto ad altri giocatori, ma comunque è un elemento molto limitante.
La grafica non è eccellente, ma gli ambienti, le texture su armi e armature e gli effetti dei colpi speciali rendono questo gioco degno di essere guardato. Il sistema di combattimento è prevalentemente PvE, con dungeons da visitare in party per completare alcuni obiettivi e poter giungere al boss. I combattimenti PvP si svolgono dentro delle arene, ma presto potrebbero essere disponibili in qualsiasi punto ma su richiesta.
Lo stile non è nuovissimo, così come il periodo storico in cui è ambientato questo gioco (visto e rivisto), ma considerato il successo ottenuto in Cina potrebbe valere la pena dargli una chance. Se vuoi mettere alla prova questo gioco, lo trovi disponibile su Steam dal 14 dicembre 2018.